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Sono rimasta incinta a 16 anni e sono felice

PARAMO
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Maria Paola Daud - pubblicato il 10/10/20
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Marta Páramo è diventata madre da adolescente, ed è riuscita ad allevare sua figlia e ad essere feliceArriva un altro giorno, ti prepari, fai colazione, prendi libri e oggi la tua preoccupazione non è se l’esame andrà bene o male. No, non puoi preoccuparti per gli studi, perché anche se sei giovane affronti una prova molto più grande, che durerà per tutta la vita: un’altra vita.

Vengono in mente migliaia di domande: cosa farò con la scuola? E la mia carriera futura? Cosa dirà mia madre? E mio padre? I miei fratelli? I miei nonni? I miei zii? I miei cugini? E i miei amici? Sarò capace di prendermi cura del mio bambino, di dargli quello di cui ha bisogno? Sono pronta? Quanto costa a livello economico mantenere un figlio? E il mio fidanzato? Vuole diventare padre? Vole assumersi la responsabilità del nostro bambino? Che sarà di noi? E ovviamente la domanda più importante: sarò una buona madre?

Sono alcune delle domande che si è posta anche Marta Páramo, che a 16 anni è rimasta incinta. Lei stessa ha raccontato la sua testimonianza.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno partoriscano 16 milioni di adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Il 95% delle nascite si verifica nei Paesi in via di sviluppo, rappresentando l’11% di tutte le nascite a livello mondiale.

Le cause possono essere molte: mancanza di informazione, atteggiamento irresponsabile di un’adolescente, consumo di droghe o alcool, violenza o abuso sessuale… Al di là delle cause, in questo articolo vorremmo affrontare la questione del sostegno psichico ed emotivo di cui ha bisogno una ragazza incinta, ancor più se adolescente.

Qualunque sia il livello socio-economico della ragazza in questione, è chiaro che la prima fonte di sostegno dev’essere la famiglia, i genitori. A un genitore costerà sicuramente molto accettare la situazione, ma è importante che l’adolescente trovi in casa la tranquillità necessaria ad affrontare lo tsunami che sta vivendo.


bambino in culla
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Dopo aver accettato la situazione, è importante che riceva dai genitori il sostegno e l’orientamento di cui ha bisogno. Vista la giovane età della madre, i medici considerano queste gravidanze a rischio, per cui offrire tranquillità è una necessità, sia per la madre che per il bambino.

Dall’altro lato, è importante anche contare sull’accettazione degli amici, soprattutto durante l’adolescenza. Il sostegno e la comprensione degli amici contribuisce positivamente al benessere della madre. Gli amici devono rappresentare un altro spazio per contenere insicurezze e frustrazioni, e a loro volta riceveranno una grande lezione di vita.

È poi fondamentale continuare a studiare. Per questo, le scuole devono essere organizzate per accettare e sostenere queste studentesse che dovranno ora adattare i loro studi alle nuove responsabilità e ricevere facilitazioni da parte dei professori al momento, ad esempio, di svolgere compiti ed esami.

Ricordo una splendida esperienza che ho avuto in una scuola un po’ lontana dalla città in cui la preside, preoccupata per un corso “speciale”, ci ha chiamati perché impartissimo per una settimana conferenze vocazionali. Cos’aveva di speciale quel quinto anno? In classe c’erano tre ragazze incinte e un’altra che aveva avuto un bambino.


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La preoccupazione dei docenti era che le allieve continuassero a studiare, che portassero avanti i loro sogni. Sapevano molto bene che la loro vita era cambiata, che ora avevano nuove responsabilità, ma non per questo potevano smettere di continuare a sognare o di scommettere in un futuro diverso. L’unica cosa che sarebbe cambiata erano probabilmente i tempi.

Cosa succede quando un’adolescente non ha il sostegno della famiglia, degli amici e della scuola?

Sicuramente nella sua zona ci sarà qualche struttura in grado di sostenere lei e il suo bambino. In genere si può chiedere al reparto maternità o nella struttura in cui si effettuano i controlli. Esistono anche molti ordini religiosi che si dedicano ad assistere le mamme single.

Ciò che conta è confidarsi con qualcuno e chiedere aiuto. Non siete sole, e non lo è nemmeno il vostro bambino…