Utilizzando il suo dono del discernimento, San Benedetto ha trovato tre brecce attraverso le quali il nemico può entrare nel nostro cuore
San Benedetto è stato un uomo che ha lottato coraggiosamente contro il male. È il fondatore dell’ordine de Benedettini, il cui motto è Ora et Labora, ovvero Prega e Lavora.
San Gregorio, nei Dialoghi, descrive San Benedetto come un uomo che ha ricevuto il dono della sapienza fin dalla tenera età, e insiste su un carisma peculiare di Benedetto: il discernimento degli spiriti.
Durante la sua vita, usando il dono del discernimento, San Benedetto ha trovato tre brecce attraverso le quali il Nemico può entrare nel nostro cuore, luoghi di maggiore fragilità umana e spirituale. È su queste brecce che dobbiamo vigilare di più, come in una casa con dei gocciolamenti in cui a prima vista non si trovano crepe ma basta una piccola pioggia perché si manifesti l’inconveniente.
Prima breccia: L’AVIDITÀ
È l’idolatria delle cose, ad esempio rendere il denaro un dio. È l’attaccamento alle cose della terra. San Benedetto presenta come simbolo di questa breccia il maiale, perché tiene sempre il muso a terra. In questa breccia la lotta si verifica nel riorientamento dei desideri. Bisogna acquisire un atteggiamento di oblazione, generosità e distacco.
Seconda breccia: LA VANITÀ
È l’idolatria dell’altro come oggetto di piacere. È la necessità distorta di essere riconosciuti e amati, perché dimentica il rapporto di fraternità con il prossimo e pensa solo a sé. È fare tutto solo per l’interesse di occupare il primo posto, di essere ben visto dagli altri, lodato, di avere uno status, di essere ammirati. Qui San Benedetto usa il simbolo del pavone. Bisogna riorientare questa necessità naturale e positiva di essere riconosciuti e amati. Significa dire con la vita e con il cuore: “Signore, tuo è il Regno, tua la Potenza e la Gloria”. Se nella prima breccia l’atteggiamento di distacco era una garanzia di vittoria, in questa seconda breccia bisogna perseguire l’atteggiamento della solidarietà, del dialogo, della comunione con Dio e con il prossimo. Per questo sono fondamentali mitezza e semplicità.