Il Papa all'Angelus: se riconosciamo Gesù, come Dio vivente, la nostra vita si trasformerà in un dono. E sarà beata
La ricetta per la vita felice, beata? Vivere come fece San Pietro. Lo raccomanda Papa Francesco nell’Angelus del 29 giugno, festa del fondatore della Chiesa, Pietro.
La vita di San Pietro è un dono
«Diversi anni prima Pietro fu liberato dalla morte. Era stato arrestato, si trovava in prigione e la Chiesa, temendo per la sua vita, pregava incessantemente per lui. Allora un angelo scese a liberarlo dal carcere (cfr At 12,1-11). Ma anche anni dopo, quando Pietro era prigioniero a Roma, la Chiesa avrà certamente pregato. In quell’occasione, tuttavia, la sua vita non fu risparmiata». Come mai prima fu liberato dalla prova e poi no?
Il Papa risponde così:
«Perché c’è un percorso nella vita di Pietro, che può illuminare il percorso della nostra vita. Il Signore gli concesse tante grazie e lo liberò dal male: fa così anche con noi. Anzi, noi spesso andiamo da Lui solo nei momenti del bisogno. Ma Dio vede più lontano e ci invita ad andare oltre, a cercare non solo i suoi doni, ma Lui; ad affidargli non solo i problemi, ma la vita. Così può finalmente darci la grazia più grande, quella di donare la vita. Sì, la cosa più importante della vita è fare della vita un dono».