In un breve video, martedì 27 ottobre, il Primate di Polonia, mons. Wojciech Polak, ha formulato un appello all’unità e alla concordia. Da diversi giorni, infatti, hanno luogo numerosissime manifestazioni contrari al giro di vite che la Corte Costituzionale il 22 ottobre ha operato sulla legge che regola l’IGV nel Paese. Alcune di queste manifestazioni hanno deliberatamente mirato alle chiese, avendo l’episcopato largamente sostenuto la misura.
Questi ultimi giorni hanno visto numerose proteste sociali, talvolta espresse in maniera assai violenta e dura, in modo da ferire tutti i membri della società civile. Chiedo a tutti il reciproco rispetto […], il rispetto dei luoghi santi e delle nostre chiese. Vi prego, fatene luoghi di riconciliazione.
Così ha dichiarato il Primate in reazione alle attuali tensioni che hanno visto la Chiesa in Polonia in prima linea.
Da sei giorni, la Polonia conosce manifestazioni senza precedenti contro la sentenza della Corte Costituzionale che giovedì scorso ha proscritto l’Interruzione volontaria di gravidanza (IVG) in caso di malformazione grave del feto, considerando che essa non è costituzionalmente sostenibile. Una decisione che ha sollevato un’ondata di violente proteste che si è scatenata in particolare contro le chiese durante le messe domenicali.
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Migliaia di manifestanti – soprattutto donne – reagiscono così a questa decisione della Corte Costituzionale. Di fatto, la sentenza riduce l’accessibilità all’aborto in Polonia ai soli casi di pericolo di morte per la donna incinta e/o di gravidanza risultante da stupro o incesto.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]