Il Gruppo Editoriale San Paolo celebra con questa edizione davvero eccezionale, disponibile da oggi, il sedicesimo centenario dalla morte di San Gerolamo; il dottore della Chiesa che ci regalò la Vulgata “e che volle fare della scrutatio della Bibbia l’occupazione principale di tutta la sua vita” (dall’Introduzione).
In questa staffetta bimillenaria ci siamo fatti trovare lanciati nella corsa, pronti a raccogliere il testimone e passarlo a nostra volta.
Della Tradizione occorre avere un’immagine atletica, muscolare e viva. E’ vita quella che di fatto ci consegniamo passandoci di mano in mano, meno che di cuore in cuore, di famiglia in famiglia, di comunità in comunità la Parola di Dio.
Il libro dei libri
Con la Bibbia, proprio con il libro fisico, rilegato, stampato con caratteri piccoli e carta sottile (India, scopro: quella per cui lo spessore ridotto della pagina non permette comunque di far trasparire l’inchiostro tra fronte e retro) ho avuto un incontro folgorante, che ricordo nei suoi momenti chiave, come è per tutti gli incontri.
Siamo in sei, in famiglia, io sono la terza di quattro figli, unica femmina. Avevo – ed ho ancora – per mio papà un tale affetto e una tanto profonda venerazione che si traducevano nel desiderio di avere dal suo sguardo conferme sul mio valore e insieme nella tensione ad imitarlo, campione di bontà, capacità di sacrificio e persino di azzardare imprese coraggiose.
Una di queste, per me bambina, fu quella di leggere per intero, dall’inizio alla fine, la Bibbia. Dalla Genesi all’Apocalisse.
C’è un primo ricordo, più abbagliante. Ho memoria precisa di quando iniziò la raccolta settimanale di una grande Bibbia a fascicoli, poi rilegata in sette volumi. Era la seconda metà degli anni ’80, e ho qualche immagine nitida che ogni volta che voglio o anche liberamente viene a riportarmi a quella piccola, emblematica impresa: lui che va in bicicletta la domenica mattina a comprare l’unico quotidiano che si concedeva a settimana, forse un Topolino per il figlio più piccolo ancora appassionato del fumetto, la settimana enigmistica per la mamma e i fascicoli della Bibbia; grandi, decorati come un antico libro miniato, corredati di immagini artistiche. Una domenica dietro l’altra li prese tutti e poi se li fece rilegare e ora sono lì, ancora a dare sfoggio di sé nella libreria di casa.
Ma quella Bibbia la aprimmo poco e niente. E’ l’altro il ricordo più vero e, ora mi rendo conto, più carico di significato persino profetico: una sera mi accorsi che a letto leggeva qualche pagina dell’Antico Testamento. Ci fu un’occhiata rapida, distolti per poco gli occhi da quelle pagine sottili come un velo, un sorriso abbozzato e di nuovo quel corruccio suo tipico di quando è concentrato.
La leggi sempre, la Bibbia, papà ?
Sì, mi sono proposto di conoscerla tutta, leggendo ogni pagina, dal primo all’ultimo libro.
E siccome volevo essere una persona in gamba come lui mi misi subito ad imitarlo. Ero una bambina, facevo forse ancora le elementari. Cosa mi rimase di preciso non saprei dire.
Di padre in figlio. E viceversa
Tardissimo mi sono accorta che, forse in modo un po’ istintivo, stavamo replicando poveramente una tradizione addirittura ebraica e poi dei primi tempi cristiani: i genitori si facevano carico di leggere la Parola di Dio e di spiegarla ai figli. A noi è mancato un lavoro esplicito di dialogo e di introduzione guidata nella cattedrale imponente delle Scritture, ma c’era la sete. Ora sarei felice di regalargliela io, e proprio in questa edizione. Ora mi commuove vedere come entrambi i miei genitori, alla loro età, anche ispirati dalle conversioni dei figli, si rimettono alla scuola della Parola di Dio; frequentano catechesi, fanno i compiti che i sacerdoti assegnano loro e con grande impegno e una nuova infanzia nello sguardo “scrutano le Scritture”.
La stavamo aspettando, senza forse saperlo
Chissà quanti sono come noi allora, con un digiuno appena spezzato da qualche boccone della Parola di Dio; chissà quanti sono più avanti nel cammino e sono desiderosi di mangiare un cibo ancora più raffinato; chissà quanti sono ancora lontani o lontanissimi, smaniosi di inseguire altri venti prima di ritrovarsi su una buona rotta, con la vela gonfia, finalmente, del vento dello Spirito Santo. Ecco perché sono sicura che questa Bibbia sia proprio quella che stavamo aspettando, senza nemmeno saperlo.
La Bibbia e i giovani
Soprattutto i giovani ne hanno fame, ne hanno bisogno e sarebbero capaci di un incontro infuocato con la Parola, solo a dargliene occasione. Come quelli a cui ho sentito dire, perché c’ero anche io in quella folla, che la risposta che stavamo cercando stava sì soffiando nel vento “però non nel vento che tutto disperde nei vortici del nulla, ma nel vento che è soffio e voce dello Spirito, voce che chiama e dice “vieni!” (cfr Gv 3, 8; Ap 22, 17).” Era l’allora Sommo Pontefice oggi San Giovanni Paolo II, al CEN (Congresso Eucaristico Nazionale) di Bologna, nel 1997. Ho sentito che per noi provava un amore robusto e un materno struggimento e proprio per questo ci diceva quasi con durezza di non perdere tempo, di non stare a disperderci in mille rivoli, ma di imboccare la sola strada, Lui:
Mi avete chiesto: quante strade deve percorrere un uomo per potersi riconoscere uomo? Vi rispondo: una! Una sola è la strada dell’uomo, e questa è Cristo, che ha detto “Io sono la via”. (Ibidem)
Che contrasto apparente, però, quello tra il cuore in tumulto dei giovani, tutto desideroso di novità e rivoluzione e la proposta del libro più noto, stampato, letto, meditato al mondo, da secoli. Ma la Bibbia è pura dinamite, tanto esplosiva da poter fare esplodere il mondo intero e riportare in esso la pace. Così diceva non un padre della Chiesa ma Gandhi. Lo ricordava Papa Francesco nell’introduzione ad un’edizione della Bibbia per i giovani. E li invitava a leggerla, a non lasciarla a prendere la polvere nella seconda o terza fila della libreria di casa. E raccontava come legge Lui la Bibbia e come avviene persino il contrario.
Leggete con attenzione. Non rimanete in superficie, come si fa con un fumetto! La Parola di Dio non la si può semplicemente scorrere con lo sguardo! Domandatevi piuttosto: «Cosa dice questo al mio cuore? Attraverso queste parole, Dio mi sta parlando? Sta forse suscitando il mio anelito, la mia sete profonda? Cosa devo fare?». Solo così la Parola di Dio potrà dispiegare tutta la sua forza; solo così la nostra vita potrà trasformarsi, diventando piena e bella. Voglio confidarvi come leggo la mia vecchia Bibbia: spesso la prendo, la leggo per un po’, poi la metto in disparte e mi lascio guardare dal Signore. Non sono io a guardare Lui, ma Lui guarda me: Dio è davvero lì, presente. Così mi lascio osservare da Lui e sento – e non è certo sentimentalismo -, percepisco nel più profondo ciò che il Signore mi dice.
A volte non parla: e allora non sento niente, solo vuoto, vuoto, vuoto… Ma, paziente, rimango là e lo attendo così, leggendo e pregando. Prego seduto, perché mi fa male stare in ginocchio. Talvolta, pregando, persino mi addormento, ma non fa niente: sono come un figlio vicino a suo padre, e questo è ciò che conta. Volete farmi felice? Leggete la Bibbia.
Unica al mondo, perché?
L’edizione da oggi in vendita per i tipi della San Paolo è la risposta a tante domande, in ogni suo aspetto, da quello filologico, a quello esegetico a quello teologico e persino in quello grafico. Tutto la rende unica, secondo diverse declinazioni. Unica nel senso di Una; innanzitutto perché resta intera, perché la rilegatura è anche concettuale, perché è un organismo vivo e armonico, non un assemblaggio di pezzi.
Preziosa e accessibile
Una Bibbia di altissima qualità tipografica ed editoriale, un oggetto persino prestigioso ma che rimuove tutto ciò che può mettere soggezione e scoraggiare l’approccio a chi sia titubante.
Unica e sempre uguale
Come può essere diversa al punto da essere unica l’edizione del libro per antonomasia, il vero long seller della storia dell’editoria mondiale, il primo scelto per essere stampato con i caratteri mobili di Gutenberg? Eppure, proprio perché viene rispettata in tutto la sua originalità, questa Bibbia è davvero nuova e sorprendente.
Il testo è quello della tradizione CEI del 2008; ogni libro è preceduto da una ricca introduzione, di quelle che non salti ma che ti spiace finiscano e insieme non vedi l’ora di entrare nel mondo che esse ti hanno tratteggiato ad ampie pennellate.
Unica e personalizzata
Questa è la grande novità: che siamo accompagnati. E quanto più siamo sostenuti e guidati nelle strade a volte tortuose dei testi, per territori che da soli ad un primo approccio ci sembrerebbero ostili, tanto più saremo liberi e certi di fare, di questa Bibbia e delle Sacre Scritture in quanto tali, un’esperienza personale e assolutamente unica. Unica non una volta per tutte. Unica ad ogni accesso nelle sue stanze, segrete e note, misteriose e familiari, in questa danza di familiarità e alterità che è tratto tipico del rapporto tra Dio e la Sua creatura più amata, corteggiata lungo i secoli, inseguita nelle sue fughe, attesa con amore paziente e insieme geloso. Quella a cui, centinaia di volte, il Signore che parla dice: “Ascolta!”
Valorizza la via della Scrutatio
Possiamo affacciarci da un punto preciso della Scrittura e, grazie a rimandi puntuali, paralleli con altri passi della stessa Scrittura, riferimenti alla ricca tradizione rabbinica e patristica, leggere il mosaico che queste tessere compongono; e così iniziare a cogliere e la trama di un tessuto robusto, saldamente intrecciato. Possiamo continuare a meravigliarci, senza perderci. Questa edizione contiene ben 380 note di scrutatio, “veri e propri percorsi tematici all’interno della Scrittura, su altrettanti temi biblici”. Attraverso questi percorsi, già segnati da altri “camminatori esperti” anche chi è principiante può inoltrarsi sicuro lungo il fianco della montagna della Parola di Dio, certo di fare un’esperienza del tutto inedita: la sua.
La Bibbia è una biblioteca
Ecco a cosa serve allora conoscere le caratteristiche dei singoli libri che la compongono e sapersi orientare tra i vari generi letterari che utilizza: a non avere a disposizione solo le nostre categorie interpretative più immediate ed emotive.
Da questo punto di vista, il ricco apparato di note esegetiche, storiche e teologiche è una prova tangibile di quanto la Parola di Dio sia “incarnata” e di come Cristo stesso ha preso dimora, abita la nostra umanità. Tale umanità va allora riconosciuta e conosciuta. Le note sono tutt’altro che dettagli, sono mappe aggiornatissime di un percorso arduo ma possibile ed entusiasmante.
Cose antiche e cose nuove, prese dallo stesso Tesoro
Questa edizione si presenta come la più ricca al mondo di passi paralleli: essi, per numero e ampiezza di associazioni, permettono accostamenti fecondi tra l’Antico e il Nuovo Testamento e ci accompagnano in una lettura viva della Scrittura. Essa rimane Tesoro intero che siamo invitati a saccheggiare a piene mani, senza possibilità di impoverirlo.
Unica perché?
Perché la ricchezza di questa edizione, le note, i percorsi di scrutatio, i passi paralleli, le introduzioni, insomma tutto l’apparato che la correda non la appesantisce affatto, ma la libera.
E ci abilita, tutti, alla sua comprensione viva, a subirne l’urto performativo: questa storia è per me! A capire che ciò che questa sinfonia suona da secoli è un’armonia di cui io stesso sono parte; dice a noi contemporanei, così al centro delle nostre individuali, condivise desolazioni, che è stata composta per noi.
Inaudita faccenda, questa della storia della salvezza. Che sgorga da sorgenti tanto lontane e riguarda me, riguarda la mia vita, ora, in questo tempo così particolare e unico. Sì, si tratta di questo. Di una lettera d’amore di Dio per noi e da leggere per intero. Resteremo sorpresi nel renderci conto che quanto più la leggeremo e mediteremo, tanto più ci scopriremo “letti” da quel libro, resi comprensibili a noi, che siamo per primi mistero a noi stessi.
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