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Non so chi sta guidando la mia barca

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Alzay | Shutterstock

padre Carlos Padilla - pubblicato il 09/07/20

Mi lascio trasportare dalla paura o dal timore di contraddire gli altri?

Dicono che i santi si festeggiano quando muoiono, perché è allora che nascono alla vita vera. È la loro nascita al cielo, hanno raggiunto la meta, mentre quando nascono nella carne nascono solo alla morte. La morte temporale diventa un certificato per la vita eterna, in cui non ci saranno più dolore né morte.

Giovanni Battista è stato santificato nel grembo di sua madre dalla presenza di Gesù nel grembo di Maria. Ha ricevuto già lì una grazia speciale, si è riempito dello Spirito Santo. Bastava questa esperienza per essere santo? Non lo so.

Non è nato senza peccato, e ha dovuto lottare per tutta la vita per comprendere i progetti di Dio, per trovare il suo posto sulla terra, la sua missione nascosta nel deserto. Pieno della forza dello Spirito, è andato incontro a Gesù. Penso alla sua vita e celebro la sua nascita piena di Dio. Al termine della sua esistenza, quando la sua donazione era già matura, ha amato con tutta l’anima il cammino segnato.

Trovare il proprio posto sulla terra è forse la missione di chiunque. Trovare le persone con cui condividere il cammino, il modo di vivere. Trovare un senso, o almeno un modo di concepire la vita.

Scoprire in mezzo alle difficoltà di qualsiasi cammino quel Dio che appare tra le ombre per abbbracciarmi e sussurrarmi che cammina al mio fianco, che non teme e che devo confidare. Leggevo giorni fa: “La vita è piena di piccoli testimoni. Sono credenti semplici, umili, noti solo a chi sta loro accanto. Persone intrinsecamente buone. Vivono sulla base della verità e dell’amore. Ci ‘spianano il cammino’ verso Dio. Sono il meglio che abbiamo nella Chiesa”.

La mia vita consiste forse nel facilitare il cammino verso Dio. Togliendo pietre, eliminando arbusti difficili da sradicare. Scalando montagne e placando tempeste. Sono i testimoni semplici di una vita piena, che spianano i sentieri per vivere meglio.

Mi piace pensare che i santi di cui ha bisogno il mondo oggi siano come si descrive in queste parole: “Questa Chiesa ha urgente bisogno di ‘testimoni’ di Gesù, credenti che assomiglino di più a Lui, cristiani che con il loro modo di essere e di vivere facilitino il cammino per credere in Cristo. Abbiamo bisogno di testimoni che parlino di Dio come parlava Lui, che comunichino il suo messaggio di compassione come faceva Lui, che contagino fiducia nel Padre come Lui”.

Voglio parlare più di Dio e meno di me. Per questo devo conoscerlo e poi indicarlo tra gli uomini. Seduto di fronte alla mia finestra, vedo passare centinaia di farfalle che volano nella stessa direzione.

Mi chiedo se sia quella giusta. Non so se il fatto che siano tante basta a far sì che seguano la stessa rotta, quella che conviene a tutte.

Mi chiedo se l’opinione della maggioranza determini la correttezza di una decisione. Se il numero di voti basti per decidere ciò che è bene e ciò che è male.

È possibile che una minoranza abbia ragione andando nella direzione apparentemente sbagliata?

A volte è più facile seguire la corrente delle acque, richiede meno sforzo. Il vento che spinge le mie ali verso una meta sicura è più facile da accettare. Le correnti profonde del mondo che mi conducono a un destino sicuro. La maggior parte di punti di vista dev’essere corretta.

E io, che voglio essere santo, tendo a lasciarmi trasportare dal volo costante e monotono di migliaia di farfalle. Mi fido di quella direzione segnata. Accetto un finale prevedibile per i miei passi. Un porto in cui rifugiarmi in mezzo alla tempesta. Sembra molto più facile che navigare controcorrente.

Mi lascio trascinare dalla paura, o dal timore di contraddire molti. Non voglio avere un atteggiamento conformista nella mia vita.

Mi è chiaro dove vado, e non voglio lasciarmi trasportare da correnti esterne. Leggevo giorni fa: “Chi guida trascina sempre verso l’alto, chi seduce sempre verso il basso. La massa dipende da chi la guida. Se sono le guide a farlo le cose vanno bene, ma quando nella comunità hanno più influenza i seduttori regna la corruzione”.

Non so chi sta guidando la mia barca. Vorrei essere guida e non seduttore. Essere capace di guidare gli altri verso l’alto, non verso il basso. Aiutare a far sì che altri possano andare da sé al cielo e sognare sempre ideali che traccino una rotta sicura.

Non conformarmi alla mediocrità di uno stormo di uccelli che volano nella direzione più comoda, apparentemente più sicura. Non so bene come fare per mantenermi fedele a quello in cui credo, a quello che penso, a quello che sogno, quando vengo pressato e spinto dove non voglio andare.

Quando la corrente è molto forte e mi sento incapace di continuare ad essere fedele a me stesso dubito. Ammiro i santi in grado di essere fedeli innanzitutto all’amore, senza paura di esporsi, di perdere il buon nome, la gloria umana e il rispetto degli uomini. A volte si è tentati di lasciarsi trascinare dalla corrente, perdendo la direzione che Dio sussurra nella nostra anima.

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