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Come affrontare con serenità un dibattito sulle reti sociali

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Michael Rennier - pubblicato il 15/06/20

Forse sono una persona eccezionalmente testarda, ma i miei commenti su Internet non sono mai stati aggressivi, non hanno mai fatto pressioni o mi hanno fatto vergognare al punto da cambiare idea su qualcosa.

Ciò non significa che non cambi mai idea – chi sbaglia spesso come me non può non imparare a mandar giù il proprio orgoglio. Quando cambio direzione, è sempre per via di un esempio gentile, una spiegazione paziente o un appello all’empatia. È questo il tipo di argomentazione che funziona. È questo il tipo di interazione che può far cambiare idea a qualcuno ed esercitare un’influenza.

Se siete attivi sui social media, sapete bene quanto rapidamente le argomentazioni online si trasformino in insulti, facciano vergognare e mettano in discussione l’integrità di persone che la pensano in modo diverso. È questo il tipo di argomentazioni che non ha mai una risoluzione soddisfacente. Se l’obiettivo di una discussione è scoprire insieme la verità, queste dispute per vedere chi ha ragione e dichiarare la vittoria sono una perdita di tempo. Sono stressanti e contraddittorie, con l’unico obiettivo di vincere, indipendentemente dal costo umano.

Sono caduto spesso in questa trappola. Come scrittore e padre, comunico costantemente online. Pubblico materiale su questioni difficili, e spazio in una vasta gamma di opinioni. Cerco di evitare le controversie inutili, ma spesso resto sorpreso scoprendo che quella che ritenevo una dichiarazione inoffensiva ha provocato una reazione forte. Le persone discuteranno su quelle dichiarazioni, indicandomi i motivi per i quali sbaglio. A volte queste critiche sono del tutto corrette, e spesso sono presentate in modo cortese. Io cerco di ascoltare con la mente aperta. Alcune risposte, però, mi fanno alzare immediatamente la pressione sanguigna. In passato avrei risposto con una buona dose di orgoglio personale, ma con l’esperienza ho imparato a permettere alle persone di avere una voce, e resisto al desiderio di rispondere a tono. Non c’è problema nel lasciare che l’altro abbia l’ultima parola.

Internet è pieno di opinioni controverse. È naturale. Vogliamo comunicare ciò che è importante per noi, come ci sentiamo in relazione agli eventi attuali. C’è il desiderio di convincere gli altri a vedere il mondo come lo vediamo noi, o di provocare una conversazione razionale sui problemi. Indipendentemente da quanto sia nobile l’intenzione, i dibattiti online progrediscono raramente come si pensava.

Ciò non vuol dire che non possa esserci spazio per una discussione buona e sana. Riferendomi a un dibattito costruttivo, non penso alla retorica accalorata, alle accuse intelligenti, a una persona che cerca orgogliosamente di informare ed educare un’altra. E non voglio immaginare due persone che provano a convincersi di come l’altro sbagli. Mi riferisco a uno scenario in cui due persone cercano di arrivare alla verità insieme.

Prima di coinvolgere qualcuno in un argomento sostanziale, mi pongo alcune domande: si trasformerà in qualcosa di pregiudizievole? Se condivido la mia opinione, sono disposto ad ascoltare onestamente una risposta? Vale la pena di condividere la mia prospettiva in questo scenario particolare? Se non posso rispondere in modo soddisfacente, mantengo la mia opinione e vado avanti. Nel corso degli anni, sono stato grato in molte occasioni in cui mi sono limitato a farmi i fatti miei, e anche per i tanti amici che mi hanno insegnato molto con argomentazioni sane e positive.

Per me, qualsiasi buona discussione deve rispettare degli elementi fondamentali:

1 Fiducia reciproca

Dobbiamo sapere se la persona con cui stiamo comunicando è sincera, se sta discutendo in modo corretto e ha la mente aperta. Se non confido in una persona, non potrò mai sentire ciò che sta dicendo, e rimarrò frustrato perché non mi ascolta. E se è così, perché stiamo parlando?

2 Comprensione

Una discussione sana produce due vincitori, non un vincitore e un perdente. Se sto parlando con una persona solo per provare che sta sbagliando, le mie motivazioni hanno bisogno di un serio aggiustamento. Se ho la sensazione che qualcuno mi stia capendo male in modo intenzionale, definendomi un nemico o interpretando le mie parole in modo negativo, anziché darmi il beneficio del dubbio non parlerò. Dall’altro lato, se ho la sensazione che una persona stia cercando l’intesa reciproca parlerò anche tutta la giornata.

3 Conoscere la persona nella vita reale

Una delle mancanze delle comunicazione online è l’assenza di contesto e sfumature. La persona sta parlando con delicatezza o l’ultima frase era sarcastica? Le mie parole hanno ferito i sentimenti di qualcuno? A quella persona sta piacendo la discussione o si sente intrappolata e sta cercando di scappare? A queste domande è facile rispondere solo se l’altro è fisicamente presente. Metto sempre da parte la discussione di questioni serie per affrontarle personalmente, ma se discuto di qualcosa di serio online lo faccio sempre con qualcuno che conosco nella vita reale. È molto più probabile che ricordi che sto parlando con un essere umano reale, un amico che non voglio offendere.

E allora, come possiamo vincere in una discussione su Internet? Non possiamo! Non possiamo vincere se questo significa che qualcuno perde. L’amicizia, la gentilezza e l’empatia sono le cose più persuasive in un dibattito. In questo contesto, le argomentazioni devono essere divertenti e benefiche, offrire possibilità di apprendimento e rappresentare delle sfide per nuove prospettive di crescita personale.

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