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Quando hai Dio il mondo è tuo, perché Dio è tuo Padre!

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Costanza Miriano - Il blog di Costanza Miriano - pubblicato il 14/08/20

Un'omelia estiva mi ha fatto scoprire una quantità di cose di cui essere grata e sono entrata nelle chiese di mezza Italia, da padrona di casa, perché io sono battezzata, quindi sono la figlia del Capo.

È un’estate un po’ diversa dal solito, fatta più di amici che di luoghi – quindi l’ideale per me, che non amo viaggiare: per me non cambia molto essere a New York o a Termini Imerese, quello che conta sono le persone con cui sei. È stata comunque un impacco di famiglia, che ci vuole comunque, anche dopo un lockdown in cui si è stati sempre insieme, perché è un tempo diverso, un tempo senza troppe regole e con qualche vuoto (sempre troppo pochi nella percezione della parte maschile della famiglia, troppi per l’ala femminile, settore iperattive). Detto questo, non è facile rispettare i tempi di preghiera, bisogna essere un po’ creativi, e creare eremi improvvisati stendendo panni o tagliando pomodori. E il Signore è più creativo di noi, cerca lui i modi di venirci a trovare. Nella parola di un amico (ne ho incontrati un decimo di quelli che avrei voluto, ma comunque è un inizio) oppure in un’omelia. Ne ho ascoltate tante, tutti i giorni, ma una, nel giorno del Perdono di Assisi, ha colto davvero il cuore del cuore di tutto.




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C’è una sola cosa che veramente vuole il nostro cuore: VIVERE. Noi non vogliamo morire. E c’è uno solo che può farci vivere: il Signore. Chiediamo perdono per tutte le volte che noi, che siamo stupidi, stupidi, stupidi, cerchiamo la vita dove non possiamo trovarla. Non siamo stati in grado di vedere i segni della salvezza di Cristo. Siamo come un ragazzino che vuole, vuole tantissimo una macchina. Insiste così tanto, ma così tanto che alla fine i suoi genitori gliela comprano, per regalargliela per Natale. Mettono sotto l’albero un pacchettino con delle chiavi. Lui lo apre, lo guarda e chiede: ma che è? Ed è pure un po’ deluso! Come “che è?” Sono le chiavi della macchina che volevi tanto! Le chiavi sono un segno della macchina. Così noi non riconosciamo nella nostra vita i segni della bellezza che desideriamo, della salvezza, della vita, del compimento di tutti i nostri desideri! Il miracolo dei pani e dei pesci poi si conclude con la camminata di Gesù sulle acque, poi tutta la folla lo raggiunge a Cafarnao e vuole farlo re. Ma Gesù sa che loro vogliono che sia re per il pane, non perché lui compie i loro VERI bisogni. Siamo un po’ come in quella scena di Indiana Jones e il tempio maledetto. La donna aspetta tantissimo Indy in camera da letto, lui arriva, ma in realtà arriva non per cercare lei, ma i suoi nemici, e si mette a toccare le donne nude di legno che stanno sulle colonnine del letto, cercando di capire se nascondano un meccanismo per aprire un passaggio segreto. Ma lei gli dice: ma come, sono qui!! Guardami, non mi vedi? Sono io qui, in carne ed ossa, disponibile per te, e tu tocchi le donnine di legno? Ecco, con Gesù facciamo così anche noi. Noi cerchiamo qualcosa mentre lui ci sta davanti, disponibile per noi, pronto a farsi mangiare. Nonostante tutta la bontà che avete ricevuto siete ancora invidiosi? Siete ancora gelosi? Io ho dato la mia vita per voi, e voi continuate a misurare quello che ricevono gi altri, quando voi avete tutto?

Ecco, nei giorni successivi a questa omelia mi sono dedicata ad allenare l’organo della gratitudine, qualunque esso sia (la cistifellea?), e ho scoperto una quantità di cose di cui essere grata e sono entrata nelle chiese di mezza Italia, da padrona di casa, perché io sono battezzata, quindi sono la figlia del Capo. Quando hai Dio il mondo è tuo, perché Dio è tuo Padre.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO SUL BLOG DI COSTANZA MIRIANO

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