FC ha raccontato la II Guerra Mondiale, il Papa scrive così: «La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male»«Sua Santità desidera esprimere, a Lei e all’intera redazione, sincero apprezzamento per il progetto editoriale e auspica che esso susciti in tutti un rinnovato impegno per costruire la pace». Famiglia Cristiana conclude il dettagliato racconto della Seconda guerra mondiale vista con gli occhi dei suoi lettori (talvolta ancora protagonisti diretti di quegli anni insanguinati, talvolta loro figli o nipoti) e Papa Francesco si congratula con il Direttore della testata inviando, tramite il Sostituto della Segretaria di Stato, monsignor Edgar Peña Parra, un articolato messaggio in cui riflette di guerra, pace, disarmo, dialogo, multilateralismo.
La lettera sarà pubblicata in maniera integrale nel numero di questa settimana dello storico settimanale cattolico, edito da San Paolo.
Un progetto bellissimo: raccontare la Seconda Guerra Mondiale
Il settimanale, molto meritoriamente, aveva cominciato già a giugno scorso, a 80 anni esatti dall’entrata in guerra dell’Italia, a pubblicare i ricordi, le foto e alcune testimonianze di quegli anni così cupi. Dalle lettere e dalle testimonianze sono emersa la paura dei bombardamenti, l’ansia per i parenti al fronte, l’angoscia di trovare da mangiare, il terrore dei rastrellamenti… «“La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male”», scrive Jorge Mario Bergoglio citando la sua ultima enciclica Fratelli tutti. E subito dopo aggiunge: «I governi e le istituzioni politiche sono chiamati a svuotare gli arsenali e a promuovere uno sviluppo equo e condiviso, mentre ogni persona è chiamata ad operare per disarmare le menti e i cuori, costruendo società intessute di rapporti fraterni».
«È necessario rompere la dinamica della diffidenza che è tornata prepotentemente a prevalere», sottolinea ancora papa Francesco. «Stiamo assistendo a un’erosione del multilateralismo, ancora più grave di fronte allo sviluppo di armi ad alta tecnologia. Occorre ascoltare il desiderio profondo della gente che continua ad avere ben chiaro l’approdo ultimo dell’odio se non fermato in tempo e le terribili conseguenze sociali, ambientali, umanitarie che si riverberano anche sulle generazioni future. È importante non lasciare che la sfiducia reciproca e la paura abbiano la parola decisiva sulle politiche e nei rapporti a qualunque livello, consapevoli che la pace si costruisce ogni giorno».
Per il Papa la guerra è quanto di più odioso ci possa essere e non possiamo non ricordare gli sforzi unilaterali del pontefice quando la Siria stava per essere bombardata dagli americani nel 2013, egli propose giornate di preghiera e di digiuno per evitare tale disastro.