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Adozione spirituale del concepito: una preghiera quotidiana per la vita nascente

NEWBORN, BABY, WHITE
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Annalisa Teggi - pubblicato il 31/08/20
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Ci sono bambini che rischiano di non nascere, ma possono essere figli nostri già da ora. Una decina del rosario al giorno per nove mesi, per chiedere a Dio di salvare una vita minacciata dall’aborto, per sostenere le madri che affrontano una gravidanza difficile. Di recente l’aggiornamento delle linee guida sull’aborto farmacologico ha riaperto sui giornali e sui social il dibattito sull’interruzione di gravidanza. Ed è come sempre riduttivo discutere di temi umani vitali in termini esclusivamente astratti e oppositivi, proprio come la logica dei media ci impone di fare: i prolife sono contro le donne che rivendicano il diritto di scelta, una donna che abortisce è contro la vita.

Quando si scatenano dei casi di cronaca clamorosi è giusto esprimere un giudizio, rinnovare le ragioni che sostengono il nostro ideale umano. Eppure resta sempre l’amaro in bocca, perché in un botta e risposta intellettuale si perde tutta la forza dell’esperienza. Manca l’incontro e nessuno ha mai cambiato idea, o anche solo aperto una vera via al confronto, grazie a un commento su Facebook o a un articolo di fondo. Personalmente mi è sempre sembrato necessario eppure non così significativo, difendere la vita scrivendo un bell’articolo o replicando con veemenza a chi sostiene le ragioni dell’aborto. Per questo un anno fa ho scelto di essere parte del CAV della mia città. Dal mondo delle parole, si passa alle mani che bussano a una porta e chiedono aiuto. Si sta dentro un incontro, ed è comunque una vittoria: ascoltare una madre che racconta il suo dramma, i suoi dubbi, le sue paure è già vincere l’incubo dell’isolamento sotteso nella logica della “donna padrona del suo corpo”; essere accanto a quella stessa madre e proporle un aiuto senza imporlo è scomettere davvero sulla libertà della donna, screditando la bugia per cui “libera” significa “capace di rompere legami”.


YOUNG WOMAN WITH DEPRESSION
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La vita non è un tema ma una presenza, ed è perciò nel mondo delle presenze che le nostre più grandi energie si devono spendere per incontrare, sostenere, accudire, abbracciare chi dentro il putiferio della carne affronta i suoi calvari e lo spettro della morte. In perfetta controtendenza al pensiero dominante c’è un’azione tanto concreta quanto dirompente che sortisce effetti clamorosi proprio perché è reale, nascosta e silenziosa: la preghiera.

Una decina del rosario per nove mesi, ci proviamo?

Ero appena entrata in una chiesa sconosciuta e l’occhio mi è caduto su un volantino appoggiato all’ingresso accanto al flaconcino per igenizzare le mani. È accaduto domenica scorsa, mentre ero in vacanza sulle Dolomiti e ho trovato una funzione serale all’ultimo minuto, sotto la pioggia battente. Sul volantino c’erano quattro facciotte paffute di neonati, impossibile non esserne attratti. Ma il contenuto si è dimostrato ancora più portentoso: era la proposta dell’adozione spirituale del bambino concepito.

Ho letto con attenzione e mi è sembrato proprio di ri-scoprire la celeberrima acqua calda. Ma come non averci pensato prima? C’è un modo che permette di abbracciare tutti e scartare nessuno e non richiede che una piccola disponibilità di tempo: pregare.

L’adozione spirituale del bambino concepito è un percorso di preghiera che tutti noi possiamo fare per chiedere a Dio di salvare la vita minacciata nel grembo materno, per sostenere le madri che affrontano una gravidanza difficile o le famiglie che si confrontano con la malattia terminale di un bambino concepito. In questa esperienza ogni barriera oppositiva crolla e la nostra presenza operosa è a fianco sia di chi, per qualsiavoglia motivo, è tentato dall’ipotesi dell’aborto sia della piccola vita nascente nel grembo.

Non è feconda solo per il destinatario, ma anche per chi la fa. Penso a chi vive la fatica di non riuscire ad avere figli naturalmente e può accompagnare il suo percorso medico e spirituale anche con questo gesto, che non è sostituivo di nulla, ma è già prova tangibile che la fecondità personale non è solo legata alla procreazione. Penso a chi attraversa un momento di crisi personale ed è accompagnato dal dubbio di essere inutile o che nulla abbia senso: la preghiera ci chiama a raccolta tutti. Se ci sono bambini che rischiano di non nascere, ecco sono figli nostri già da ora.

L’ipotesi iniziale nacque all’indomani della richiesta da parte della Madonna, nelle apparizioni di Fatima, di pregare il Rosario ogni giorno come penitenza per l’espiazione dei peccati che feriscono il Suo Cuore Immacolato. Questa particolare preghiera per i concepiti è stata introdotta in Polonia nel 1987 e da allora si è diffusa ovunque.

Chi può farla?

Può essere svolta in forma solenne o privata, un’ottima idea è quella di proporla come occasione di preghiera quotidiana in famiglia. A ciascuno viene affidato spiritualmente un bambino, di cui solo Dio conosce il nome, e di essere fedeli alla recita per nove mesi, proprio come il tempo gestazionale di ogni maternità.

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By Africa Studio | Shutterstock

Indicazioni pratiche

Si chiede di recitare una decina del rosario al giorno (partendo dai misteri gaudiosi, poi luminosi, dolorosi e gloriosi) seguita da un Padre Nostro, Ave Maria e Gloria. Il primo giorno all’inizio della preghiera va pronunciata questa invocazione:

Santissima Vergine, Madre di Dio, Maria, Angeli e Santi tutti, spinto dal desiderio di aiutare i bambini non – ancora – nati io [PRONUNCIARE IL PROPRIO NOME] faccio proposito e prometto dal giorno [DATA] di accogliere in adozione un bambino il cui nome è conosciuto soltanto a Dio di pregare per 9 mesi per salvare la sua vita e per una vita giusta e onesta dopo la sua nascita. Faccio proposito di dire una preghiera ogni giorno nell’intenzione di quel bambini non – ancora – nato, di pregare una decina del rosario ogni giorno, di fare il proposito personale di [AGGIUNGERE UN’INTENZIONE PERSONALE].

L’ultima indicazione non è obbligatoria, ma chi vuole può aggiungere un proposito personale (digiuno, adorazione, confessione frequente) per accompagnare il gesto di preghiera. Nei giorni successivi al primo, la preghiera di intercessione da recitare prima della decina del rosario è questa:

Signore Gesù, per intercessione di Maria, Madre tua, la quale ti ha dato alla luce con amore, e per intercessione di San Giuseppe, l’uomo dell’affidamento, il quale si prendeva cura di Te, Ti prego per l’intenzione di quel bambino non-ancora-nato, che ho spiritualmente adottato, e che si trova in pericolo di morte. Ti prego, dà ai genitori l’amore e il coraggio, per lasciar vivere il loro bambino per la vita che Tu stesso gli hai donato. Amen.

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NB: e se mi dimentico? Domanda lecita, considerando che è un’orazione che dura 9 mesi. Le indicazioni sono queste: se si salta la preghiera quotidiana per qualche giorno, si può proseguire recuperando quei giorni alla fine. Se la dimenticanza riguarda un periodo di un mese o più, l’intenzione non è più valida e occorre ricominciare.

Io ho cominciato ieri, 30 Agosto. Completerò il gesto a maggio, dunque, e mi pare un’ottimo segno per mettere tutto nelle mani di Maria.