Il pontefice: “Prego per Lei e per suo fratello”. Intanto sull’Ansa, il giornalista che intervistò Georg dopo l’elezione di Joseph, ricorda: musica e strudel, passioni in comune dei fratelli Ratzinger
Papa Francesco scrive a Benedetto XVI per comunicargli tutta la sua vicinanza per la scomparsa del fratello Georg Ratzinger.
«Lei ha avuto la delicatezza di comunicarmi per primo la notizia del decesso del suo amato fratello Mons. Georg. Desidero rinnovarLe l’espressione del mio più sentito cordoglio e della spirituale vicinanza in questo momento di dolore. Assicuro la mia preghiera di suffragio per il compianto defunto, affinché il Signore della vita, nella sua bontà misericordiosa, lo introduca nella patria del cielo e gli conceda il premio preparato per i fedeli servitori del Vangelo».
L’intercessione della Madonna
«E prego anche per Lei, Santità – prosegue Papa Francesco – invocando dal Padre, per intercessione della Beata Vergine Maria, il sostegno della speranza cristiana e la tenera consolazione divina. Sempre uniti nell’adesione al Cristo risorto, sorgente di speranza e di pace».
“Non ci vedo bene, ma le conosco a memoria”
Monsignor Georg è stato ricordato da Francesco Bongarrà, collega dell’Ansa (2 luglio) con un inedito retroscena sulla sua intervista all’indomani dell’elezione di Benedetto XVI. Era il 20 aprile 2005.
Con un escamotage, Bongarrà riuscì ad eludere i controlli ed avvicinare il fratello nel nuovo pontefice, nella sua casa di Ratisbona.
Parlarono di musica, una delle passioni che più lo accomunava al fratello Joseph. Georg disse che non usava più gli spartiti «perché non ci vedo più tanto bene, ma ricordo a memoria come te tante partiture… Sono in pensione da una decina d’anni, ma suono ancora, eccome!».
Il regalo di Joseph
Proprio due giorni prima dell’elezione (19 aprile 2005 ndr) l’ancora cardinale Ratzinger gli aveva mandato da Roma, per il compleanno, una partitura. Poi Georg confessò di sperare «di avere la possibilità di chiamare mio fratello direttamente al telefono quando voglio come ho fatto fino ad oggi. Non penso ora potrà venirmi a trovare spesso…».
“Ci piace lo strudel di mele”
Aggiustandosi i capelli fini e bianchissimi e il colletto del clergymen, don Georg disse al giornalista dell’Ansa, che, oltre al sacerdozio e alla musica, i fratelli sono legati anche da un’altra passione: «Ci piace la ‘suppe’, lo strudel di mele, i dolcini. Lui, poi, beve volentieri te, limonata e radler», una spuma locale.
Gli raccontò, ancora, del fratello che da giovane »era un ragazzo come tutti gli altri, siamo cresciuti normalmente, come tutti i ragazzi di quel tempo, e la scelta del sacerdozio l’abbiamo fatta insieme, nello stesso seminario».
Non vedeva l’ora di andarlo a trovare a Roma. «Sarà una grande gioia per», diceva Georg. Una visita che il fratello Joseph, 93 anni contro 96 di don Georg, gli ha restituito qualche giorno fa, il 18 giugno, per dirgli addio.
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