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Verso “Economy of Francesco” l’assise dei giovani che vogliono cambiare il mondo

Economy of Francesco

© The Economy of Francesco Committee

Screenshot del sito ufficiale

Lucandrea Massaro - pubblicato il 27/10/20

Radunati da tutto il mondo per discutere di come cambiare una economia ingiusta si sono ritrovati di fronte al più inaspettato degli eventi: il Covid. Ma tutto è Grazia.

Si è svolta stamane la conferenza stampa di presentazione della fase clou di Economy of Francesco, presso la Sala Stampa della Santa Sede a Roma, evento che si terrà il prossimo 21 novembre online, a causa del persistere della pandemia di Covid-19, invece di svolgersi com’era previsto – e auspicato – in Assisi, attorno alla cui esperienza si è formato questo movimento di giovani da tutto il mondo voluto da Papa Francesco.

Ma cos’è esattamente The Economy of Francesco?

The Economy of Francesco è l’incontro con i giovani economisti e imprenditori voluto dal Santo Padre, la tre giorni conclusiva del lungo lavoro preparatorio si terrà dal 19 al 21 novembre 2020 e sarà interamente in modalità online con diretta streaming da Assisi e collegamenti con oltre 120 Paesi. Già confermata la partecipazione “virtuale” di Papa Francesco che manderà un videomessaggio. L’evento digitale coinvolgerà economisti, imprenditori e changemakers under 35 di tutto il mondo e potrà essere seguito sul portale francescoeconomy.org e i canali social.

The Economy of Francesco è un evento internazionale che ha quindi come protagonisti giovani economisti e imprenditori di tutto il mondo. L’iniziativa si è sviluppata a seguito dell’invito che Papa Francesco ha inviato il primo maggio 2019 in occasione della festa di San Giuseppe Lavoratore indirizzata a economisti, imprenditori ed imprenditrici under 35 del mondo. Il Santo Padre intendeva avviare, con i giovani protagonisti e un gruppo qualificato di esperti, un processo di cambiamento globale affinché l’economia di oggi e di domani sia più giusta, inclusiva e sostenibile, senza lasciare nessuno indietro.
L’appuntamento era previsto dal 26 al 28 marzo 2020 in presenza ad Assisi, ma a seguito dell’emergenza Covid è stato posticipato dal 19 al 21 novembre in diretta streaming. Un posticipo di nove mesi, che ha permesso al progetto una gestazione più approfondita di cui i responsabili hanno parlato oggi a Roma durante un incontro – anch’esso virtuale – con la stampa accreditata.

Un movimento di giovani per una economia nuova

Come il Poverello di Assisi, a cui il movimento si ispira, quello che bisogna costruire è un movimento che ricostruisca i rapporti sociali a partire da una “economia della gratuità”. «La Spoliazione di Francesco stessa non è un atto antieconomico» dice Francesca di Maolo dell’Istituto Serafico, ma appunto un tassello per integrare la gratuità in una economia basata sull’avidità. «Costruire una economia inclusiva per tutti – prosegue – , solo i giovani possono fare questo. Il virus contro cui stiamo combattendo è davvero una metafora della nostra società che colpisce i più fragili» Le disuguaglianze hanno tante facce: reddito, accesso alle cure, accesso alle tecnologie. Esse sono diseguaglianze sociali che si possono combattere e risolvere, se decidiamo di farlo.

A farle eco c’è il professor Luigino Bruni (responsabile scientifico di Economy of Francesco e ordinario alla Lumsa) che dice che  «Economy of Francesco è un movimento di giovani da tutto il mondo ed è la prima volta che questo accade, già questo è un fatto che ci dà speranza. Il pre-evento doveva essere di due giorni, ma il Covid ha cambiato tutto, esso è divenuto di 9 mesi. E’ nato così un movimento diffuso nel mondo di giovani  che sono già impegnati nel cambiamento. L’economia fino al gennaio del 2020 è divenuta obsoleta, siamo entrati in una economia dei beni comuni, non basta una economia green, perché deve essere una economia che include i poveri, che include le relazioni personali» e aggiunge «una fraternità della terra che non includa la fraternità di tutti non è completa. Ci vuole una economia che metta dentro di sé la preghiera, la meditazione e un orizzonte di senso, o la prossima pandemia sarà di depressione». C’è una continuità tra la lettera del Papa agli imprenditori nel 2019 (un’epoca lontana per molti aspetti) e l’enciclica Fratelli tutti, che indica una via nuova, praticabile e realista nei rapporti sociali ed economici tra persone e nazioni.

«In un mondo malato di pensiero a breve termine, guardare ai giovani vuol dire costruire ponti di speranza. Il Papa ci invita a fare questo» dice a sua volta Suor Alessandra Smerilli mentre spiega come «i giovani non ci consegneranno un trattato, un decalogo, ma delle proposte e come vogliono impegnarsi» un approccio concreto che parte dalla riflessione e culmina nell’azione. Un lavoro che le Settimane Sociali dei Cattolici vogliono accogliere nel loro lavoro che culminerà l’anno prossimo, anche grazie alla stessa Suor Alessandra che è presente in entrambi i comitati.

Un po’ di numeri di Economy of Francesco

Sono 12 i villaggi tematici in cui i giovani sono stati divisi per lavorare in questi mesi lungo alcune linee di tensione dialettica tra povertà e cura, ambiente, lavoro femminile, solidarietà. I giovani non hanno lavorato da soli e ogni villaggio è stato guidato da due figure: un coordinatore junior e uno senior scelti dal comitato scientifico. I senior sono stati messi accanto ai giovani per guidarli e mettere a confronto esperienze e stili. Sono stati realizzati 27 webinar, tradotti grazie agli stessi ragazzi, oltre 100 discussant dal mondo. «ll tema più trasversale è il discorso della cura, del prendersi cura dell’altro, come antidoto della società attuale, non più come cosa privata ma come sforzo pubblico, l’altro è la presenza delle donne nell’economia» spiega ancora Suor Alessandra Smerilli, soddisfatta delle coordinate che i ragazzi si sono dati da soli, in modo autonomo, «I giovani sono diventati protagonisti, non più invitati» dice.

I protagonisti dell’evento digitale sono i 2000 under 35 provenienti da tutto il mondo, 56% uomini e 44 % donne. Sono economisti, imprenditori, studenti, changemakers e operatori del settore sociale mossi dall’obiettivo comune di costruire un mondo più equo e sostenibile. Una di loro è intervenuta in videoconferenza oggi, l’argentina Maria Florencia Locascio, che ha spiegato come «ci saranno hub territoriali che favoriranno gli scambi in presenza e online dell’esperienza internazionale dei ragazzi. Il 20 novembre finito il programma condiviso, ci sarà una ininterrotta maratona tra i diversi fusi orari, che permetteranno ad ogni gruppo di mostrare video e grafiche che riguardano le necessità e le innovazioni del proprio territorio. In Argentina da dove vi parlo, stiamo organizzando incontri e scambi con scadenze fitte per guardare insieme le sofferenze del nostro paese, riconosciamo le nostre differenze per integrarle, abbiamo bisogno di queste differenze per migliorarci, dei doni e dei talenti di ciascuno. Ci sentiamo parte di un movimento vivo che va oltre l’evento, sentiamo la necessità di portare nella società le trasformazioni di cui abbiamo bisogno».

Il rapporto tra i figli di San Francesco e l’economia viene da lontano, ricorda Padre Enzo Fortunato, francescano e  direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, che ricorda le innovazioni introdotte nel medioevo proprio per alleggerire il peso di una economia rapace sui più poveri, e ricorda l’invenzione dei Monti di Pietà e di quelli Frumentari, istituzioni finanziarie senza scopo di lucro la cui funzione era quella di finanziare chi fosse in difficoltà, sottraendo i più poveri dalla piaga dell’usura, con un meccanismo che assomiglia molto al moderno microcredito. Una finanza al servizio della gente, del popolo direbbe Papa Francesco, una dimensione che è essenziale ricostruire.

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