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Come combattere il potere del Diavolo nel mondo?

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Philip Kosloski - pubblicato il 29/09/20

San Paolo VI ha sottolineato una “strategia di battaglia” per affrontare il Demonio e il suo potere oscuro

È facile vedere l’oscurità e il male che esistono al mondo, ma crediamo che molto del male che vediamo è influenzato dal Padre della Menzogna?

Se l’esistenza di Satana non esclude le nostre scelte sbagliate, porta alla luce la realtà dell’esistenza di una battaglia spirituale invisibile in questo mondo, e la nostra anima vi è presa nel mezzo. Magari vogliamo fare il bene, ma possiamo essere facilmente ingannati dai suggerimenti del Diavolo e crescere nell’oscurità, piuttosto che nella luce di Cristo.

San Paolo VI ha commentato questa realtà in un’udienza generaledel 1972:

Troviamo il peccato, perversione della libertà umana, e causa profonda della morte, perché distacco da Dio fonte della vita, e poi, a sua volta, occasione ed effetto d’un intervento in noi e nel nostro mondo d’un agente oscuro e nemico, il Demonio. Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa”.

Il Pontefice credeva fermamente che come cristiani dobbiamo riconoscere l’esistenza di Satana e la sua influenza sull’umanità.

Sarebbe questo sul Demonio e sull’influsso, ch’egli può esercitare sulle singole persone, come su comunità, su intere società, o su avvenimenti, un capitolo molto importante della dottrina cattolica da ristudiare, mentre oggi poco lo è… Potremo supporre la sua sinistra azione là dove la negazione di Dio si fa radicale, sottile ed assurda, dove la menzogna si afferma ipocrita e potente, contro la verità evidente, dove l’amore è spento da un egoismo freddo e crudele, dove il nome di Cristo è impugnato con odio cosciente e ribelle, dove lo spirito del Vangelo è mistificato e smentito, dove la disperazione si afferma come l’ultima parola, ecc.”.

La buona notizia è che si può resistere al Diavolo e ai suoi tirapiedi. Paolo VI spiegava la “strategia di battaglia” per resistere all’influenza del Demonio:

Quale difesa, quale rimedio opporre alla azione del Demonio?”:

Potremmo dire: tutto ciò che ci difende dal peccato ci ripara per ciò stesso dall’invisibile nemico.
La grazia è la difesa decisiva. L’innocenza assume un aspetto di fortezza. E poi ciascuno ricorda quanto la pedagogia apostolica abbia simboleggiato nell’armatura d’un soldato le virtù che possono rendere invulnerabile il cristiano. Il cristiano dev’essere militante; dev’essere vigilante e forte; e deve talvolta ricorrere a qualche esercizio ascetico speciale per allontanare certe incursioni diaboliche; Gesù lo insegna indicando il rimedio «nella preghiera e nel digiuno». E l’Apostolo suggerisce la linea maestra da tenere: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci nel bene il male». Con la consapevolezza perciò delle presenti avversità in cui oggi le anime, la Chiesa, il mondo si trovano noi cercheremo di dare senso ed efficacia alla consueta invocazione della nostra principale orazione: «Padre nostro, . . . liberaci dal male!»

Paolo VI suggeriva che il modo per combattere Satana è farlo con la preghiera e il digiuno, che portano a una vita virtuosa e a fare il bene nel mondo.

Al di sopra di tutto, il Pontefice esortava a combattere e a farlo a livello spirituale, riconoscendo questa realtà e facendo tutto ciò che è in nostro potere per impedire al Diavolo di corrompere la nostra anima.

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