Accanto agli insegnamenti spirituali, Ildegarda di Bingen, religiosa benedettina tedesca del XII secolo, dottore della Chiesa, ha redatto opere di medicina e di botanica ispirate dalle sue visioni.Tra le erbe medicinali, la Santoreggia spicca per numerose virtù. Secondo santa Ildegarda,
chi ha il cuore indebolito e lo stomaco malato deve mangiare spesso questa pianta senza farla cuocere, e le forze gli torneranno. Chi è triste, la santoreggia lo renderà gioioso.
Un rimedio per calmare il mal di pancia
La Santoreggia, che si trova abbondante sui cigli dei sentieri mediterranei, è nota pure come Erba di san Giuliano. Ricca di antiossidanti e di minerali come il ferro, il calcio o il magnesio, la Santoreggia possiede numerose virtù medicinali.
Questa erba dà sollievo in particolare al mal di pancia, calma gli spasmi digestivi e permette di equilibrare la flora intestinale in caso si stiano assumendo antibiotici o siano in corso delle gastroenteriti.
Efficace contro stress e fatica
La Santoreggia è poi un eccellente antisettico. In caso di influenza o di mal di gola, se ne raccomanda l’uso in forma di infuso o mediante gargarismi. Essa è poi rimedio efficace contro lo stress e la fatica. Eccellente per ritrovare la forma, sia fisica sia intellettuale.
In cucina, la Santoreggia è una delle “erbe di Provenza”, accanto al timo, al rosmarino e alla maggiorana. Tradizionalmente la si usa nella cottura dei fagioli, delle fave e degli altri legumi secchi. Dà un profumo assai delicato al formaggio di capra fresco.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]