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Il mio giogo è leggero: Gesù si unisce a noi per portare il peso della vita

PLOUGH, OX, FARMER
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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 16/07/20
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Proprio l’immagine del giogo che sembra quella dell’imposizione di un peso, racconta invece il legame indissolubile che Dio vuole con noi lì dove la fatica e le oppressioni ci colpiscono duro.In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». (Mt 11,28-30)

“Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò”. È bello che il Vangelo ci rivolga queste brevi e intense parole proprio in un giorno in cui si fa una memoria mariana. Infatti il titolo con cui viene oggi ricordata Maria è “Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”. Se l’immagine del monte è quella di Cristo, la nostra vita spirituale è cercare di scalare questo monte per arrampicarci fin sulle braccia di Gesù. Al Signore andiamo perché fondamentalmente sperimentiamo nella vita l’affanno di vivere e l’oppressione di non sentirci liberi. E finché non troviamo il coraggio e l’umiltà di consegnare a Lui la nostra stanchezza e oppressione allora continueremo a vivere con l’acqua alla gola e con la costante ansia di volerci salvare da soli.

La fede è decidersi a non vivere più come se fossimo soli al mondo, e a lasciare che Gesù entri in maniera decisiva in ogni frammento della nostra esistenza: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”. Il giogo è un attrezzo che tiene insieme due buoi che tirano un aratro. Se l’aratro è la nostra vita, Gesù è Colui che si mette accanto a noi per portare il peso della vita insieme con noi. È ciò che accade a Simone di Cirene quando porta la croce insieme con Gesù. Tutti sono convinti che è il Cireneo ad aiutare Gesù, ma la verità è un’altra: è Gesù ad aiutare il Cireneo perché quella croce è la croce di ogni uomo che Gesù abbraccia per amore. E lo fa con “mitezza e umiltà”. Il contrario di questi due atteggiamenti è la “rabbia e la superbia”, e troppe volte noi viviamo arrabbiati e facendoci violenza nel voler risolvere tutto da soli e sempre. La verità è che la nostra vita cambia quando noi cambiamo l’atteggiamento con cui la viviamo. E possiamo cambiare atteggiamento perché sappiamo in fondo di non essere soli. Senza questa memoria tutto è vano e mortifero.

#dalvangelodioggi