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La finalità dei rapporti sessuali come nessuno ve l’ha mai spiegata

Catholic Link - pubblicato il 22/09/20

di Daniel Torres Cox

Parliamo della finalità dei rapporti sessuali. Prima, però, pensiamo al fatto che quando ci si avvicina a qualcosa che non si conosce, insieme alla domanda “Cos’è?”, si chiede in genere “E a cosa serve?” A volte il nome della cosa in sé non dice niente, per cui la seconda domanda è importante.

Quando una persona si chiede “A cosa serve questo?”, in fondo si interroga sulla finalità. Questa domanda è quella che conta di più, perché mira a conoscere la ragione dell’esistenza di quella cosa, ovvero quello che le dà senso. E conoscendo la finalità di una cosa la si può usare senza danneggiarla.

Oggi cercheremo di applicare tutto questo ai rapporti sessuali. Proveremo a capirne la finalità e a vedere in che modo possiamo usarli nel modo adeguato.

Se ci vedessero gli extraterrestri…

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Public Domain

Nessuno di noi viene al mondo con un manuale sotto il braccio che gli dica a cosa servono i rapporti sessuali e come usarli. Averlo ci faciliterebbe molto le cose! Come tutto ciò che viene senza manuale, possiamo cercare di conoscerne la finalità vedendo cosa fa, quali effetti produce e come si comporta.

Cercando di essere il più obiettivi possibile, immaginiamo che un gruppo di extraterrestri venga sulla Terra, e – senza alcun tipo di pregiudizio – cerchi di indagare sulla finalità dei rapporti sessuali. Da un punto di vista puramente “scientifico”, l’osservatore alieno potrebbe giungere alla conclusione che i rapporti sessuali servano a due cose: si tratta da un lato di dare continuità alla specie umana, dall’altro di stabilire un legame tra le persone che partecipano a quell’atto. I rapporti sessuali servono ad entrambe le cose.

Qualcuno dirà: “E il piacere?” Il piacere è in realtà il mezzo che permette che si conseguano i fini. Senza piacere la gente non avrebbe rapporti sessuali, e quindi la riproduzione sarebbe più ardua, e non si stabilirebbe un vincolo intimo tra le persone.

Le cose e i loro scopi

COUPLE, LOVE, NIGHT

Emotions studio | Shutterstock

Faccio un piccolo excursus, ma prometto di tornare sulla questione. A cosa serve un tavolo? Un tavolo serve a sostenere le cose. Serve per sedercisi sopra? Non è stato sicuramente creato per questo, e tuttavia il fatto di sedercisi è un’azione che non va contro la sua finalità. Per questo, a meno che io non sia molto pesante o il tavolo molto fragile, posso sedermici sopra senza distruggerlo.

Allo stesso modo, un’ascia serve per tagliare la legna. Posso usarla per tagliare la testa a qualcuno? Certamente, non è affatto raccomandabile ma il farlo non andrebbe contro la finalità dell’ascia. In ultima istanza, la sua finalità è tagliare.

Ciò vuol dire che le cose possono essere usate per un fine diverso da quello per il quale sono state create.

Potrei usare un tavolo come tavola da surf? Potrei provarci, ma molto probabilmente il tavolo finirebbe per distruggersi, e io per andare sotto le onde. Posso usare un’ascia come ancora? Posso provarci, ma la lama perderebbe presto la sua affilatura per il contatto con il fondo dell’oceano e si ossiderebbe, e il legno del manico finirebbe per imputridire.

Quando faccio di una cosa un utilizzo contrario alla sua finalità la danneggio, la distruggo.

Disordini alimentari

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Randy-Heinitz-CC

Credo che con l’esempio precedente si inizi a vedere dove voglio arrivare, ma accostiamoci ai rapporti sessuali a poco a poco, partendo da qualcosa che può essere molto piacevole: il cibo.

A cosa serve mangiare? Chiaramente a nutrirci, ad aiutarci a restare in vita. Ci dà il “combustibile” che ci permette di svolgere tutte le nostre attività. La nutrizione è così importante che l’azione che ci permette di conseguirla – mangiare – è associata al secondo piacere più grande che possiamo sperimentare a livello fisico. Il primo, chiaramente, è il piacere sessuale.

Mangiando, posso andare contro la finalità di quell’atto? Certamente sì: posso mangiare solo per piacere. Posso mangiare, vomitare e poi continuare a mangiare. Mangiare e poi vomitare non è come usare il tavolo per sedercisi sopra o l’ascia per attaccare una persona. È piuttosto come fare il surf sul tavolo: va chiaramente contro la sua finalità, che è la nutrizione.

Questo può degenerare in disordini alimentari che non danneggiano più una cosa esterna, ma la persona stessa, e per chi li ha sono una causa di grande sofferenza.

Finalità del sesso

COUPLE

Photo by NeONBRAND on Unsplash

Abbiamo fatto un lungo percorso per arrivare finalmente al tema dei rapporti sessuali, il tutto per capire che quando uso qualcosa in un modo contrario ai suoi fini lo danneggio.

E questo fa sì che prestiamo un’attenzione particolare ai rapporti sessuali, perché questi coinvolgono sempre un’altra persona. Il rischio di usarli male comporta un potenziale danno non solo a se stessi, ma anche alla persona con cui si praticano.

Sia l’unione della coppia che la continuità della specie sono fini inseparabili dei rapporti sessuali. Chiarisco che con questo non voglio dire che con ogni rapporto sessuale si debba cercare di avere dei figli.

La fertilità della coppia è determinata dai periodi di fertilità della donna, che è ciclica per natura. Non sarebbe quindi possibile cercare una gravidanza in ogni rapporto sessuale. Ciò che voglio dire è che è importante avere all’orizzonte entrambi i fini perché l’atto sia pieno.

Quando il fine viene snaturato

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Daniel Tafjord/Unsplash | CC0

In molti ambiti, quando si parla di sesso si mette in genere al centro il piacere, come se questo fosse il fine. Nonostante questo, non si può eliminare del tutto la presenza dei due fini segnalati in precedenza, perché è la natura stessa dell’atto che li esige.

Per questo, quando non si cercano, bisogna cercare di sopprimerli deliberatamente. Si tratta di sopprimere la possibilità di una gravidanza, ad esempio, con l’uso di anticoncezionali. Questo fa sì che in ogni rapporto sessuale si veda una situazione di pericolo dalla quale bisogna guardarsi, e la fertilità – la propria e del partner – viene trattata come un nemico.

Cercando di sopprimere quel fine, insomma, il sesso viene visto come qualcosa di rischioso, il che incide sull’atteggiamento che si assume compiendolo. In modo simile, si può provare ad avvicinarsi a un rapporto sessuale senza che questo implichi il fatto di stabilire un legame profondo con un’altra persona.

Questo, però, presuppone il fatto di assumere un atteggiamento artificiale, di spezzarsi a livello interiore, di modo che mentre si dona il corpo si cerca di non compromettersi interiormente in quell’azione, cosa che però non è mai del tutto possibile, perché quando metto in gioco tutto il mio corpo metto in gioco anche la totalità della mia persona.

Alla fine, per comprare un momento di piacere, finisco per pagare più del conto: pago con il valore totale della mia persona.

Un invito a riflettere

La finalità di questo articolo non è emettere giudizi di valore sulle situazioni concrete di ogni individuo. Mi interessa invitare alla riflessione, soprattutto in relazione a una pratica tanto diffusa al giorno d’oggi come il sesso.

Non tenendo conto della sua doppia finalità – e soprattutto della pienezza che trova nel suo ambito idoneo, che è il matrimonio –, molte volte si realizza in un modo che finisce per lasciare ferite profonde. Condividete con noi la vostra opinione nei commenti!

Il nostro autore ha anche un blog, www.amafuerte.com, su cui potrete trovare altri contenuti su questo tema.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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