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Bolivia: perché tutti parlano dell’“infermiera della bici”?

BOLIVIA

Viral | Fair use

Pablo Cesio - pubblicato il 25/06/20

La sua immagine in mezzo a un temporale è diventata virale e ha suscitato ampio riconoscimento del lavoro degli operatori sanitari nella crisi della pandemia di coronavirus

Santa Cruz, Bolivia, lunedì 22 giugno. La pioggia cadeva abbondante e ha inondato case e strade. In questa situazione è stata scattata un’immagine che ha cambiato la vita di un’infermiera, perché è diventata virale e si è trasformata in un sinonimo di perseveranza in un momento di carenze a causa della pandemia di Covid-19.

Lei è Mary Luz Salazar (28), ausiliare di infermeria che pedalava nelle strade invase dalla pioggia per tornare a casa dopo un turno di lavoro in un centro sanitario locale.

“Ho deciso di andare in bicicletta perché la distanza non era molta, perché il pullmino raccoglie molti colleghi, la maggior parte vive lontano e ci vuole tempo, e quindi ho deciso di fare prima”, ha indicato la ragazza al programma Asuntos Centrales, come riferisce Correo del Sur.

La testimonianza di Mary Luz ha “inondato” i mezzi di comunicazione, e si è saputo che studia Biochimica e Farmacia e con il suo lavoro aiuta la famiglia, composta dai genitori e quattro fratelli.

In un’intervista pubblicata da El Deber, Mary Luz ha spiegato perché ha deciso di dedicarsi alla professione infermieristica: “Mi è sempre piaciuto il mio lavoro, il fatto di aiutare gli altri”.

“Abbiamo sempre paura, incertezza, ma nonostante tutto se stiamo attenti alle misure di biosicurezza siamo abbastanza tranquilli. Dobbiamo essere sani, perché senza di noi un paziente in condizioni critiche non potrà uscire da quella situazione, e allora dobbiamo resistere e proteggerci. Trovare la forza dove non c’è. Se una persona cade, deve affrontare la situazione con tutta la fiducia possibile. Per questo esorto tutti i miei colleghi che risultano positivi al coronavirus. Poi tutto questo passa e la vita va avanti”.

Chi l’ha fotografata? Era un altro dubbio da risolvere per capire meglio questo episodio.

“Si chiama Neymar, e lo andrò a trovare spesso per condividere il cibo con lui e ringraziarlo di tutto, perché se non fosse stato per la sua foto non avrei vissuto questa benedizione di Dio”, ha detto umilmente Mary Luz.

Il suo gesto ha avuto infatti varie conseguenze positive. Oltre all’annuncio da parte delle autorità sanitarie di un bonus lavorativo definitivo per lavorare nel centro in cui opera, Mary Luz ha anche ricevuto a sorpresa una motocicletta da parte di un’impresa di Santa Cruz.

Con lei, l’applauso simbolico di tante persone nei confronti del personale sanitario si è trasformato in azione, e nella ragazza si riassume lo sforzo poche volte visto e riconosciuto di chi dedica lunghe ore della sua vita ad accompagnare gli altri e a salvare vite umane. In questo caso le reti sociali hanno aiutato a “toccare il cuore”.

BOLIVIA
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Il coronavirus in Bolivia

Finora, in base ai dati ufficiali, in Bolivia sono stati confermati più di 26.000 casi di coronavirus, con oltre 840 vittime.

Nelle ultime ore alcuni membri della Chiesa hanno espresso la propria inquietudine a seguito di una morte per sospetto coronavirus nel carcere di San Roque.

“Non siete soli. Abbiamo pregato per voi perché confidiate nel Signore, perché Egli sia la nostra forza”, ha affermato il vescovo emerito di Sucre, monsignor Jesús Juárez, attraverso un messaggio ai reclusi diffuso sul portale Iglesia Viva.

Un altro dramma della pandemia, ma anche un altro gesto di affetto e vicinanza in mezzo a tanta sofferenza.

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