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Indulgenze plenarie per i defunti: come ottenerle nel mese di novembre

CEMETERY
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 27/10/20
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Per evitare il rischio assembramenti, il Vaticano ha stabilito che si possono ottenere per tutto il mese (non solo dall’1 all’8) sia recandosi nei cimiteri, sia restando a casa

L’Indulgenza plenaria per i fedeli defunti si proroga per tutto il mese di Novembre, «con adeguamento delle opere e delle condizioni a garantire l’incolumità dei fedeli». Lo ha stabilito un decreto della Penitenzieria Apostolica.

«Sono pervenute a questa Penitenzieria Apostolica – si legge nel decreto – non poche suppliche di Sacri Pastori i quali chiedevano che quest’anno, a causa dell’epidemia da “Covid-19”, venissero commutate le pie opere per conseguire le Indulgenze plenarie applicabili alle anime del Purgatorio, a norma del Manuale delle Indulgenze».

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La decisione del Papa: non solo dall’1 all’8 novembre

Per questo motivo la Penitenzieria Apostolica, su speciale mandato di Papa Francesco, «ben volentieri stabilisce e decide che quest’anno, per evitare assembramenti laddove fossero proibiti: l’Indulgenza plenaria per quanti visitino un cimitero e preghino per i defunti anche soltanto mentalmente, stabilita di norma solo nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre, può essere trasferita ad altri giorni dello stesso mese fino al suo termine. Tali giorni, liberamente scelti dai singoli fedeli, potranno anche essere tra loro disgiunti».

Come ottenere l’indulgenza per i defunti e quando

L’Indulgenza plenaria del 2 novembre, «stabilita in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti per quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e lì recitino il “Padre Nostro” e il “Credo”, può essere trasferita non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di Tutti i Santi, ma anche ad un altro giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli”».

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© Kim Reinick/SHUTTERSTOCK

Come può ottenerla chi non può uscire di casa?

Gli anziani, i malati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa, ad esempio a causa di restrizioni imposte dall’autorità competente per il tempo di pandemia, scrive la Penitenzieria Apostolica, «onde evitare che numerosi fedeli si affollino nei luoghi sacri, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria» a questa condizione. Il decreto dice che devono «unirsi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria».

E poi recitare «pie orazioni per i defunti, ad esempio le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario Mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita».

La raccomandazione ai sacerdoti

Per un più agevole conseguimento della grazia divina attraverso la carità pastorale, la Penitenzieria «prega vivamente che tutti i sacerdoti provvisti delle opportune facoltà, si offrano con particolare generosità alla celebrazione del sacramento della Penitenza e amministrino la Santa Comunione agli infermi».

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Exe Lobaiza | Cathopic CC0

Tre messe nel giorno dei Defunti

Infine, conclude il decreto, «poiché le anime del Purgatorio vengono aiutate dai suffragi dei fedeli e specialmente con il sacrificio dell’Altare a Dio gradito (cfr. Conc. Tr. Sess. XXV, decr. De Purgatorio), tutti i sacerdoti sono vivamente invitati a celebrare tre volte la Santa Messa il giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti. A norma della Costituzione Apostolica “Incruentum Altaris”, emessa da Papa Benedetto XV, di venerata memoria, il 10 agosto 1915″».

La situazione del covid in Vaticano

La situazione del covid nella Città del Vaticano, intanto, è stabile. Con 27 contagiato dall’inizio della pandemia, 15 guariti e 12 persone che tuttora restano positive al coronavirus.