Un libro didattico cinese per la disciplina di Etica Professionale inverte l’episodio in cui Gesù salva, perdona e invita l’adultera a non peccare piùIl regime cinese è accusato di adulterare la Bibbia. Non è bastato abbattere le chiese, sradicare le croci e arrestare i sacerdoti, né chiudere le scuole cristiane e invadere i sistemi informatici della chiesa cattolica. Non è stato neanche sufficiente offrire denaro a chi denuncia chiese cristiane o ordinare che i sermoni nelle chiese passino a predicare il comunismo.
Non è bastato neanche perseguitare i cattolici fedeli alla Santa Sede e cercare di costringerli ad affiliarsi all’Associazione Patriottica Cattolica Cinese, entità che non ha nulla a che vedere con la vera Chiesa cattolica, essendo una struttura di vigilanza creata dal Partito Comunista cinese per mantenere i cattolici sotto il suo stretto controllo.
Non è un caso che la Cina sia presente in qualsiasi rapporto sui Paesi che perseguitano maggiormente i cristiani al mondo.
Ora il regime cinese è accusato da un gruppo di dissidenti di modificare la Bibbia e falsificare il passo dell’adultera minacciata di lapidazione.
La vera Bibbia afferma che Gesù ha salvato l’adultera dalla lapidazione. Ha fatto ricordare agli accusatori i propri peccati, e così loro hanno desistito dal commettere l’omicidio. Gesù ha poi detto alla donna: “Neanche io ti condanno. Va’ e non peccare più”.
In base alla denuncia, il Gesù della versione “made in China” manda via gli accusatori, ma quando resta solo con la donna afferma:
“Se la legge può essere applicata solo da chi è senza peccato, allora sarà la legge a morire”.
Il Gesù falsificato da Pechino fa poi una cosa incredibile, perché lapida la donna fino a ucciderla, e afferma che anch’Egli è peccatore.
A denunciare la manipolazione del testo biblico è stata l’associazione China Aid, fondata da dissidenti cinesi.
In base all’accusa, il regime comunista cinese ha adulterato la Bibbia e ha pubblicato la deturpazione in un libro didattico approvato dal Ministero dell’Istruzione del Paese. Ma non è tutto. Un altro elemento ironico è il fatto che il libro didattico fa parte della disciplina di… Diritto ed Etica Professionale!
Considerando questa denuncia, cosa aspettarsi, allora, da un’“etica professionale” basata su un libro che falsifica nientemeno che le Sacre Scritture?