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Che cosa nascondono i vostri attacchi d’ira?

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Seth Woodworth CC

María del Castillo - pubblicato il 18/06/20

È relativamente frequente trovare bambini e adolescenti che manifestano attacchi d'ira come meccanismo di difesa per situazioni dolorose vissute.

Noi esseri umani tendiamo al bene, all’armonia, alla pace, all’equilibrio e alla stabilità. È quello che cerchiamo tutti fin dalla nascita, perché tutto ci garantisce la sopravvivenza e il benessere. Le prime ferite della nostra vita, infatti, ci destabilizzano, ci fanno perdere l’equilibrio e la pace, facendo sentire al nostro istinto animale che la nostra vita è in pericolo.

È relativamente frequente trovare bambini e adolescenti che hanno affrontato situazioni dolorose che li hanno portati a manifestare attacchi d’ira come meccanismo di difesa. Quelle situazioni dolorose possono essere di molti tipi: dalle più traumatiche come la separazione dei genitori, la perdita di una persona cara, ecc., a situazioni apparentemente più leggere, ma che hanno influito profondamente sulla sensibilità della persona (un insulto di una persona in cui si confidava profondamente, un furto che li ha fatti sentire indifesi…)

In qualche momento del loro sviluppo psico-fisico, queste persone sono arrivate a “comprare” la menzogna: “Se mostro il mio volto più aggressivo, alla fine riuscirò a far sì che il mondo sia come voglio e che venga rispettato come merito”. La radice profonda dei loro pensieri nasconde però un unico desiderio: voglio vivere ed essere felice!

Dietro la rabbia si nascondono molte paure: paura di non essere amati, di non essere considerati, di essere rifiutati…

Se oltre a provare queste paure la persona non trova lo spazio per esprimerle, si relativizzano i suoi problemi, non viene ascoltata o viene umiliata, la prima emozione che appare è la paura, e come conseguenza di questo la rabbia.

Se le emozioni vengono represse e non espresse a parole, finiranno per uscire sotto forma di esplosioni d’ira, o, cosa più grave, sotto forma di malattia e psicosomatizzazioni.

ANGRY
Shutterstock-Ollyy

L’ira, quindi, è una risposta fisiologica che ci protegge dalle minacce esterne, e una risposta psicologica di fronte al dolore. È un meccanismo di difesa di fronte a quello che ci fa soffrire.

Se avete degli attacchi d’ira:

Ricordatevi che non siete così

Non siete cattivi né aggressivi. Semplicemente non siete in grado di individuare di cosa avete bisogno e non riuscite a esprimerlo in modo adeguato per paura della reazione altrui.

Individuate

Individuate i pensieri intrusivi che vi inondano appena prima del momento dell’attacco d’ira: “Lo fanno per danneggiarmi”, “Vogliono ridere di me”…

Allontanatevi

Se i vostri pensieri si basano su realtà oggettive, potete optare per allontanarvi dal problema per affrontarlo in seguito con più serenità e cercando alternative: fare un po’ di sport, parlare con un amico che vi capisce…

Umorismo e silenzio

Se invece i vostri pensieri non si basano sulla realtà – e vi siete semplicemente sbagliati a fare o a smettere di fare qualcosa –, cercate di usare l’umorismo o di optare per il silenzio, che spesso è il miglior alleato.

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Tiko Aramyan | Shutterstock

Nel caso in cui i vostri attacchi d’ira siano troppo frequenti ed estremi, chiedete l’aiuto di un professionista che vi accompagni nel cammino di imparare a gestire le vostre emozioni.

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