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Anthony, il ballerino che danza sotto la pioggia, ora ha una borsa di studio! (VIDEO)

ANTHONY

Só Bailarinos |Facebook

Paola Belletti - pubblicato il 23/06/20

Quando si ha poco conviene partire dall'inutile e necessario, come la bellezza. Non è solo questo ragazzino a non dovere sprecare il proprio talento, ma tutti noi, che lo ammiriamo, abbiamo lo stesso mandato: fare della nostra vita un capolavoro...

Se penso alla mia infanzia, tra le tante cose capaci di riaccendermi la nostalgia ricordo un amore smodato e non del tutto corrisposto per la danza classica.

La mia amica del cuore, allora si diceva così e non BFF (migliore amica per sempre, Ndr), era figlia unica ed era anche particolarmente portata: elastica, precisa, aggraziata. I suoi genitori potevano permettersi le costose rette del corso di danza e gli ancora più onerosi costumi e scarpette. I saggi di fine anno, dove G. compariva in almeno quattro balletti diversi, dovevano incidere parecchio sulle uscite familiari.

Ma quanto era bello vederla, vederle tutte danzare! Quanto mi rapiva seguire con gli occhi e con micromovimenti ridotti quasi a cenni i balzi, le pirouette, i gesti sempre curati fino alla punta delle dita, fino a quelle dei capelli, raccolti in rigorosi chignon.

Noi invece siamo quattro fratelli e pur avendo di fatto avuto tutto il necessario e parecchio superfluo nella mia infanzia la spesa della scuola di danza non poteva proprio venire approvata.

Feci altro, lo studio del pianoforte (dalle suorine di Sirmione. Chi c’era si ricorderà la famigerata matita con il pinocchietto in fondo che Suor Giovanna brandiva contro di noi durante il solfeggio) e tanto sport; soprattutto pallavolo, una disciplina meravigliosa, capace di insegnare rigore e divertimento, tenacia e competizione, ingegno e rispetto reciproco.

Certo le cosce che sviluppavamo noi del volley, teenager in piena esplosione ormonale con relativi e continui picchi di fame erano ben diverse dai muscoli disegnati con gli estenuanti esercizi alla sbarra delle nostre coetanee ballerine.


CARLA FRACCI,

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Poco importa, in fondo riuscivo a sbocconcellare anche io qualche assaggio dell’arte del balletto nei lunghi pomeriggi a casa della cara amica. Che era anche un’ottima motivatrice. E così imparavo le posizioni, dei piedi e delle braccia; le spalle rilassate, pancia in dentro, spalle giù…di nuovo. E le ripetevo con e senza musica, ridendo o restando seria; e poi c’era lei, la spaccata. Volevo farla a tutti i cosi e non solo laterale, bensì anche frontale. Questo sì che è vero ardimento.

Così pensavo.

Fino a che non mi sono imbattuta anche io, come milioni di persone in queste ultime ore, nel video che impazza sui social occidentali e su quelli orientali: al centro c’è lui, Anthony, un giovanissimo e longilineo ballerino nigeriano che si esercita nelle pirouette. E’ bravo, ha sicuramente ottime basi, è portato. Come tanti altri. Ma allora cos’è che lo rende tanto virale?

Il contesto, di sicuro: la sua forza aggraziata nel ripetere le giravolte si sprigiona tutta in un cortile fangoso dissestato e battuto dalla pioggia. E danza senza nulla ai piedi.

Da cosa nasce, mi sono chiesta, il desiderio di tanti di aiutare lui e tutta la scuola? Dal colore della pelle sinonimo, anche a volte frettoloso, di esclusione sociale?

La scuola dove si esercita è la sede nigeriana della Leap of Dance Academy , una realtà educativa che intende raggiungere il miglioramento personale e la promozione umana principalmente attraverso la disciplina della danza.

No, non credo sia solo la commozione per le privazioni e la bravura di questo ragazzino (o l’obbedienza al politically correct). Questo sentimento può essere sincero finché vogliamo ma può anche ridursi ad un’esternazione episodica, tutta enfasi e disimpegno. In fondo se ne trovano tutti i giorni di storie ispiring, basta voltare pagina.

Forse quello che muove diversi utenti come leggiamo dai commenti è una sorta di imperativo che vogliamo sentire anche su di noi a non sprecare la nostra bellezza. Il mandato, personalissimo e universale, a fare di noi stessi un capolavoro, a tendere con i muscoli e più ancora con il cuore e la mente a qualcosa che ci supera ma solo dopo averci attraversati.

La danza classica in particolare tutta giocata sulle punte, in tensione, alla ricerca del volo, di una dimensione aerea ce lo suggerisce ad ogni passo.

Allora non solo Anthony deve avere le scarpette giuste e una palestra coperta e pulita ma ognuno di noi deve farsi carico dei propri talenti e spenderli, ben oltre il tempo di un picco di viralità.




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Una storia a lieto inizio

Di bello c’è che tutta questa viralità non risparmia quasi nessuno e tra tutti noi che abbiamo visto il video e le immagini di Anthony Mmmesoma, giovane ballerino nigeriano, aggraziato e tenace a ballare sotto la pioggia e sopra il fango, c’era anche lei: la sua futura sponsor!
“A garantirgli gli studi necessari per diventare un professionista, che la sua umile famiglia non potrebbe mai permettersi, sarà Fade Ogunro, e una ex ballerina nigeriana e volto noto nel Paese africano che ha conosciuto la sua storia come tutti attraverso il famoso video diventato virale online.” (FanPage)
Si è presa l’impegno di coprire le speso di tutto il corso di studi non solo ad Anthony ma anche ad altri talentuosi ballerini impediti però dalla mancanza di mezzi economici.

“Come ex ballerina sono gelosa delle sue belle linee, delle sue punte dei piedi e della sua grazia senza sforzo. Voglio pagare per la sua intera istruzione formale in qualsiasi parte del mondo fino a quando non si laureerà all’università” ha dichiarato la donna che si è messa subito in contatto con The Leap of Dance Academy.

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