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Anche noi come Maria di Magdala siamo chiamati per nome dal Risorto

MARIA MAGDALENA, FILM

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 22/07/20

Gesù le disse: «Maria!» e solo questo riuscì a tirarla fuori dalla disperazione, dal dolore e dalla confusione.

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro
e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo».
Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!
Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto. (Gv 20,1-2 – Gv 20,11-18)

La festa dell’Apostola degli Apostoli, Maria Maddalena, ha come pagina del Vangelo un racconto della resurrezione. Maria sta girovagando inconsolabile nel giardino vicino al luogo dove hanno sepolto Gesù. Non ha paura dei morti, soffre troppo per avere paura di un cimitero. Ma mentre è lì si accorge che c’è qualcosa che non quadra. Il sepolcro è aperto e dentro la scena è surreale: “Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?»”. L’assenza del corpo di Gesù è talmente tanto evidente, che due angeli possono sedersi sui due lati della pietra dove era deposto. E anche se la reazione più ovvia doveva essere lo spavento, Maria di Magdala è solo concentrata sull’assenza del Suo Signore: “«Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto»”. Quando si è disperati non si riesce a vedere nient’altro che il motivo della nostra disperazione. E poco importa se stai parlando con gli angeli. Delle volte siamo così disperati che non riusciamo nemmeno ad accorgerci che quello che stavamo cercando è davanti ai nostri occhi: “Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù”. Solo piano piano e, attraverso le parole di Gesù stesso, Maria comincia a capire che cosa sta accadendo. Ma prima deve domandarsi sul serio perché sta soffrendo e che cosa sta veramente cercando: “«Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo»”. Ma c’è solo una cosa che può tirarla fuori da quei ragionamenti, da quel dolore, da quella confusione: è sentirsi chiamata per nome. “Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!”. La resurrezione è l’incontro con chi ti ricorda chi sei.

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