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L’abbazia di Hailes, ora in rovina, che una volta ospitava il Sangue di Cristo

HAILES ABBEY

Saffron Blaze | CC BY-SA 3.0

John Burger - pubblicato il 02/10/20

Portata da Gerusalemme nel sud dell'Inghilterra, la reliquia è scomparsa nel XVI secolo

Come l’abbazia di Tintern, Hailes è un luogo del Gloucestershire (Inghilterra) ormai in rovina. L’abbazia cistercense del XIII secolo, una volta fiorente luogo di preghiera e lavoro e sito di pellegrinaggio fondamentale, venne soppressa dal re Enrico VIII nel 1539, spogliata della sua ricchezza materiale e lasciata al ritorno alla natura.

Quello che distingue Hailes da altri ex monasteri inglesi è che questo luogo ospitava in passato una reliquia molto speciale, che attirava pellegrini da ogni luogo. Nel 1270, infatti, Hailes ricevette una parte del Sangue di Cristo.

L’abbazia venne fondata nel 1246 da Riccardo, conte di Cornovaglia, fratello minore di re Enrico VIII, in segno di riconoscenza per il fatto di essere scampato a un naufragio. Suo figlio Edmund era in Germania nel 1268, e ottenne “quella che si riteneva fosse una parte del sangue versato da Cristo sulla Croce – il Sangue Sacro”, spiega English Heritage, che cura più di 400 siti storici in Inghilterra. “Si pensava che la reliquia derivasse dalle regalie dell’incoronazione di Carlo Magno, primo imperatore del Sacro Romano Impero. Per la mente medievale non avrebbe potuto esserci provenienza migliore, e la reliquia venne ampiamente accettata come autentica”.

Edmund divise la reliquia tra un collegio che aveva fondato a Hertfordshire e Hailes, dove arrivò nella festa della Santa Croce.


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Si iniziò a costruire una nuova ala alla chiesa dell’abbazia per ospitare e mostrare in modo adeguato la nuova reliquia e accogliere i pellegrini. Si pensa che il rinnovamento sia stato modellato dopo la ricostruzione dell’abbazia di Westminster da parte di Enrico VIII. “La bellezza delle profonde cappelle eclissava qualsiasi altra cosa si fosse vista in precedenza presso i Cistercensi in Inghilterra”, afferma English Heritage.

Oggi la maggior parte della gente sa della reliquia solo per via di una menzione nel The Pardoner’s Tale, parte delle Canterbury Tales di Geoffrey Chaucer:

By God’s Precious heart and by His nailsAnd by the blood of Christ that’s now at Hailes” (Per il cuore prezioso di Dio e i suoi chiodi e per il sangue di Cristo che ora è a Hailes).

Hailes ha attirato personaggi importanti come la mistica del XV secolo Margery Kempe. Nel 1417, mentre tornava a casa dal santuario spagnolo di Santiago de Compostela, la Kempe si fermò a Hailes e si andò a confessare. Secondo English Heritage, ricevette il perdono dei suoi peccati “con forti grida, lacrime e pianto agitato”.

“La sua devozione colpì i monaci, che la invitarono tra loro per un’ulteriore discussione”, prosegue English Heritage. “Citando il Vangelo, Margery rimproverò i monaci per il fatto di imprecare, suscitando in loro ‘grande stupore’ e lasciandone alcuni ‘ben soddisfatti’”.

Numerosi miracoli vennero attribuiti alla reliquia, inclusa la conversione di alcuni chierici scettici. Uno di loro, un sacerdote dello Shropshire che subiva l’influenza di John Wyclif, negava che il sangue fosse una vera reliquia e cercò di dissuadere i suoi parrocchiani dal compiere un pellegrinaggio per andare a vederla. La volta successiva che celebrò la Messa, il vino nel calice bollì, portandolo a un cambiamento di cuore. Un altro sacerdote che negava l’autenticità della reliquia vide che il suo libro di preghiere iniziava a sanguinare, e si ritrovò presto in pellegrinaggio verso Hailes.

Nessun miracolo riuscì però a fermare il fervore riformista del re Enrico VIII, che sembrava particolarmente infastidito dai guadagni che i monaci traevano dalla reliquia. Nel 1535, lui e la regina viaggiarono nell’Inghilterra occidentale, visitando l’abbazia di Winchcombe, a qualche chilometri da Hailes. Riferisce English Heritage:

“In base a una fonte, Anna Bolena inviò alcuni dei suoi cappellani per indagare sull’‘abominevole abuso’ del pellegrinaggio a Hailes. Tre anni dopo, la reliquia venne denunciata durante un sermone fuori dalla cattedrale di St. Paul a Londra come se non fosse altro che sangue d’oca. I commissari, tra cui Latimer, all’epoca vescovo di Worcester, vennero inviati a Hailes per esaminare la reliquia. Dopo aver affermato che non si trattava di sangue ma di una gomma untuosa, la sigillarono in una scatola e la portarono con sé a Londra. Nel novembre 1538, il vescovo John Hilsey di Rochester, fiero evangelico, pronunciò un infiammato sermone a St Paul’s Cross dichiarando che il sangue non era altro che miele chiarificato colorato con zafferano.




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Il santuario del Sangue Sacro venne spogliato del suo metallo prezioso e degli ornamenti e poi smantellato. Poco dopo Hailes cadde vittima della Soppressione dei Monasteri di Enrico VIII. La vigilia di Natale del 1539, l’abate Sagar e la comunità di 21 monaci firmarono l’atto di resa. La chiesa, che per quasi 20 anni aveva ospitato una delle più importanti reliquie dell’Inghilterra medievale, cadde rapidamente in rovina”.

Oggi i visitatori possono vagare tra le rovine e interrogarsi sulla storia del luogo, in cui una volta i pellegrini ammiravano il sangue di Cristo, ricevendo benefici spirituali. English Heritage lo raccomanda come un “sito ottimo per i picnic”. Alcuni visitatori potrebbero ricordare quello che T.S. Eliot ha detto in Little Gidding, ovvero che si tratta di un luogo “dove la preghiera è stata valida”.

Alcuni potrebbero anche rendersi conto che non lontano da qui, nella chiesa cattolica di St. Nicholas, si possono trovare e ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo – non una reliquia – nell’Eucaristia in occasione della Santa Messa.

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