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Piange sul treno con accanto i fogli di un centro per la procreazione assistita

WOMAN CRYING,
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Chiara Bertoglio - pubblicato il 21/09/20
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Il mio essere fortemente contraria alla fecondazione in vitro, non mi impedisce di sentire una stretta al cuore ed una solidarietà immensa per questa donna così emancipata ed elegante, e così sola, che torna piangendo da Torino, con il grembo vuoto e l’anima triste.È seduta accanto a me su un treno regionale che sembra un tram. Il velo sul capo ne suggerisce la religione. Indossa però un paio di pantaloni molto eleganti, ed il foulard è colorato con una fantasia raffinata e vivace, che si abbina molto bene a quella della camicetta e dei sandali. Trasmette l’immagine di una donna sicura di sé e certamente benestante.

Si gira verso il finestrino. Mi chiedo se sia raffreddata o se stia piangendo silenziosamente. Dopo un po’, estrae da una cartellina che stringeva tra le mani dei fascicoli. Li posa accanto a me: sono le istruzioni di un centro per la procreazione assistita.

Non posso non pensare all’incantevole bambina, figlia di miei carissimi amici, nata lunedì scorso. Mi rivedo lo sguardo stupendo e stupito della sua mamma, la felicità euforica del papà; l’incanto che prendeva tutti coloro che posavano gli occhi su questo fagottino di carne, pieno di promesse.

bébé

Elena Stepanova I Shutterstock

E penso a questa donna, così emancipata ed elegante, e così sola, che torna piangendo da Torino, con il grembo vuoto e l’anima triste. Il mio essere fortemente contraria all’IVF (In vitro fertilization NdR.) non mi impedisce di sentire una stretta al cuore ed una solidarietà immensa per la mia sorella musulmana che mescola i singhiozzi al ritmo del treno.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA CHIARA BERTOGLIO