Da san Valentino a san Teodoro: si tramandano azioni clamorose degli spiriti celesti durante la prigionia
Talvolta i santi angeli non si accontentano di incoraggiare i martiri e di cicatrizzare le loro piaghe; essi rompono le loro catene e rendono loro la libertà.
E’ così che essi liberano dalla loro prigione san Valentino, vescovo di Terracina, e San Damiano, suo diacono; un angelo dichiara loro da parte di Dio che la loro ora non è giunta, che occorre loro predicare ancora la buona novella in altre regioni; e, spezzando i loro ferri, ristabilendo le loro membra rotte dalle torture, lasciando dietro di essi i loro guardiani come folgorati, egli li pone in sicurezza fuori delle porte della città (Act. SS. Marzo Tomo II, p. 424-426).
La liberazione di San Felice
San Felice di Nola è anch’egli liberato dalla prigione dove aspettava la morte, da un visitatore angelico: questi fa cadere i suoi legami e lo porta davanti ai guardiani che non si accorgono della sua evasione; lo conduce in un luogo deserto, dove san Massimo suo vescovo è sul punto di rendere il suo ultimo respiro (Act. SS. Feb. Tomo II, p. 20-21). Questi due fatti si riportano alla persecuzione di Diocleziano. L’ultimo, tratto da Gregorio di Tours, era inserito nel breviario tridentino.