Aleteia logoAleteia logoAleteia
giovedì 28 Marzo |
Aleteia logo
Stile di vita
separateurCreated with Sketch.

Cosa resterà di te quando morirai?

ECCLESIA CANDLE

Instagram I Cathoretro

padre Carlos Padilla - pubblicato il 30/10/20

Nel cuore di Dio rimarrà quel giorno in cui mi sono elevato al di sopra dei pericoli che assediavano la mia anima

Alla fine della mia vita non ricorderanno tutto ciò che ho detto o scritto. Non guarderanno tutte le foto in cui appaio. Non conosceranno le paure che porto nell’anima. Non sapranno delle immaturità più nascoste in quello che c’è di più sacro.

Non conosceranno i miei successi intellettuali, e trascureranno molte delle battaglie che ho vinto o perso. Non mi aspetto che li ricordino, che li sappiano, che li raccontino.

So solo che Dio custodirà i momenti in cui ho donato la vita senza che nessuno lo sapesse. Nessuno lo vedeva.

shutterstock_1122129527
TARTANPARTY

Egli conoscerà le mie rinunce silenziose, delle quali non ho parlato, sapendo che così stavo cambiando il mondo anche se nessuno lo vedeva.

Custodirà i miei silenzi tra accuse e insulti, quando diventavo mite e avevo un’umiltà che non era la mia.

Conserverà nel Suo cuore la mia pace nelle guerre che non riuscivo a pacificare, quando tutto sembrava vacillare e rimanevo sul filo.

Tratterrà quei miei sguardi che, non so bene come, riuscivano a risollevare chi era caduto e anelava a trovare misericordia.

Avrà nella Sua memoria di Padre le mie solitudini piene della Sua presenza, quegli spazi vuoti in cui abitavo, abbracciato di nascosto al Corpo vivo di Cristo.

Ricorderà quando sono riuscito a tacere per non ferire con le parole, e quando ho parlato bene di qualcuno che non mi apprezzava. Saprà che sono stato fedele tra le tentazioni profonde che mi solcavano l’anima, tentazioni ignorate da chi non mi conosceva.

So che quello che resterà quando me ne sarò andato non saranno i miei successi più vistosi e pieni di bellezza.

Nel cuore di Dio resterà quel giorno in cui mi sono elevato al di sopra dei pericoli che assediavano la mia anima e mi sono tenuto in piedi guardando il cielo.

Ricorderà le mie opere di misericordia e saprà alla fine dei miei giorni che la mia vita è valsa la pena. E io morirò tranquillo, felice per la missione compiuta. Alla fin fine la vita è fatta di due giorni, e voglio viverli pienamente.

ELDER
Public Domain

Ricorderò ogni mattina il motivo per il quale sono nato. O forse l’ho dimenticato? Non voglio dimenticare l’amore di Dio che spinge le mie giornate. Egli ha un desiderio per me. Commenta padre Josef Kentenich:

“Da tutta l’eternità, Dio ha un’idea determinata di me. Egli ha previsto una certa missione per me. Lo Spirito Santo è quello che mi guida e mi prepara a questa grande missione. Nella misura in cui compirò questa singolare missione sarò santo” [1].

La mia santità è unita a quella missione nascosta agli occhi degli uomini. Ho una missione da compiere in questo mondo. Sono nato per qualcosa. Sono qui a lottare e a dare la vita per qualcosa.

Per questo non voglio ferire con le mie parole, le mie omissioni o le mie azioni. Preferisco soffrire in silenzio, mantenere la calma, pacificare pieno di pace in mezzo alla tempesta.

Sperare contro ogni speranza, guardare il debole, l’orfano e la vedova. Tendere la mano, fermarmi al margine della strada a soccorrere il ferito.

Alla fine della vita resterà solo l’amore seminato, l’abbraccio che ho regalato, il sorriso caloroso che hanno custodito nella memoria coloro che sono stati amati. Il mio sguardo che solleva chi è caduto.

DOM DLA WIĘŹNIÓW
Happiness99 | Shutterstock

Questo rimarrà al di sopra del passare del tempo. Né il denaro, né i successi o l’immagine perfetta che voglio dare al mondo dureranno molto tempo.

Tutto questo passerà, sfuggirà tra le dita, volerà al di sopra dei ricordi e non lascerà niente al suo passaggio. Solo cenere.

Voglio pensare che la vita che non si dona si perde. Non opprimo nessuno, né esigo più di quello che possono darmi. Non chiedo a chi non ha, non comando chi non può seguire i miei passi.

Taccio, resto in silenzio, accompagno la vita sostenuta con delicatezza. Spero, sono mite e paziente. Queste opere sembrano la missione impossibile che Dio mi mette nell’anima perché non dimentichi da dove vengo.

Sono solo un pellegrino su questa terra, un missionario per vocazione, un amante della mia essenza e un amato che vuole amare e sostenere il debole. Custodire i suoi sogni tra le mie dita fragili. Sostenere i suoi piedi perduti.

Questa è la missione della mia vita per la quale sarò ricordato, almeno nel cuore di Gesù, che custodisce tutta la mia memoria.

[1] J. Kentenich, Jornada 1928

Tags:
diomorte
Top 10
See More