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Louise de Marillac, l’aristocratica che si fece serva dei “signori della strada”

Louise de Marillac

Collection Dagli Orti / Eglise Saint Laurent Paris / Gianni Dagli Orti / Aurimages

Louise de Marillac e le sorelle della Carità distribuiscono l'elemosina ai poveri davanti alla Chiesa di Saint-Laurent a Parigi.

Aliénor Goudet - pubblicato il 03/08/20

Fondatrice delle Figlie della Carità nel 1633 accanto a san Vincenzo de’ Paoli, Louise de Marillac ha apportato aiuto e speranza ai poveri di Parigi mettendosi al loro servizio. Scoprite la sua opera attraverso gli occhi di uno di quelli che lei era solita chiamare “signori della strada”.

Parigi, 1642. Non è bello essere gente di strada in novembre, quando il freddo comincia a mordere le mani e i piedi nudi dei barboni. I passanti si rarefanno e le elemosine ancora di più.




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Come ogni mattina, Lucien si sveglia al suono delle campane alle sei, con lo stomaco che reclama attenzione per la fame. Lentamente si alza dalla branda e si mette a sedere, sospirando. Trasforma la sua mediocre coperta in uno scialle; s’infila l’usata stampella sotto l’ascella e si avvia – un passo tanto pesante quanto stanco. Bisogna che si avvicini alle strade principali, se vuole sperare di incontrare un’anima che abbia pietà di lui.




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Attraversando le stradine del sobborgo di Saint-Nicolas, vede altre persone come lui e se ne meraviglia. Non che vedere dei poveri sia inabituale, ma in questo giorno di freddo mordente uno si aspetterebbe di vederli dislocati sulle strade più ad alto scorrimento, o davanti alle chiese, per la questua. E invece non si muovono, come se stessero aspettando.

Curioso, Lucien s’avvicina a una giovane vestita di stracci, col viso pallido ma gli occhi vivaci malgrado le grandi occhiaie. Mantenendo le distanze per non spaventarla, le domanda che cosa stia aspettando. Perché non va a mendicare?

– Aspettiamo Mademoiselle de Marillac e le sue ragazze – gli risponde quella –: oggi devono passare. – E chi sono? – Ce le ha mandate Dio, hanno promesso di tornare.

Lucien sta per scoppiare a ridere davanti a tanta ingenuità: sono dieci, se non quindici anni, che sta per strada, e non è la prima volta che sente una promessa a vuoto. Siano preti o altro, nessuno mantiene la parola. Come quelle chiacchiere su quel tale monsieur Vincent che si prodigherebbe per tutti i miseri: che fesserie!

– Verrano – insiste la giovane donna –: resta, zoppo, e vedrai.

Prima che Lucien abbia il tempo di riflettere su questa strana offerta, una rapido rumore di passi si fa sentire. L’istante dopo, sgorgando da una stradina che dà sulle grandi strade, un drappello di una quindicina di brave donne si spande nella piazzetta.

Tutte vestite di grigio, pesanti calzature ai piedi, si affrettano all’intorno per le stradine sporche e povere. Una offre da bere a un uomo senza un braccio, un’altra lava il viso di un cieco, una terza fascia la ferita di un bambino piagato. Lucien osserva, incapace di batter ciglio, tanto crede di sognare.




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Una delle sorelle s’avvicina allora alla ragazza di prima: ha una cinquantina d’anni eppure i suoi occhi brillano di innegabile giovinezza. Sta retta con la postura di una gran dama ma il suo sguardo non fugge alcuno:

– Marie – la chiama quella –, ecco tre pani caldi per i suoi bambini, e i panni puliti per suo padre. – Come ringraziarla ancora, mademoiselle Louise? – Come ogni volta: ringraziate Dio.

Senza attendere un’altra parola di gratitudine, la sorella si volse verso di lui, e quello trasalì al trovarsi trafitto da quello sguardo ficcante eppure dolce, che si posava su di lui senza il minimo disgusto.

– Non la conosco – dice lei –: donde viene lei? – Mi chiamano Lucien – risponde lui un po’ intimidito –: dormo al sobborgo dei poveri. – Benissimo, signor Lucien. Ci verremo domani.

E con queste parole, gli allunga un pane caldo. Fece appena a tempo ad assaggiarlo che la signora si voltò e sparì nelle stradine con un passo ben affrettato, seguita dalle ragazze, senza chiedere altro. Un’altra atmosfera regna nella piazzetta. I poveri sorridono e condividono il cibo.

Sulla guancia di Lucien scorre una lacrima, mentre se ne sta a guardare l’offerta di Louse de Marillac. Tanta bontà in così poco tempo… è mai possibile? La sua mano trema, soprattutto per la paura che sia tutto solo un sogno. La giovane donna vestita di stracci però gli sorride:

– Non avere più paura, torna a casa tua. Domani verranno a trovarti!

Le campane suonano, è arrivata l’ora della messa. Magari questa volta ci andrà, perché è Dio che bisogna ringraziare.

Louise de Marillac
Gianni Dagli Orti / Aurimages

Mademoiselle de Marillac avrebbe continuato a operare per i “signori della strada” fino alla morte, nel 1660, e sarebbe stata canonizzata nel 1934. La miseria è presente ovunque, nel mondo, oggi come nel XVIII secolo, ma la generosità e la devozione di Louise de Marillac continuano a ispirare e restano valori imprescindibili nel servizio ai poveri.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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