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“Voglio fare il chierichetto”. Chi può diventarlo, cosa fa e a cosa serve?

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Catholic Link - pubblicato il 13/08/20
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di Mauricio Montoya

Abbiamo visto spesso bambini e giovani che aiutano all’altare durante la celebrazione dell’Eucaristia, ed è comune confondere il termine “chierichetto” con quello di “accolito”.

Il primo indica un servizio pastorale che si esercita all’altare, mentre il secondo è il ministero a cui si accede nel cammino di preparazione al sacerdozio, e viene conferito dal vescovo ai seminaristi sei mesi o un anno prima del diaconato.

Molti sacerdoti, seminaristi e laici impegnati sono stati nell’infanzia e nell’adolescenza chierichetti, ed esistono numerose testimonianze di vita che dimostrano che appartenere a un gruppo di chierichetti vuol dire partecipare a una scuola di formazione cristiana e vocazionale.

Vediamo in cosa consiste questo servizio.

1. Cos’è un chierichetto?

ALTAR SERVERS

Philippe Lissac | GoDong

I chierichetti sono bambini e giovani che prestano servizio all’altare del Signore durante le celebrazioni liturgiche.

Fare il chierichetto può essere una vera scuola vocazionale, in vista della vocazione non solo sacerdotale o religiosa, ma soprattutto battesimale, perché le scuole di chierichetti sono un processo di discernimento e discepolato cristiano.

Fare il chierichetto significa essere un cristiano che cerca di seguire Gesù sempre più da vicino, di ascoltarlo, vederlo e imitarlo, per essere a sua immagine vero uomo di fede.

2. Chi può fare il chierichetto?

CARMELITE,PHILADELPHIA

Courtesy of CatholicPhilly | Sarah Webb

Chierichetto può essere qualsiasi bambino o adolescente cristiano che cerchi di avere una maggiore vicinanza a Gesù. In alcuni luoghi si chiede di aver ricevuto la Prima Comunione per poter partecipare più pienamente alla celebrazione eucaristica che si serve con tanto amore.

Può diventare chierichetto qualsiasi bambino o giovane che, innamorato dell’Eucaristia e della Chiesa, cerchi di avere uno stretto rapporto con Gesù e di seguirlo. Anche questa è una chiamata che Dio può porre nel cuore dei più giovani.

3. Cosa fa un chierichetto?

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Courtesy: Amber Rennier

Il chierichetto è un servitore per eccellenza. Il suo compito è quello di servire all’altare e nelle celebrazioni della liturgia. Deve quindi aiutare sia il sacerdote che la comunità a rendere tutto più solenne. Il suo compito, come quello di ogni cristiano, è principalmente quello di offrire una vera testimonianza di discepolato. Pensiamo ad esempio al fatto che molte persone, vedendo il chierichetto distratto sull’altare, perdono la concentrazione. Per questo, il suo atteggiamento e la sua testimonianza sono molti importanti, soprattutto durante la Messa.

4. Chi serve?

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TATJANA SPLICHAL | DRUŽINA

Il chierichetto serve il sacerdote nella celebrazione liturgica, e attraverso questo servizio sta servendo la comunità in generale, ma in modo spirituale. Il suo servizio va oltre, perché sta servendo Gesù stesso presente sull’altare, nel sacerdote e nell’assemblea.

Nella lavanda dei piedi, Gesù si è fatto servo di tutti, dell’amico e del traditore, di chi ama e di chi nega. Il chierichetto è chiamato ad essere servitore come Gesù, ovvero serve tutti in modo disinteressato, affettuoso e generoso.

5. Lo splendido ufficio di assistere a un miracolo

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Jerónimo Jacinto de Espinosa | PD

Monsignor Ricardo Tobón, arcivescovo di Medellín, diceva nel 2013: “Servire all’altare è la gioiosa opportunità di essere più vicini al mistero e di servire quel mistero glorioso”.

Il chierichetto assiste al miracolo eucaristico, servendo all’altare è vicino alla presenza stessa di Gesù, dove chi è distante viene chiamato, chi è triste consolato, chi è malato guarito… dove accade ciò che è straordinario, lì si svolge il suo servizio.

6. Consigli per essere ogni giorno un chierichetto migliore

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Pan Chaoyue-CC

Per essere un bravo chierichetto, bisogna infine ricordare l’importanza della spiritualità nella vita del cristiano. Ecco qualche consiglio per rafforzare la propria missione nel servizio dell’altare:

— Non dimenticare la preghiera – è comune che il fatto di svolgere un servizio costante porti alla tentazione di cadere nella routine e di smettere di dialogare con chi ci ha chiamato e chi serviamo.
— Essere umili – non c’è vero servizio senza vera umiltà. Ricordate che l’umiltà è la base per avere una presenza fruttuosa di Gesù nel proprio cuore.
— Vivere l’obbedienza – il servizio ci chiama alla vera obbedienza, che non è altro che comprendere e vivere l’umiltà.
— Vivere le virtù cristiane, tra cui la testimonianza come mezzo di evangelizzazione.
— La vita fraterna con gli altri chierichetti – promuovere un buon ambiente di servizio è fondamentale.

Spero che questi consigli vi siano utili, e che se state pensando di diventare chierichetto lo facciate con tutto l’amore possibile, offrendo sempre tutto a Dio!

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.