Don Giustino Russolillo, il "Padre Pio di Napoli", sarà santo il prossimo 15 maggio 2022. Papa Francesco ha dato il via libera alla guarigione miracolosa avvenuta nel 2016, per intercessione del sacerdote napoletano e ha decretato la data della canonizzazione.
Una vita trascorsa a Napoli
Fondatore della Società delle Divine Vocazioni e della Congregazione delle Suore delle Divine Vocazioni, don Giustino Russolillo è nato il 18 gennaio 1891 a Pianura di Napoli (Italia) e morto sempre a Napoli il 2 agosto 1955. Fu parroco di "San Giorgio Martire" nel rione Pianura, dal 20 Settembre 1920 fino alla sua morte il 2 Agosto 1955.
Direttore spirituale e predicatore di ritiri
Spese la sua vita per i giovani chiamati da Dio ad essere sacerdoti o religiosi. Fondò il Vocazionario, un’opera dove si accolgono nella pietà e nello studio quanti mostrano segni di vocazione e non son ancora orientati verso una congregazione o una diocesi. Oltre ad essere stato fondatore e parroco, don Giustino Russolillo era molto apprezzato come direttore spirituale e predicatore di ritiri, per molti un santo già quando era in vita (Aci Stampa, 28 ottobre).
La guarigione del vocazionista
All’intercessione del beato Russolillo è stato attribuito un miracolo che lo ha portato alla canonizzazione. Sarà santo per la guarigione di un giovane vocazionista avvenuta il 21 aprile 2016 a Pozzuoli. Il religioso di origine malgascia era stato rinvenuto a terra nella sua camera in mezzo a chiazze di sangue. Subito era stato ricoverato il 16 aprile in condizioni molto gravi per danni all’apparato respiratorio.
L’uscita dal coma scientificamente non spiegabile
Lo stesso giorno del ricovero il superiore provinciale della Congregazione aveva invitato tutti i confratelli a pregare “don Giustino” per la guarigione. Uno di loro il 18 aprile portò un’immagine del beato con una reliquia e la depose sul corpo del religioso malato.
Quel giorno la situazione clinica era ancora molto grave. Il 21 le condizioni migliorano in modo repentino e il giovane vocazionista esce dal coma fino a essere dimesso il 3 maggio, con i medici che non riuscivano a spiegarsi la guarigione improvvisa (Vatican News, 28 ottobre).
Con questo miracolo si è compiuto l'ultimo passaggio, affinchè Giustino Russolillo, già beato, diventasse santo.