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Orazio è disoccupato e come volontario pulisce i parchi della sua città

MAN, PARK, CLEANING
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Annalisa Teggi - pubblicato il 14/10/20
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Armato di sacchi e scopa, da settembre ha cominciato a liberare dai rifiuti il verde pubblico. Una storia che arriva dal Salento e parla del bene che genera altro bene.Nel Comune di San Michele Salentino, in provincia di Brindisi, un uomo di 55 anni sta collezionando elogi per la buona volontà che dimostra ogni giorno, nel suo piccolo. Ed è il caso, allora, di tirar fuori la lente d’ingrandimento per capire di cosa si tratta. Un piccolo paese di 6 mila anime e la piccola esperienza di una persona ospitano un’ipotesi che può far bene a molti.

Orazio Menga è disoccupato e ricevere il redditto di cittadinanza. Questi soli elementi basterebbero a scatenare discussioni astratte sulla crisi economica e sulle iniziative della politica. Proviamo a dribblare l’astratto e ad abitare nel concreto del vissuto di un uomo.


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Pubblica utilità

Trovarsi senza lavoro a 55 anni è un dramma. Il vigore e le capacità personali sono ancora ottimi e c’è tutta l’esperienza maturata negli anni. Ma proprio il dato dell’età è fondamentale nella selezione dei profili. È difficile che un neoassunto possa essere pescato tra gli anta. Di Orazio Menga si sa che è un volontario della Protezione Civile e da anni sostenitore del WWF, facile desumerne che sia un uomo attento e solerte, disponibile. Le circostanze di vita lo hanno portato a ritrovarsi disoccupato dopo i 50 anni, ma con un sussidio:

Come prevede il decreto entrato in vigore a gennaio 2020, i beneficiari del reddito di cittadinanza sono obbligati a svolgere lavori di pubblica utilità per il proprio Comune di residenza, pena l’esclusione del beneficio. L’Amministrazione Comunale di San Michele Salentino con la collaborazione dell’Ambito Territoriale Sociale, ha attivato progetti specifici che includere in varie attività: dall’assistenza agli anziani alla manutenzione del verde pubblico, alla pulizia di beni comunali. (da Repubblica)

Non sono abbastanza documentata per poter affermare se questa clausola sia rispettata sempre, poco o rarissimamente nel nostro paese. Prendo atto del fatto che da inizio settembre Orazio ha cominciato a prestare servizio come tirocinante all’associazione TrulloSociale e lo fa con tanta buona volontà.

Puntuale e in bicicletta, compie il suo lavoro al parco Angelucci. Con gli strumenti semplici che ha in dotazione ripulisce il verde pubblico da ogni genere di rifiuto prodotto dall’incuria, dalla disattenzione e a volte pure dalla maleducazione di quel variegato popolo in mezzo a cui siamo, e che chiamiamo gente.

A conclusione della sua fatica quotidiana, una ditta specializzata passa a raccogliere i sacchi che Orazio ha riempito, armato di scopa e paletta. L’assessore all’ambiente Tiziana Barletta ha valorizzato l’esempio educativo:

Avere una città più pulita e vivibile dipende soprattutto da noi. E Orazio Menga, da sempre, è un cittadino attento alla tutela del bene comune, attuando nel suo quotidiano comportamenti virtuosi. (da Comune di San Michele Salentino)

Molto umile, molto green

In un’epoca in cui la sensibilità ambientale fa sempre più proseliti – afferma il sindaco Giovanni Allegrini – mi auguro che l’esempio di Orazio possa servire ad altri ad impegnarsi per migliorare San Michele. (Ibid)

Il sindaco di San Michele Salentino coglie il messaggio positivo che emerge dalla storia di Menga. È un peccato che una persona riconosciuta così diligente e dotata di qualità sociali positive sia disoccupata. I veri volonterosi fanno i volontari, verrebbe da dire in modo provocatorio. Come volontario, oggi Orazio viene riempito di complimenti e applausi: il mestiere umile di chi pulisce è un esempio per tutti. Inoltre, curarsi dell’ambiente è una delle priorità a cui siamo richiamati con più insistenza.

PLOGGING

SHUTTERSTOCK

Non c’è dunque dubbio che la presenza operosa e dimessa di Orazio sia un bene per la sua città. Ma non lo è solo perché c’è la giusta cornice di altruismo e la doverosa premura ecologica. Il valore aggiunto di questa storia è la buona volontà che rende un uomo lavoratore anche quando è disoccupato. Il lavoro su cui è fondata la nostra Repubblica non è la voglia di far carriera e neppure una crescita di zeri nello stipedio. La cosa pubblica si fonda davvero sul lavoro se ciascuno è presenza per l’altro, se l’opera di ognuno è spesa nell’orizzonte di una comunità.



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In questo senso il volontario armato di scopa che raccoglie le cicche di sigarette e le lattine vuote di birra non è solo un bravo ambientalista, più che altro è un compagno di cordata.

Luoghi consumati

La scorsa domenica mi sono trovata di fronte a uno spettacolo schifoso, non c’è altro aggettivo da usare. Il parco dove mio figlio fa le riunioni di branco con gli scout aveva ospitato qualche festa estemporanea. Sull’erba c’erano i cocci di una bottiglia di vodka e di un barattolo di Nutella; i tavolini traboccavano di tovaglioni accartocciati, lattine di Coca cola schiacciate, vari ed eventuali resti di una mangiata golosa.

Mi sono chiesta se chi ha partecipato a quel ritrovo si fosse divertito; credo proprio di no. La gioia di una vera festa è direttamente proporzionale a quanto si lascia pulito il luogo in cui si è svolta. Non è una frase da madre bacchettona, ma il ricordo della ragazza molto felice che sono stata. Potrei raccontare di sere piene di gioia nello sparecchiare e lavare i piatti, dopo che ci si era divertiti a mangiare e cantare insieme.

CONCERTO LUCI FESTA

pixabay

Il vero problema ambientale nasce nel cuore dell’uomo. Il nostro pianeta è sporco, perché l’uomo è stanco, disilluso e svogliato della vita. Sa perfettamente che una bottiglia di plastica inquina, ma non sa più cosa riempie di vero ossigeno i suoi polmoni. Sì, siamo pieni di parchi pieni di immondizia e non saranno corsi di ecologia a farci cambiare abitudini. Mi ha sempre procurato tristezza vedere l’aspetto di una discoteca quando la musica si è spenta e tutti se ne sono andati: è un luogo consumato e non vissuto. E’ il perfetto ritratto della nostra realtà, gente che si diverte senza un motivo per essere felice.

Il volontario che pulisce il verde pubblico è un’immagine che mi ha colpito. Non so molto di Orazio Menga, ma vorrei scommettere sul fatto che le sue giornate trascorse a pulire lo gratifichino. Gratifica me pensarlo al lavoro, a togliere ciò rovina lo spazio umano che condividiamo.