Questa manipolazione della volontà altrui, ripetuta nel tempo, è il ricatto emozionale.
Nel suo libro omonimo, Ricatto emozionale appunto, Susan Forward dice che esistono quattro tipi di persone che mettono in atto questi ricatti, anche se in ogni categoria ci sono dei sottogruppi:
- I punitori, che ci fanno sapere esattamente cosa vogliono e le conseguenze che ci saranno se non glielo daremo.
- Gli autopunitori, quelli che rivolgono le minacce verso l’interno e sottolineano quello che faranno contro se stessi se non prevalgono.
- I sofferenti, abili responsabilizzatori e colpevolizzatori che ci obbligano a dedurre ciò che vogliono e arrivano a convincerci del fatto che dipende da noi far sì che lo ottengano.
- I tormentatori, che ci sottopongono a una serie di prove e promettono cose meravigliose se li seguiremo nel gioco.
È questo atteggiamento che conviene individuare nei nostri rapporti umani, per saper gestire la situazione e far sì che quella relazione o convivenza non finisca per affondare. Se la persona ha qualcosa di buono è la sua capacità di donarsi agli altri e di amare.
Per questo, se ci amiamo, ci conosciamo e conosciamo i nostri punti deboli e le nostre ferite, saremo capaci di guarirle per continuare a crescere come persone, per saper individuare le persone manipolatrici e mettere i limiti necessari, perché questi atteggiamenti non danneggino il nostro modo di relazionarci e la nostra autostima e ci permettano di svilupparci come le persone che siamo chiamate ad essere.
Mercedes Honrubia è orientatrice familiare e direttrice dell’Instituto Coincidir.