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Pedro Poveda, il martire spagnolo che dialogava con la “Santina” di Covadonga

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 27/07/20

Il 28 luglio si ricorda il sacerdote andaluso, fondatore dell'Istituzione Teresiana, ispirata a Santa Teresa d'Avila, assassinato dai rivoluzionari in odio di fede

Dalla vita vissuta tra gli abitanti delle grotte di Guadix, dalla contemplazione tra le montagne di Covadonga di fronte alla “Santina” (la Madonna di Covadonga), fino alla creazione dell’Istituzione Teresiana, ispirata a Santa Teresa di Gesù (Avila), padre Pedro Poveda ha dimostrato che la via del Vangelo e la via della cultura procedono insieme nella strada della promozione e dello sviluppo della persona. Lo ha testimoniato facendo della mitezza la cifra della sua vita, fino ad affrontare il martirio.

Il sacerdote spagnolo, il cui anniversario ricorre il 28 luglio, è stato una personalità di grande spessore spirituale e culturale, che con il suo pensiero e la sua opera ha influenzato la società spagnola nei primi decenni del secolo XX.

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Le cave du Guadix, la cittadina dove ha evangelizzato Poveda.

I gitani che vivono nelle grotte di tufo

Poveda nasce a Linares nell’Andalusia orientale il 3 dicembre 1874; a 15 anni entra in Seminario che frequenta prima a Linares e successivamente aGuadix, una cittadina mineraria in provincia di Granada. Molto presto si sente chiamato a dedicarsi ai gitani che vivono in grotte di tufo ai margini della città. Intuisce che senza istruzione non sono possibili né evangelizzazione né promozione umana.

Per questa ragione fa costruire contemporaneamente la chiesa e una scuola, che vuole frequentata anche dalle bambine, tradizionalmente escluse dai percorsi scolastici.

Mesi di profonda sofferenza

Il successo che riscuotono le sue iniziative gli procura gelosie e l’ostilità della ricca borghesia, al punto che il Vescovo lo allontana dalle grotte e Poveda, attaccato da più parti, decide di lasciare Guadix.

Dopo alcuni mesi di incertezza e sofferenza (non può neppure celebrare l’Eucarestia perché privo del permesso per esercitare il ministero fuori della diocesi di Guadix), nel 1906 viene nominato canonico della Basilica di Covadonga nel nord della Spagna. Si dedica alla pastorale dei pellegrini per i quali scrive testi di preghiera e meditazione.

La “Santina”

Nel silenzio e nella solitudine della montagna dedica tempo alla preghiera, rimane per ore a dialogare con la “Santina”, la Madonna di Covadonga, e continua a leggere, si informa e approfondisce la riflessione sulle tematiche di attualità, tra cui spicca il problema della scuola che sta prendendo la via del laicismo, in forza di una politica che vuole estromettere la Chiesa dall’educazione.

La prima Accademia

Poveda non pensa a contrapposizioni che aumenterebbero i conflitti, ma cerca la via della collaborazione e si rende conto che il futuro è possibile con una classe di insegnanti cristiani che educhino con competenza e professionalità le future generazioni. Apre luoghi di studio, Accademie, che diventano presto centri di diffusione di cultura e di preparazione per studentesse delle scuole normali, dove ci si confronta con le correnti pedagogiche più moderne.

La prima Accademia è costituita nel 1911 a Oviedo e viene dedicata a Santa Teresa d’Avila. Inizia così l’Istituzione Teresiana, che riceve nel 1917l’approvazione diocesana dal Vescovo di Jaén e nel 1924l’approvazione pontificia da Papa Pio XI.

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Public Domain

A Roma nel 1934

L’Istituzione Teresiana in pochi anni estenderà la sua presenza in moltissime altre città della Spagna: Linares, Jaén, Madrid, Málaga, León, Barcellona, Teruel, Avila, Burgos, San Sebastián, Córdoba, Siviglia. In seguito si apriranno Centri anche fuori dalla Spagna, nel 1928 in Cile a Santiago e nel 1934 in Italia a Roma.

Negli anni Trenta in Spagna la situazione politica si complica, mentre cresce una forte contrapposizione tra la Sinistra repubblicana con forti connotazioni anarchiche e la Destra conservatrice e nazionalista. Vengono emanati provvedimenti che tolgono l’insegnamento agli istituti religiosi, però le “teresiane” sono docenti laiche, titolari di molte cattedre nella scuola statale, apprezzate e stimate.

Una minaccia

In un clima di laicismo sempre più forte, l’Istituzione Teresiana viene vista come una minaccia e Poveda come un nemico pericoloso che deve essere eliminato. Nei primi giorni della guerra civile, la mattina del 27 luglio 1936, quando ha appena terminato di celebrare l’Eucarestia, viene arrestato da uomini di una frangia anarchica della sinistra rivoluzionaria, sottoposto a un processo sommario e fucilato. Il suo corpo viene poi ritrovato la mattina del 28 nel cimitero dell’Est, il luogo dove avvenivano le esecuzioni.

La Chiesa lo ha riconosciuto martire e Giovanni Paolo II lo ha beatificato il 10 ottobre 1993 e canonizzato il 4 maggio 2003.

30 Paesi, 4 continenti

L’Istituzione Teresiana, configurata a livello ecclesiale come Associazione di Fedeli Laici, oggi è presente in trenta paesi di quattro continenti: Europa, Asia, Africa e Americhe, dove è impegnata in progetti di promozione umana e formazione della persona, in fedeltà al carisma originario.

Moltissimi sono i libri che descrivono la ricca personalità di Pedro Poveda e ne illustrano il pensiero. Su di lui in anni recenti è uscita una pellicola cinematografica, dal titolo “Poveda”.




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