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Seconda ondata di Covid: in Europa il culto cattolico irrigidisce le normative

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Nicolas Guyonnet / Hans Lucas / Hans Lucas via AFP

Timothée Dhellemmes - pubblicato il 28/10/20

A fronte della recrudescenza di Covid-19, diversi paesi europei hanno riadottato misure di lockdown più o meno integrali, talvolta con riverberi sui culti. In Italia sono attese per domenica prossima le correzioni alle disposizioni correnti a mezzo di un nuovo Dpcm.

IrlandaNiente più uffici religiosi

Dal 22 ottobre il Paese è passato al livello 5 del piano Covid, il che significa che tutti gli spostamenti vengono ridotti allo stretto indispensabile e che gli irlandesi sono pregati di non allontanarsi oltre il raggio di 5 km dal loro domicilio. «Gli uffici religiosi devono tenersi online» e «i matrimoni e i funerali sono limitati a 25 persone» – dispongono le autorità.

Regno Unito La regola del sei

Avevano riaperto il 4 luglio stabilendo una soglia di capienza proporzionale alla grandezza dell’edificio, ma dal 14 settembre le riunioni superiori alle 6 persone sono proibite su tutto il territorio. Negli edifici religiosi, le persone presenti non devono mescolarsi a un gruppo più ampio di sei persone, quale che sia il livello d’allerta della zona o della regione. Uniche eccezioni per matrimoni e funerali, dove il limite si alza a 15 persone.

Belgio Messe sospese

In Belgio le nuove restrizioni federali sono entrate in vigore il 23 ottobre, ma alcune province hanno preso misure più drastiche giungendo a restringere l’accesso ai luoghi di culto, ricalcando le disposizione della regione di Bruxelles-Capitale, dove «gli uffici religiosi e le cerimonie, senza eccezione», sono proibiti a partire dal 26 ottobre. La misura non riguarda i funerali, che possono essere celebrati in presenza di 15 persone. Anche le cerimonie nuziali possono tenersi, ma alla sola presenza di sposi, testimoni e ministri del culto.

In provincia di Liegi, nell’Est del paese, sono proibite le celebrazioni di feste religiose: prime comunioni collettive, professioni di fede, confermazioni e celebrazioni «che comportino riunioni di famiglia». Per contro, i divieti non hanno colpito «le eucaristie domenicali o settimanali, i funerali, le celebrazioni del 1o e 2 novembre, l’eventuale presenza nei cimiteri» – ha precisato il vicario generale della diocesi.

GermaniaNessuna stretta sul culto pubblico

Il governo non ha ancora disposto nuove misure specifiche per i luoghi di culto da quando a maggio questi sono stati riaperti. In Germania le restrizioni vengono stabilite a livello locale, e l’accesso alle chiese è talvolta condizionato a iscrizioni fatte online. «Non abbiamo disposto inasprimenti nelle misure sul culto pubblico – ha detto questa sera (28 ottobre) la cancelliera tedesca Angela Merkel –: si badi però a che le norme igienitche siano strettamente osservate».

FranciaOgnissanti tutte le messe si porta via

Durante un incontro con i rappresentanti dei culti, oggi (mercoledì 28 ottobre) il ministro francese dell’Interno Gérald Darmanin ha indicato che le celebrazioni religiose non potranno più tenersi in presenza dei fedeli a partire da lunedì 2 novembre. La festa di Ognissanti, durante la quale in molti già si recano a visitare i defunti nei cimiteri, potrà dunque tenersi normalmente: la cosa non è capitata per caso, poiché mons. Éric de Moulins-Beaufort aveva appunto insistito in tal senso presso l’Esecutivo.

Le restrizioni per quanto riguarda la celebrazione dei funerali, invece, dovranno essere ancora precisate, probabilmente domani (29 ottobre) quando il premier Jean Castex presenterà in Parlamento il piano di confino.

Spagna Libertà alle singole diocesi

Domenica 25 ottobre il governo ha decretato per tutto il paese lo stato di urgenza sanitaria. Il primo ministro, Pedro Sanchez, ha annunciato un coprifuoco su tutto il territorio (salve le isole Canarie) dalle 23 alle 6, con la possibilità per le singole regioni di anticiparne o ritardarne di un’ora l’inizio. In merito alla pratica religiosa, il decreto lascia alle autorità competenti – dunque per i cattolici ai vescovi – la facoltà di regolarsi in autonomia, tenendo conto dei rischi di contaminazione:

La presenza di persone nei luoghi di culto è limitata dalla soglia, fissata dall’autorità competente, della capacità di accoglienza per le celebrazioni e gli incontri religiosi, tenendo conto del rischio di trasmissione che potrebbe risultare da incontri collettivi. Tale limitazione non può in alcun modo incidere sull’esercizio privato e individuale della libertà religiosa.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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