Oltre a vedere la Madonna (apparizione riconosciuta dalla Chiesa), la veggente francese Benedetta Rencurel vedeva Cristo in croce e pativa i suoi stessi dolori. “Diventava come una barra di ferro”
Nostra Signora del Laus è l’appellativo con cui è chiamata la Madonna, in seguito alle apparizioni che ebbe, dal 1664 al 1718, la pastorella francese Benedetta Rencurel, prima presso Saint-Étienne-le-Laus, suo paese natale, poi presso Laus, dove ora sorge un santuario. Benedetta visse 71 anni e cominciò a incontrare la Madre di Dio all’età di 17 anni circa. Le apparizioni sono state riconosciute ufficialmente dal vescovo di Gap Jean-Michel di Falco il 4 maggio 2008.
Dal 1669 alle apparizioni della Madonna (che qui vi descriviamo) si affiancò un fenomeno mistico particolare.
Nel giorno dell’apparizione, scrive don Marcello Stanzione nel libro “Io sono la Madre di Gesù” (Gribaudi), Benedetta si reca fedelmente tre volte a settimana, nei giorni in cui digiuna, ossia martedì, venerdì e sabato, a piedi nudi in qualsiasi tempo, alla Croce d’Avançon, il luogo delle apparizioni mariane. È sempre qui che ha visto, nel 1669, una nuova figura: Cristo crocifisso. “Ella vi trascorre – sostiene Pierre Gaillard, uno degli autori de “I Manoscritti di Laus” – tre o quattro ore a pregare, a gemere, a piangere per intenerire la misericordia di Dio”.

Le cinque piaghe mistiche
Benedetta va di giorno o di notte, la si può trovare anche in pieno inverno, coricata al suolo gelato per lunghi momenti. Recita una corona di cinque decine – e non quella di sei decine di cui ha l’abitudine – in onore delle cinque piaghe di Cristo.
La Croce diventa un altro luogo per i suoi incontri con la Vergine o con l’Angelo che verranno a visitarla rispettivamente 100 e 150 volte, secondo le stime di Pierre Gaillard.
I dolori della Passione
Siamo ora nel mese di luglio 1673, è venerdì. Benedetta sta mietendo in un campo vicino alla chiesa quando si sente “spinta interiormente” a recarsi presso la Croce d’Avançon. Lascia i mietitori e giunta alla Croce, Gesù le appare come lo aveva fatto cinque anni prima, tutto insanguinato.
“Figlia mia, le dice, io mi faccio vedere da voi in questo stato affinché partecipiate ai dolori della mia passione”.
È l’annuncio delle crocifissioni mistiche, Benedetta ha 26 anni, un fenomeno strano sta per prodursi, che inizia ogni giovedì verso le 16 e prosegue fino al sabato alle 9.
Cosa accade durante le crocifissioni mistiche
La veggente è coricata, con le braccia distese a forma di croce, con le gambe giunte, i piedi uno sull’altro, le dita delle sue mani sono leggermente ripiegate verso le palme, e il suo corpo diventa come “una barra di ferro”, precisa Jean Peytieu, un altro studioso dei fenomeni di Laus.
Benedetta soffre come se fosse inchiodata a una croce, nessuna traccia di stimmate appare sulla palma delle sue mani, né sui suoi piedi. Maria viene spesso a visitarla durante quei momenti.

L’angelo ai piedi della croce
L’anno successivo, un venerdì (ignoriamo la data precisa), allorché si trova nella sua stanza, distesa sul suolo nella posizione appena descritta, sente il profumo di Gesù. Subito si alza e si dirige verso la Croce d’Avançon dove, per la quarta volta, vede il Cristo crocifisso. Un Angelo sta ai piedi della Croce.
“Ecco, le dice, quello che hanno sofferto vostro Padre e il mio. Non vorreste soffrire per suo amore?” Benedetta confiderà che, se quella visione del Cristo fosse proseguita, sarebbe “morta di dispiacere”. Si osserverà che l’Angelo parla di Cristo come di un “Padre” allorché egli è Figlio nel seno della Trinità.
Il santuario e i fenomeni mistici
Tre anni più tardi, le crocifissioni mistiche cessano con l’inizio dei lavori di ingrandimento del santuario (costruzione della casa dei sacerdoti). L’interruzione durerà dal 1677 al 1679 (la durata della parte maggiore dell’opera) affinché Bene- detta possa, durante quel periodo secondo la spiegazione che le dà la Vergine Maria, continuare a portare da mangiare agli operai, di cui è stata incaricata. I fenomeni mistici non devono impedirle di fare il suo lavoro.
L’ultima crocifissione
L’ultima apparizione di Cristo in croce, accompagnato da un Angelo, è nel novembre 1679, la prova sembra particolarmente dura da sormontare.
Benedetta si rivolge a Cristo inchiodato sulla croce: “Mio dolce Gesù, se vi vedo ancora alcuni istanti in questo stato, ne morirò”.
L’Angelo ripete il messaggio di Gesù al momento della prima apparizione: “Non vi turbate, sorella mia, benché il vostro divin maestro vi sia apparso in quello stato, egli non soffre. Non è che per farvi vedere quello che ha sofferto per amore del genere umano”.
Sei mesi di malattia
Quell’ultima apparizione la segna così profondamente che resterà “malata” per sei mesi.
Le crocifissioni mistiche che hanno ripreso sullo stesso ritmo settimanale nel 1679 proseguiranno fino al 1684. Quelle manifestazioni spettacolari, benché vissute molto discretamente dalla veggente, nel corso di una decina d’anni, fanno sussultare i detrattori del Laus che ne approfittano per rilanciare la polemica: Benedetta perde la testa, dicono.

La visita medica
L’arcivescovo di Embrun Mons. De Genlis va a vedere cosa si tratta. Giunge al Laus un giovedì pomeriggio (del 1684) accompagnato dal dottor Giraud, medico di Embrun. Incontrano Benedetta dopo cena, non c’è nulla da segnalare: la veggente è in uno stato perfettamente normale, mentre all’indomani, la pastora entra, come ogni settimana, in quella specie di catalessi appena descritta: braccia in croce, piedi uniti uno sull’altro, corpo teso… Il dottor Giraud conclude, dopo averla esaminata, a una causa organica e le prescrive un trattamento.
La disobbedienza
L’arcivescovo di Embrun torna a vederla il sabato prima di partire. Benedetta ha ritrovato lo stato normale. “Ella è gaia” come sua abitudine, annota Jean Peytieu, che aggiunge che non sembra “soffrire per niente”. Mons. De Genlis le dice che dovrà prendere le medicine che il dottore ha indicato.
Benedetta risponde che non ne ha bisogno poiché non è malata! “Voglio che mi obbediate e che guariate, egli insiste, mi costasse 200 scudi!”
Il prelato ha fiducia della diagnosi del medico ma col parlare franco che le si conosce e tutta la sua spontaneità, Benedetta risponde che quei 200 scudi, sarebbe meglio che egli li dia ai poveri poiché sarebbero meglio impiegati! Aggiunge che ha accettato le sue sofferenze e anche che le ha chieste a Dio. Sembra pronta a disobbedire all’arcivescovo.
L’annuncio della Madonna
La Vergine le appare poco dopo, e risolve il problema annunciandole che non proverà più quelle crocifissioni. “Voi non soffrirete più quei dolori del venerdì ma ne avrete ben altri”, aggiunge Maria. Benedetta non sa ancora cosa la aspetta. La sua “Passione” non è ancora finita.
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