La storia di questa famiglia vi aiuterà a capire meglio la parabola di Gesù del Giudizio Universale
Di recente ho sentito una storia da uno studente e mi ha suscitato orrore, perché ho visto quanto sia diabolico un peccato comune – un peccato che ho commesso ma non ho mai confessato.
Due estati fa, la famiglia dello studente stava consumando un pasto veloce in un Interstate rest stop. Quando i membri di un’altra famiglia li ha visti fare il segno della croce, hanno detto che avevano “provato una volta ad essere cattolici”.
“Provato ad essere cattolici? Che intendete?”
“Abbiamo iniziato a leggere qualcosa della fede cattolica e ad andare a Messa ogni domenica in una chiesa vicina. Davamo la decima e tutto”, hanno detto. “Siamo andati avanti per un paio di mesi, ma nessuno ci ha mai detto ‘Salve‘. Il parroco non ha mai chiesto chi fossero i nuovi contribuenti. Andavamo a Messa ogni domenica, poi risalivamo in macchina e tornavamo a casa”.
Alla fine sono tornati alla Chiesa protestante da cui si erano allontanati, dove sono stati riaccolti a braccia aperte.
Accidenti. Da allora ho pensato molto a questa storia, e mi sono venuti in mente alcuni motivi per cui dovremmo accogliere gli stranieri nella nostra vita.
Primo: Fatelo perché dovete accogliere lo straniero se volete andare in Paradiso.
La storia di quella famiglia mi ha aiutato a dare un senso alla parabola di Gesù sul Giudizio Universale.
Il re sorprende un gruppo donandogli la salvezza perché “ero forestiero e mi avete accolto”, e sorprende un altro gruppo con la dannazione perché “ero forestiero e non mi avete accolto”.
Qualunque cosa hanno fatto al più piccolo dei Suoi fratelli l’hanno fatta a Lui.
Pensiamo al comandamento di “accogliere il forestiero” come se riguardasse l’immigrazione, ed è così, ma riguarda anche semplicemente il fatto di salutare persone che non si conoscono.
Secondo: Approfittate del trucco che offre la Bibbia e non pensate agli altri come a degli estranei.
Gesù ci offre una scorciatoia al fatto di accogliere il forestiero quando dice di pensare a questo come se si stesse accogliendo Lui. E questo fatto alza notevolmente l’asticella.
La Lettera agli Ebrei fa lo stesso, ma si riferisce ad Abramo che accoglie i tre forestieri che si rivelano angeli che portano un messaggio di Dio capace di cambiare la vita: “Non dimenticate l’ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperlo, hanno ospitato angeli”.
Pensatela così: ogni persona che incontrate è creata a immagine e somiglianza di Dio. C.S. Lewis dice che se li incontraste tra cent’anni sareste tentate di adorarli se sono glorificati in Cielo, o di rifuggirli pieni di terrore se sono all’Inferno. Salutateli con questa consapevolezza.