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Le domande più frequenti sugli angeli custodi

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© Shutterstock

don Marcello Stanzione - pubblicato il 28/07/20

Dalle gerarchie a Gesù, dalla severità alle invadenze. L'angelologo risponde e chiarisce

Nelle mie catechesi sugli angeli custodi spesso ricevo dai partecipanti domande del genere:

1) Don Marcello, tu che cosa ne pensi degli Angeli custodi?

Secondo me la dignità dell’uomo, creato a immagine di Dio, è un argomento sufficiente per rendere plausibile l’ipotesi dell’angelo attribuito alla nascita: il battesimo dona alcuni privilegi (il mistero dell’Eucarestia, ad esempio) e intensifica incontestabilmente l’esercizio della protezione angelica ma il lattante non battezzato, la cui anima comincia già a essere ambita dagli spiriti malvagi, non ha meno bisogno di protezione e di aiuto di quello battezzato. Non è logico accettare l’esistenza di Angeli delle acque e del vento e negare questo privilegio a certi uomini non cristiani o non battezzati. L’Angelo dunque non sembra essere un regalo di battesimo, ma una grazia accordata all’uomo nell’istante del suo arrivo al mondo.

2) Un uomo, un Angelo allora?

Non è così semplice: alcuni teologi si sono domandati se per caso ci siano uomini con due o più Angeli. O meglio: se l’Angelo custode di un uomo possa o meno collaborare con altri Angeli, del suo rango o di grado più elevato.

3) Da quale gerarchia provengono gli Angeli custodi?

Dall’ultima (gli Angeli propriamente detti), dice la maggioranza. Non importa quale, dicono altri.

4) Anche Gesù ha un angelo custode?

No: vorrebbe dire che il “superiore” sarebbe protetto dall'”inferiore”.

5) La Santa Vergine ha un Angelo custode?

Sì, perché è di natura umana. Inoltre ha un Angelo custode di rango elevato, nella sua qualità di madre del Signore.

6) Anche l’Anticristo ha un Angelo custode?

Sì, dice Tommaso d’Aquino: senza di lui farebbe ancora più male di quanto ne faccia.

SATAN
Gustave Doré | Wikimedia Commons

Una rappresentazione di Satana, l'anticristo.

7) L’Angelo è infastidito dall’obbligo di vegliare su di noi? E ancora: è triste quando commettiamo un peccato?

La teologia pura e dura dice di no. Compiendo la volontà di Dio, gli Angeli non sono sottomessi ai cambiamenti d’umore e si ritrovano al di sotto di tutte le forme di sentimentalismo.




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8) Gli Angeli sono giudicati nel giudizio finale?

Tommaso d’Aquino dice di no. Di contro le Scritture in almeno due passaggi abbastanza misteriosi sembrano ammettere una risposta affermativa: 1 Co 6,3 (“Non sapete che giudicheremo gli Angeli?”) e 2 Pietro 2,4 (“Poiché se Dio non risparmiò gli Angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell’inferno, serbandoli per il giudizio…”).

9) Il feto ha già nel ventre materno il suo Angelo?

Sant’Anselmo crede di sì, altri pensano invece che il bambino venga preso in carico solo al momento della sua nascita.

10) Detto tutto questo, perché l’uomo moderno ha difficoltà a credere agli Angeli?

Sì, non perché sia razionale e ateo, ma perché non crede all’ordine o perché se ne fa un’immagine incoerente. Di contro, l’uomo tradizionale risolve con una stupefacente audacia il problema dell’inevidenza, dell’invisibile e dell’inclassificabile, preferendo forzare l’intelligenza, organizzando ciò che noi oggi riconduciamo in maniera primitiva alla “fortuna”.




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11) Credere agli Angeli significa credere in un percorso?

Essere accompagnati dall’Angelo significa avanzare verso il modello che ci accompagna. Abbiamo un Angelo custode perché viviamo, sin dall’epoca dei primi padri, alla deriva, abbiamo bisogno di una guida, perché siamo per definizione viaggiatori, esseri di passaggio, spiriti itineranti. Abbiamo bisogno di un Angelo custode per rianimare l’istinto della libertà, per correggere il nostro discernimento in rovina.

12) È severo il nostro Angelo?

L’Angelo non è protettore in maniera severa, ma opera come maestro spirituale, confessore. Non si sostituisce a noi, ma ci dà la chiave dell’autonomia, ci arricchisce, ci preserva dall’ignoranza e da noi stessi, dall’immaturità persistente e da una sclerosi precoce. L’Angelo è per eccellenza l’istanza che ci mantiene vivi, mettendoci al riparo da tutte le malattie spirituali e fisiche.

St Michael; prayer
Public Domain
ST MICHAEL PRAYER FOR PERSONAL PROTECTIONSaint Michael, the Archangel, Glorious Prince, chief and champion of the heavenly hosts; guardian of the souls of men; conqueror of the rebel angels! How beautiful art thou, in thy heaven-made armor. We love thee, dear Prince of Heaven! We, thy happy clients, yearn to enjoy thy special protection. Obtain for us from God a share of thy sturdy courage; pray that we may have a strong and tender love for our Redeemer and, in every danger or temptation, be invincible against the enemy of our souls. O standard-bearer of our salvation! Be with us in our last moments and when our souls quit this earthly exile, carry them safely to the judgment seat of Christ, and may Our Lord and Master bid thee bear us speedily to the kingdom of eternal bliss. Teach us ever to repeat the sublime cry: “Who is like unto God?” Amen.

13) È invadente?

L’Angelo è discreto, il discorso angelico si guarda bene dal rimproverare pesantemente, preferisce trasmettere in silenzio, in un soffio, piuttosto che fare sermoni. La lingua dell’Angelo è il silenzio.

14) Ma il termine “custode” spiega bene il compito del nostro Angelo?

La presenza dell’Angelo custode è una legge della nostra esistenza spirituale, come la gravità è una legge della nostra esistenza fisica. L’Angelo è una energia complementare della forza di gravità: fornisce un contrappeso costante al nostro orientamento naturale per mezzo dei sensi, della materia terrestre. L’Angelo “tira verso l’alto”, e senza il suo intervento ci ridurremmo allo stato minerale, così come in assenza di gravità ci perderemmo nel vuoto cosmico. Il termine “custode” è per questa ragione incompleto e forse anche un poco patetico.

15) L’Angelo porta pace?

L’Angelo conforta, attenua il male, ricostruisce il nostro tono vitale. Sant’Ignazio di Loyola ritiene che dobbiamo all’Angelo tutti i nostri momenti di vigore interiore, di fede, di concentrazione offensiva, mentre i momenti di sconforto interiore, di scoraggiamento, l’indebolimento delle energie spirituali sono il segno di un’influenza preponderante delle “potenze di questo mondo”. Il risultato della terapia angelica è proprio la pace, l’equilibrio spirituale, il “pensiero positivo”.


Invocare il nostro angelo fa avvertire più vicina la sua protezione. La pratica dei "martedì" è raccomandata dalla Chiesa.

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16) L’Angelo perdona?

Sì, lo potremmo anche definire l’Angelo del pentimento, che paralizza l’azione malefica: l’Angelo del pentimento ci riconcilia a Dio, è nostro intercessore, così come il Demonio è il nostro infaticabile accusatore. Il perdono è, tra le altre cose, una manovra curativa. L’Angelo del perdono è quello della salute interiore ritrovata.

17) Don Marcello, il nostro Angelo ci manda dei segni?

Ogni volta che viviamo situazioni inspiegabili, ogni volta che ci sentiamo, senza cause osservabili, colti dall’entusiasmo o dal disgusto, ogni volta che non sappiamo perché abbiamo fatto, pensato o deciso una tale cosa, lasciamoci il tempo di riflettere su una eventuale “trasmissione” angelica. La “piccola psicologia” (i presentimenti, le indisposizioni minori, le inclinazioni oscure) così come quella “grande” (l’ispirazione creatrice, il sentimento della vocazione ecc.) possono costituire dei capitoli dell’angelologia.


Invocare il nostro angelo fa avvertire più vicina la sua protezione. La pratica dei "martedì" è raccomandata dalla Chiesa.

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18) Però c’è sempre una domanda che ritorna: perché abbiamo bisogno dell’assistenza dell’Angelo quando siamo comunque sotto l’amministrazione di Dio?

Ma gli Angeli non si sostituiscono a Lui, Lo servono: sono i suoi strumenti, i suoi inviati, le sue “istituzioni”. Gli Angeli non fanno i sostituti della Provvidenza, ma la realizzano, la eseguono. E poi l’Angelo custode non è mai un servitore solitario, è in contatto permanente con tutto il mondo delle gerarchie celesti, agisce in “rete” grazie a un “sistema di mediazioni benefiche” molto raffinato.


Invocare il nostro angelo fa avvertire più vicina la sua protezione. La pratica dei "martedì" è raccomandata dalla Chiesa.

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