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Verginità, celibato e castità non sono la stessa cosa!

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Hrecheniuk Oleksii | Shutterstock

Catholic Link - pubblicato il 06/07/20

di Daniel Torres Cox

Verginità, celibato e castità non sono la stessa cosa. Hanno sicuramente dei punti in comune, e questo può farli confondere, ma non si identificano. In questo articolo, cercheremo di esporre brevemente in cosa consiste ciascun concetto.

1. Verginità: valorizzare la persona

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Pixabay/Free-Photos/CC

La verginità è la condizione di colui che non ha mai donato totalmente la propria persona a un’altra in un rapporto sessuale. Per comprendere la verginità da questo punto di vista, è molto importante tener conto del fatto che il corpo non è una cosa che si ha, ma una cosa che si è: sono un corpo.

La mia persona non si esaurisce sicuramente nel mio corpo, perché sono un’unità di corpo e anima, ma questo è un elemento essenziale della mia persona, in cui metto in gioco il corpo, tutta la mia realtà personale, tutto quello che sono.

Per questo, donare a qualcuno il mio corpo in un rapporto sessuale implica sempre il fatto di offrigli il dono totale della mia persona. Vista da questo punto di vista, la verginità non si identifica con una questione fisica. Una persona può non essere “fisicamente vergine” come conseguenza della pratica di qualche sport, e non per questo ha perso la verginità.

Allo stesso modo, una persona che è stata violentata non smette di essre vergine. La donazione della propria persona presuppone un esercizio della libertà, assente in un contesto di violenza.

Per chi ha smesso di essere vergine è possibile una seconda verginità, che implica non solo il fatto di astenersi dai rapporti sessuali, ma anche una maturazione interiore. Implica il fatto di prendere coscienza dell’immenso valore che si ha come persona, di modo da non essere disposti a donarlo nuovamente fino al matrimonio, ad esempio.

2. Celibato: sostenere la propria scelta

Why can’t women be ordained as Catholic Priests? – ar
Jeffrey Bruno / Aleteia

Il celibato implica una scelta. Si tratta della decisione di non avere rapporti sessuali in futuro. Questa decisione può essere presa sia da una persona vergine che da una che non lo è, e si può prendere per vari motivi, tra i quali quello religioso.

Da un punto di vista religioso, si decide di fare il dono totale della propria persona a Dio, e come conseguenza di questa scelta si rinuncia a donarsi – sessualmente – ad altre persone. Il mondo della sessualità non viene visto come negativo, ma quel “No” a donarsi ad altre persone è la conseguenza di un “Sì” più grande a Dio.

Quando si sceglie per motivi religiosi, il celibato non genera frustrazione. Il mondo della sessualità è un mezzo che ha come fine il fatto che la persona possa vivere più pienamente l’amore. Amore che, nella sua forma più estrema, acquisisce la forma di una donazione.

La vita consacrata non è altro che uno stato di donazione permanente della propria persona a Dio, e agli altri per amor Suo. Per questo il fine a cui punta la sessualità si realizza pienamente nella vita consacrata. Per quanto si prescinda dal mezzo, si raggiunge il fine, e una volta raggiunto non c’è spazio per la frustrazione.

3. Castità: vivere pienamente la sessualità

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Photo by Jared Sluyter on Unsplash

La castità implica il fatto di vivere pienamente la sessualità in base alla propria condizione. Per una persona che non è sposata o si è impegnata nel celibato, la castità implicherà il fatto di astenersi dai rapporti sessuali, mentre per una persona sposata vivere la castità implicherà il fatto di avere rapporti sessuali, sempre ovviamente nel contesto dell’amore.

La castità implica il fatto di ordinare le forze del mondo della sessualità all’amore. La castità è un “Sì” all’amore. Se nella pratica implica delle rinunce, i “No” sono sempre conseguenza di un “Sì” più grande. La castità non è né repressione né negazione della sessualità, ma il suo ordinarla all’amore.

La castità è una virtù, ovvero un’abitudine che perfeziona. Come ogni abitudine, si acquisisce mediante la ripetizione di atti liberi, e l’atto a partire dal quale si costruisce la virtù della castità è l’ordinazione delle forze del mondo della sessualità all’amore.

Vista in questo modo, la castità non implica la rinuncia alla sessualità. È un modo di guardare, un modo di parlare, di toccare, di mostrarsi di fronte agli altri… È molto più che avere o meno rapporti sessuali.

Il nostro autore ha un blog, www.amafuerte.com, in cui potrete trovare altri contenuti su questo tema.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

Tags:
castitàcelibatoverginità
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