di Pablo Perazzo
La morte è un tema dal quale quasi tutti vogliamo fuggire. Si presenta nella vita di molti di noi, e il dolore e la sofferenza che sperimentiamo o ci vediamo costretti a sopportare è così forte che possiamo arrivare a diffidare che si possa davvero vivere l’amore.
Più spazio occupa il dolore nel nostro cuore, più – apparentemente – l’amore si allontana dalla nostra vita. Abbiamo ascoltato mille volte, o forse noi stessi abbiamo detto: “Come può esistere un Dio buono e che ci ama se esistono tanto male e tanta sofferenza?” È per questo che tante persone si allontanano da Dio e Lo rinnegano.
1. Di fronte al dolore della morte, non perdere la speranza
Vi confesso di non credere che il problema sia solamente quello di credere o meno in Dio. Mi sembra che la radice sia un po’ più profonda, e che ferisca il nostro cuore in modo lacerante.
Il dolore per la morte di una persona cara, unito alle circostanze che relative a questa situazione – come il fatto di non aver potuto realizzare una veglia o di non aver avuto vicini gli amici più stretti in occasione della sepoltura –, è a volte così doloroso che si arriva al punto di credere che non si potrà più essere felici o sperimentare l’amore.
Immagino gli apostoli dopo la crocifissione e morte di Gesù. Lo avevano anche visto – Pietro, Giacomo e Giovanni – trasfigurato (Marco 9, 1-10), ma hanno dimenticato. Hanno dimenticato che Cristo stesso aveva detto loro di non perdere la speranza, perché tre giorni dopo sarebbe risorto.
Quando la morte bussa alla porta, potremmo arrivare a pensare che credere a Dio non abbia più senso. Un Dio che è amore (1 Giovanni 4, 8), che ci ha creati per amore e ci invita a vivere l’amore… è ridicolo l’appello che ci rivolge, o la proposta di una vita che si realizzi come un’opera d’amore quando il dolore è sceso nel profondo.
Pensiamo che il dolore e la sofferenza siano più potenti dell’amore misericordioso di Dio. Ci arrendiamo davanti alla sofferenza, e la disperazione ci invade. La tristezza e l’angoscia diventano sempre più intense, al punto da non trovare più il senso della vita.