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Un prete pugnalato: “Mi sono sentito Bruce Lee in clergyman!”

ALCORCON

@parroquiasanjosemaria.alcorcon | Diocesis de Getafe

Dolors Massot - pubblicato il 25/09/20

Javier Contreras ha ricevuto varie coltellate alla porta della sua chiesa, ma il suo messaggio pieno di humour ha sorpreso tutti

Javier Contreras è un sacerdote spagnolo di 73 anni. Ieri si accingeva a entrare nella parrocchia che cura, quella di San Josemaría Escrivá de Balaguer ad Alcorcón (Madrid).

Erano le 7.05. Pensava di pregare un po’ e poi di celebrare la Messa delle 7.45. Aveva appena parcheggiato la macchina e si stava dirigendo verso la porta della chiesa quando un giovane di 28 anni si è gettato su di lui dicendo: “Vengo a ucciderti, sono Dio e voi sacerdoti uccidete i bambini”. Il ragazzo lo ha poi pugnalato tre volte.

“Come Bruce Lee in clergyman”

Il sacerdote ha cercato di difendersi ed è riuscito a far sì che il coltello cadesse a terra e perdesse la lama. Con senso dell’umorismo, ha poi spiegato che si era comportato “come Bruce Lee in clergyman, e grazie a questo non ci sono state conseguenze più gravi”.

Il paragone con Bruce Lee stempera l’accaduto, ma vari poliziotti si sono recati sul posto e sono riusciti a bloccare l’aggressore, anche se quattro di loro hanno dovuto ricorrere a cure mediche per lievi traumi. In ospedale don Javier ha ricevuto 12 punti di sutura a causa delle ferite che presentava allo sterno, al braccio e alla mano.

Secondo quanto ha riferito in seguito, don Javier si è rivolto al giovane (che ha quanto pare soffre di problemi psichiatrici) “sereno in ogni momento, pregando il Signore per quel povero ragazzo, prima durante la colluttazione di cinque minuti, e anche dopo. È stato ricoverato nel reparto di Psichiatria dell’ospedale. Un povero giovane che voleva uccidere un sacerdote ‘perché noi sacerdoti uccidiamo i bambini’”.


NICARAGUA

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Quando l’aggressore aveva ancora il coltello in mano, il sacerdote gli ha chiesto: “Perché fai questo alle persone che aiutano gli altri?” “Guarda, gli ho detto, da maggio abbiamo consegnato più di 30 tonnellate di alimenti alla Caritas a persone molto bisognose”. Il ragazzo ha risposto: “Per questo non ti ho ucciso”.

Padre Contreras è un sacerdote molto amato ad Alcorcón. Subito dopo essere stato assistito in ospedale è tornato in parrocchia a celebrare la Messa, ancora con gli abiti macchiati di sangue, e ha inviato una lettera ai fedeli perché stessero tranquilli. Ha spiegato che le ferite “avrebbero potuto essere molto più gravi, soprattutto quella allo sterno”, ma ha scusato l’aggressore: “Si tratta di un ragazzo giovane con problemi psichiatrici e che sembra volesse un sacerdote in meno”. E ha scherzato: “La Caritas mi ha salvato la vita”.

“Sono molto tranquillo”, prosegue il testo, “e con la voglia di continuare a lavorare. Non c’è odio nei confronti di Dio in tutto questo, ma una crisi psicotica acuta, almeno penso. Sono sereno e voglio continuare a lavorare per il Signore. Un abbraccio forte a tutti. Questo incidente ci unisce di più. Prego per ciascuna delle vostre famiglie. In parrocchia tutto resta uguale, con lo stesso calendario e ancor più speranza”.

“So bene chi l’ha salvata”

Nell’Ospedale Fundación Alarcón, un’infermiera non ha esitato a commentare: “Io sono bene chi l’ha salvata, padre!”

Il sacerdote appartiene alla Società Sacerdotale della Sacra Croce, unita alla prelatura dell’Opus Dei. Nel giugno 1974, San Josemaría (il suo fondatore) aveva detto: “Il buonumore è la chiara manifestazione esterna del fatto che nell’anima c’è una gioventù perenne”. Una buona dimostrazione è la reazione di questo sacerdote, che è già alla terza… gioventù.

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