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Perché lottare contro la pigrizia?

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Dolors Massot - pubblicato il 08/10/20

Smettete di fare qualcosa perché vi costa o non vi va? Ecco qualche argomentazione per combattere la voglia di procrastinare (che assale tutti)

Quante volte pensiamo “Lo farò più tardi”, o “Ora non mi va”? La pigrizia è come le radici del fico: si estendono in lungo e in largo, abbracciano tutto il terreno possibile, e quando uno se ne rende conto hanno ormai acquisito talmente tanta forza che sono in grado di alzare l’asfalto o di abbattere pareti vicine che credevamo indistruttibili.

Indugiare nella pigrizia significa iniziare a perdere la battaglia, perché come tutte le virtù si comincia abbandonandosi in cose piccole ma poi tutto sembra sempre più faticoso, va meno di lavorare, si dice di no alle questioni difficili…

Se cediamo alla pigrizia ne usciamo perdenti? Purtroppo sì.

Ogni volta che decidiamo di non alzarci all’ora prevista e ci crogioliamo a letto, ogni volta che rimandiamo a un altro giorno i compiti di oggi, ogni volta che lavoriamo svogliatamente e lo facciamo solo per guadagnarci lo stipendio ci stiamo facendo del male.

Perché cedere alla pigrizia è dannoso?

1 Perché le persone si forgiano con le abitudini, giorno per giorno

Se rinuncio a compiere oggi il mio dovere e domani faccio lo stesso, creo in me l’abitudine di non compiere quel dovere. Costa poi eliminare le cattive abitudini, e bisogna raddoppiare gli sforzi. È come se mi fossi rotto una gamba e dovessi fare riabilitazione – mi costerà di più camminare.

2 La pigrizia è legata a superbia, vanità, avarizia, lussuria…

Se lascio andare la pigrizia a briglia sciolta, abbasso il mio livello di preparazione nei confronti degli altri difetti. Trascurare la pigrizia è lasciare che entri aria fredda da una fessura: sarà allora più difficile riscaldare una stanza.

3 Se si è pigri, è possibile perdere cose interessanti e importanti della vita

Per un pigro, ad esempio, è difficile preparare un esame e tutto ciò che richiede un lavoro costante per un certo periodo di tempo. È anche possibile che se un giorno non ci alziamo all’ora prevista perdiamo il treno o ci chiudano la porta in faccia per non essere arrivati in tempo da qualche parte.

4 Trovare delle scuse è facile

Il pigro tende a dare spiegazioni che giustifichino la sua azione: “Non mi hanno avvisato”, “Pensavo che avrei potuto…”. Si tratta di un processo mentale (in cui attenzione, interviene la volontà) con il quale rendiamo lasca la nostra coscienza: il primo giorno in cui il pigro non va a lezione ci pensa spesso e sa che ha fatto qualcosa di sbagliato, il quarto giorno non si preoccupa più.

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5 Se si è pigri e si rimandano le cose, poi si dispone di meno tempo per fare ciò che si deve fare

Questo costringe a lavorare in fretta e a fare le cose con meno attenzione di quella che serve.

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6 Se si è pigri, si vive con il capriccio di fare prima ciò che piace o va di più

Ciò fa sì che si cambino le priorità, lasciando alla fine ciò che è più importante (perché più difficile). Ricordo che quando ero studente, nel periodo degli esami mi veniva mille volte la tentazione di smettere di studiare e di mettermi a sistemare il cassetto della scrivania su cui studiavo. Vi è mai successo qualcosa di simile? Oggi continua ad accadermi in mille modi: sono distrazioni a cui bisogna porre un freno per concentrarsi su ciò che è prioritario.

7 Procrastinare fa sì che i compiti si accumulino

Se una persona procrastina nei lavori domestici, si ritrova in poco tempo con una montagna di vestiti da lavare o piegare, venti tazze nel lavandino o un dito di polvere sulla libreria. Per non parlare degli appartamenti degli studenti.

TIRED MOTHER
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8 La pigrizia danneggia non solo gli altri, ma anche se stessi

Distrugge le virtù, e quindi pregiudica il carattere: essere pigri fa sì che una persona diventi irresponsabile, trascurata, incostante, bugiarda e poco affidabile.

9 La pigrizia ha molte maschere

Ad esempio, quella dei sentimenti. “Ora non mi sento emotivamente pronto per svolgere questo lavoro”, “Meglio rimandare a domani questa conversazione”… Un’altra maschera: quella della falsa preoccupazione per gli altri, che ci porterebbe a fare prima quello che ha una dimensione sociale (del club sportivo, di un’associazione…) abbandonando doveri personali, religiosi o familiari.

Una citazione per riflettere

C’è un testo biblico che riassume i mali derivanti dalla pigrizia. Si trova nel Libro dei Proverbi e dice:

“Passai presso il campo del pigro
e presso la vigna dell’uomo privo di senno;
ed ecco le spine vi crescevano dappertutto,
i rovi ne coprivano il suolo,
e il muro di cinta era in rovina.

Considerai la cosa e mi posi a riflettere;
e da quel che vidi trassi una lezione:
dormire un po’, sonnecchiare un po’,
incrociare un po’ le mani per riposare
e la tua povertà verrà come un ladro
e la tua miseria, come un uomo armato” (Pr 24, 30-34).

Non bisogna intendere quella “povertà” solo in senso materiale, ma come povertà dell’essere umano nel suo insieme. Da ciò deriva il fatto che quella contro la pigrizia è una splendida lotta da prendere sul serio.

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