Questi canti non hanno nulla a che vedere con le armonie terrestri, anche le più sublimi, perché essi sono puramente spirituali e non ricorrono né agli strumenti di musica
Fin dal primo istante della Creazione, Giobbe mostra gli Angeli assistenti, meravigliati, alla nascita dell’universo che fanno riecheggiare i loro canti di allegrezza: “Chi posò la pietra angolare, in mezzo al concerto gioioso degli astri del mattino e le acclamazioni unanimi dei Figli di Dio?” (Giobbe 38,6 e 7).
Arpe, liuti e flauti dolcissimi
Questi canti non hanno nulla a che vedere, evidentemente, con le armonie terrestri, anche le più sublimi, perché essi sono puramente spirituali e non ricorrono né agli strumenti di musica, né alla voce. Immaginarli è impossibile alla comprensione umana. Ma tra le delizie della vita ultraterrena, riservate agli eletti, la fantasia e il sogno dei credenti hanno inserito la musica: le corti celesti, insieme con i nunzi e i guerrieri, hanno i cori angelici in cui le voci tenui degli angeli diffondono nei cieli onde di poesia e misticismo, suonando l’armonia del cosmo.