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L’appassionata storia d’amore di una coppia imperfetta

A LAS 9 EN LA LUNA

Ed Sekotia

Aleteia - pubblicato il 15/06/20

Il giornalista Daniel Arasa nel libro “A las 9 en la luna”, sottotitolo “Una passeggiata lungo 50 anni d'amore imperfetto”

“In occasione delle nozze, si augura agli sposi ‘Siate felici!’ Non è sbagliato. È un bell’augurio pieno di affetto, ma sarebbe più appropriato dire ‘Rendetevi felici!’, perché questa felicità non verrà da sola, ma sarà il risultato di donazione, cedimento, perdono e speranza per tutta la vita. E anche di vivere sempre con molta gioia”.

Lo afferma il giornalista Daniel Arasa nel libro A las 9 en la luna, sottotitolo Una passeggiata lungo 50 anni d’amore imperfetto (Sekotia), scritto in occasione delle sue nozze d’oro.

Nel testo, l’autore racconta confidenze tra i due membri della coppia e rapporti con altre famiglie, offre consigli pratici per educare i figli sulla base dell’esperienza di una famiglia numerosa con sette figli più un altro nato morto e affronta le difficoltà per conciliare la vita lavorativa e familiare di un giornalista, nonché come invecchiare mantenendo la speranza nelle persone e nelle cose e un’intensa attività.

L’autore afferma che “l’innamoramento può essere passeggero, ma se si lavora bene apre ogni giorno la strada a un amore ancor più forte”.

Il libro è stato dedicato alla moglie, Mercè, e la pubblicazione iniziale ha consistito in un’edizione limitata per familiari e amici, ma si è visto che poteva essere utile a molte altre coppie e quindi è stata realizzata una piccola edizione, che ha avuto un successo totale da costringere a una pubblicazione più ampia. Anche vari mezzi audiovisivi si sono interessati al progetto.

Qualche esperto di educazione e famiglia ha affermato che “dovrebbero leggerlo tutte le coppie, uomo e donna, e dovrebbe essere una lettura obbligata nei corsi prematrimoniali”.

Altri hanno segnalato che “si tratta di un libro di autoaiuto che servirà a molte persone, perché è più vero e più utile proprio per la sua autenticità, visto che l’autore non si è proposto questo obiettivo quando svelava confidenze della sua vita matrimoniale che pensava rivolto solo alla moglie e a un gruppo ristretto di amici e familiari”.

Il libro è un’appassionata storia d’amore di coppia sommata a un ampio ventaglio di esperienze e consigli sull’educazione dei figli alle virtù.

Un capitolo offre una chiave che può essere particolarmente utile a molte coppie. Si intitola “Anime gemelle… neanche da lontano!”, e vi si afferma che l’autore e la moglie sono diversi “come l’acqua e l’olio”, e tuttavia sono rimasti uniti e innamorati per cinque decenni. Visto che questa diversità è condivisa da molte coppie, conoscere la loro esperienza può essere utile.

Le riflessioni sull’educazione dei figli non fanno concessioni al buonismo e ai vizi oggi tanto diffusi. Una sezione con vari capitoli è intitolata “Professione: genitori educatori”, e parte dal principio che per educare non serve l’improvvisazione, ma i genitori devono formarsi.

L’autore consiglia anche di seguire Corsi di Orientamento Familiare, come hanno fatto lui e la moglie.

Significativi i titoli di alcuni capitoli:

  • “Educare i figli… perché volino da soli e più in alto d noi!”,
  • “Si mangia quello che è a tavola”,
  • “I voti sono molto meno importanti dello sforzo”,
  • “Parlare più di lavoro che di denaro”,
  • “Rendere felici gli altri”.

In vari punti, il giornalista affronta l’importanza della libertà nell’agire dei figli, spiegando che nelle famiglie numerose si fa di necessità virtù e i membri scoprono un aspetto fondamentale della vita, ovvero che “il mondo non ruota intorno a me”. Nella sua famiglia, spiega Arasa, tutto ha funzionato “non sulla base dei capricci. È un aspetto fondamentale dell’educazione”.

“C’è qualcosa di più sensuale del matrimonio?” è il titolo di un capitolo in cui si affronta apertamente la sessualità, segnalando al contempo l’importanza dell’erotismo nel matrimonio, che si intreccia con la fedeltà. Anche quando non viene citata, si è in linea con la Teologia del Corpo di San Giovanni Paolo II.

Circa la difficile conciliazione di vita lavorativa e familiare di un giornalista, si raccontano varie situazioni complicate, e con umorismo si riproduce la frase rivolta alla donna nel rocambolesco film Prima pagina, di Billy Wilder: “Sposati con un becchino, un pistolero o un imbroglione, ma non sposarti mai con un giornalista”.

Per raggiungere la felicità, conclude poi Arasa, è imprescindibile non correrle dietro.

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