Sanzionato il cardinale di Barcellona per un funerale per le vittime del Covid-19 nella basilica di Gaudí. Il Governo ammetteva solo 10 persone all'interno del tempio
Il Governo della Catalogna ha aperto un procedimento contro l’arcivescovado di Barcellona per non aver obbedito alla norma in base alla quale dovevano entrare solo 10 persone al funerale dei defunti per il Covid-19, celebrato domenica 26 luglio nella basilica della Sagrada Familia, opera del geniale architetto Antonio Gaudí.
La Sagrada Familia è il tempio più emblematico e visitato della Catalogna. Queste immagini permettono di capirne il motivo:
Venerdì scorso, tuttavia, il Governo catalano ha autorizzato l’apertura del famoso tempio e l’ingresso dei turisti in numero ben superiore.
Il funerale, al quale hanno assistito circa 130 persone (meno di un quarto della capienza), è stato presieduto dal cardinale Juan José Omella, arcivescovo di Barcellona e presidente della Conferenza Episcopale Spagnola.
Dopo molteplici negoziati e ragionamenti con tutte le autorità, municipali e dell’ente autonomo, e di fronte alla chiusura del Governo catalano, il cardinale Omella ha deciso di celebrare la cerimonia.
Vi hanno assistito familiari dei defunti e persone che hanno messo a rischio la propria vita durante la pandemia, come medici, infermieri, personale sanitario, pompieri, operatori delle ambulanze, giornalisti, ecc..
La cerimonia è stata trasmessa da varie emittenti televisive e radiofoniche. Nessuna autorità civile vi ha partecipato.
Libertà
Il cardinale Omella ha presentato una causa giudiziaria contro il Dipartimento della Sanità catalano per aver cercato di violare “la libertà religiosa e la libertà di culto”, protette dalla Costituzione spagnola.
Limitare la presenza a 10 persone è “ingiusto e discriminatorio”, ha affermato in una nota l’arcivescovado. È la prima volta che si ricordi in cui il Governo e la Chiesa in Catalogna si scontrano e la questione viene portata in tribunale.
L’atteggiamento della Chiesa cattolica è stato ed è esemplare nel rispetto di tutti i doveri sul coronavirus, e i rapporti, fin dalla fine del franchismo, erano sempre stati amichevoli e basati sulla cooperazione.