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Questo è amore libero: trionfa sulle piccole attese e ci spalanca il cuore di Dio

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 10/09/20

Ecco una lista di motivi per fuggire a gambe levate dalla proposta cristiana: ama i nemici, fai del bene a chi ti odia, benedici chi ti maledice, dà del tuo senza aspettarti nulla in cambio. Ma il premio c'è ed è smisuratamente più grande di quello che ci viene da un amore solo umano.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato;
date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio». (Luca 6,27-38)
Se volete un valido motivo per cui non essere cristiani, Gesù nel Vangelo di oggi ne fa un elenco dettagliato dichiarando apertamente tutta la sconvenienza di chi vuole seguire seriamente il Vangelo: “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Da’ a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Finché uno pensa che il Vangelo propaghi la logica dell’amore, si può conservare anche una simpatia di fondo per una richiesta di un vago amore che funziona almeno sul piano teorico. Ma quando arriva a dire che l’amore di cui sta parlando è amore fino all’estreme conseguenze, fino all’amore per i nemici, allora lì comincia una vertigine che ti fa comprendere come il Vangelo non ha nulla a che fare con un buonismo da quattro soldi che non tocca per niente invece il nucleo della libertà più vera di una persona. Infatti finché si ama qualcuno per risposta, non si fa nulla di straordinario. Il problema vero sorge quando bisogna amare qualcuno che non solo non ti ama, ma che a volte ti ha anche fatto del male o ti ha fatto soffrire. Come si può amare in simili condizioni? Molto spesso ho riflettuto su questa pagina del vangelo e l’unica risposta plausibile viene da Gesù stesso e da una miriade di santi che hanno mostrato con la propria vita la possibilità di un amore simile. È un amore che trionfa perché smette di cercare una contropartita. È un amore a fondo perduto, un amore gratuito, un amore davvero libero perché non nasce da un vago sentimentalismo ma bensì da una scelta di fondo della libertà di ognuno. Ma non basta la buona volontà e le proprie forze. C’è bisogno dell’aiuto della Grazia. Senza la Grazia di Dio non si può amare così. Per questo dovremmo sempre domandarci cosa ci fa stare in Grazia di Dio, perché è l’unica condizione di un amore così.
Luca 6,27-38
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