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L’opinione di chi non ti conosce conta?

WORRIED YOUNG LADY,
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Carlos Padilla - pubblicato il 24/08/20
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I giudizi e i pregiudizi altrui su di me non sostituiscono la mia verità più profondaConta tanto quello che pensano le persone che non mi conoscono e non mi amano?

In realtà non importa molto. Non conoscono tutta la mia verità. Non hanno neanche toccato il mio peccato. E se lo conoscono non capiscono le circostanze in cui si manifesta la mia debolezza.

Non hanno scandagliato la mia storia per comprendermi, non per giustificarmi. La loro opinione è basata su percezioni, su interpretazioni che possono cambiare.

I giudizi e i pregiudizi altrui su di me non sostituiscono la mia verità più profonda. Nulla può cambiare quello che sono dentro.

E neanche la mia opinione sugli altri li determina. È solo uno sguardo, il mio, soggettivo. Ed è bene togliermi i pregiudizi negativi che mi chiudono al fratello. Tirar fuori l’altro da quella casella in cui l’ho inserito perché non sia diverso da come lo percepisco.

Questo sguardo non è determinante. Non voglio nemmeno dipendere dai giudizi degli uomini sulla mia vita, quegli uomini che in realtà non mi amano. Non mi amano come sono e non conoscono la mia verità più profonda.

A Gesù importava?

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Gesù vuole sapere cosa la gente e i discepoli pensano di Lui: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo? Ma voi, chi dite che io sia?”

La prima domanda ha a che vedere con chi conosce meno Gesù. Hanno visto alcune delle sue opere, assistito ad alcuni dei suoi miracoli, ma non lo hanno conosciuto in profondità.

Non sono stati testimoni di tutte le sue opere. Non hanno ascoltato tutte le sue parole, anche quelle sussurrate ai suoi discepoli più amati. Non hanno vissuto vicino a Lui.

Sono testimoni lontani del Dio fatto uomo. Da lontano le cose non sembrano tanto reali. La distanza mi porta molto spesso a sbagliare. E di fronte a questa domanda sbaglio, mi turbo e mi confondo:

“Risposero: alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o uno dei profeti”.

Molte opinioni, molti sguardi possibili. Gesù per l’opinione pubblica poteva passare per un profeta, o per lo stesso Elia o per Giovanni il Battista tornato sotto forma di uomo.

Gesù era venuto a portare speranza a un mondo senza speranza, cosa che fanno i profeti. Era venuto a cambiare realtà che era necessario cambiare, come fanno i profeti.

Era un inviato di Dio che veniva a seminare l’inquietudine nel cuore umano perché non cadesse nell’imborghesimento e nella trascuratezza. Così sono i profeti, che cercano un cambiamento nella realtà quando questa non è come dovrebbe essere.

Dio si aspetta molto di più dall’uomo, sogna qualcosa di più per la mia vita. Ha progetti per i quali conta sul mio “Sì”, sulla mia disponibilità a servire e amare.

Non agisce senza contare su di me, senza valorizzare il mio assenso. E per potermi chiedere di seguirlo ha bisogno che io Lo conosca. È quel profeta che arriva per cambiare il mio mondo partendo dal mio amore personale.

Per questo a Gesù importa ciò che dicono. Vuole semplicemente sapere cosa pensano quelli che lo vedono agire da lontano. Quello sguardo gli interessa.

Non è definitivo, perché le opinioni che nascono dall’osservazione da lontano non hanno tanta forza, non sono tanto affidabili. Sono solo opinioni basate sui pregiudizi positivi o negativi che la gente ha sulla realtà.

Quello che dicono le persone lontane non determina l’agire di Gesù. È un’opinione volatile che può cambiare facilmente, da un giorno all’altro.

Solo pregiudizi

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Di Michaelpuche|Shutterstock

In base a quello che vedo, che osservo, ascolto o penso, la mia percezione può cambiare. Qualcuno lontano che prima ammiravo può diventare una persona degna di ripudio.

Non mi interessa molto la sua vita, e opino, esprimo i miei pensieri e le mie critiche. Sono giudizi rapidi a partire dalle parole che ascolto, dalle azioni che vedo e interpreto.

Oggi diranno che Gesù è un gran profeta. Domani vorranno crocifiggerlo come blasfemo. L’opinione di quelli che non Lo conoscono e non Lo amano poco importa.

La fama è sempre passeggera. Oggi sono lodato, domani mi condannano. Un’opinione cambia rapidamente. Anch’io lo faccio, giudico e condanno. Gesù mi dice:

“Non giudicate e non sarete giudicati” – Lc 6,37.

Ma non farlo costa molto. L’opinione che ho degli altri diventa importante. Quello che dico, che giudico o condanno, influisce sugli altri.

Tanta gente oggi costruisce la sua vita sull’opinione altrui, al punto che un giudizio negativo, una parola che ferisce sulla vita basta per mandare alle ortiche tutto lo sforzo e il cammino percorso.

Come se un unico giudizio bastasse per condannarmi. Chi sono io davvero?

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