Le sue compagne in convento, lungi dall’essere gelose, applaudivano il talento di suor Maria Innocentia, al punto da inviare delle copie a un pubblicista della zona specializzato in arte religiosa, convinte del fatto che dovessero essere ammirate da tutti. Emil Frink Verlag rimase così colpito dalle opere che iniziò a realizzare delle copie sulle cartoline. Nel 1934 un libro dell’autrice di racconti infantili Margarete Seemann venne pubblicato con le illustrazioni di suor Maria Innocentia.
La sua fama, per la sorpresa di tutta la comunità, non smise di aumentare. A Monaco Franz Goebel, proprietario di un’importante impresa di oggetti di porcellana, vide per caso una delle cartoline e rimase talmente colpito che contattò la religiosa per trasformare le sue creazioni in statuine decorative che fecero scalpore alla fiera di Lipsia del 1935. Presto le “statuine Hummel” iniziarono ad essere note in mezzo mondo.
Due anni dopo, suor Maria Innocentia professò i voti permanenti nella congregazione. Maria e le sue consorelle non ignoravano ciò che stava accadendo intorno a loro con l’auge del nazismo in Germania. Lungi dal rimanere al margine della questione, la suora usò la sua arte per denunciare quelle idee che avrebbero portato a una delle epoche più oscure della storia. A suor Maria Innocentia non importavano le conseguenze. Non solo disegnò bambini che denunciavano la figura di Hitler, ma in alcune delle sue opere incluse la stella di Davide in segno di solidarietà con il popolo ebraico. Presto le autorità tedesche proibirono la diffusione della sua opera.

Nel 1940, il nazismo iniziò a chiudere scuole e conventi cattolici, incluso quello delle Francescane in cui viveva Maria Innocentia. Solo circa 40 delle 250 religiose che vivevano lì poterono rimanere. Maria tornò temporaneamente a casa dei genitori, ma tre mesi dopo decise di tornare nonostante le difficili condizioni in cui sopravvivevano le suore.
Nel 1944 suor Maria Innocentia Hummel contrasse una tubercolosi che avrebbe posto fine alla sua vita due anni dopo, quando aveva appena 37 anni. La sua eredità, le splendide e tenere statuine Hummel, mantengono viva la sua memoria.