Primo passo: dobbiamo scoprire chi siamo davvero“Che possiamo essere tutti un unico pane, un unico corpo,
attraverso questo santo sacramento di unità!”
Cosa ci unisce davvero nella vita?
C’è una battuta della serie televisiva Justified che adoro. Il protagonista è un maresciallo statunitense che ha il compito di far rispettare la legge nella zona rurale del Kentucky. Lui e il suo principale antagonista hanno tuttavia una lunga storia. Come dice il maresciallo Givens, “abbiamo scavato carbone insieme”.
Nel programma, il maresciallo e il criminale sono lgati. Anche se il loro rapporto non può essere descritto come di vera amicizia, condividono la profonda esperienza del pericolo e del duro lavoro in miniera. Sono stati uniti, in modo inestricabile.
Ma c’è un’unione naturale più profonda che si può avere in questa vita. Per chiunque di noi, unirsi a una causa comune è trascinante. C’è un grande slancio quando si combatte per la giustizia o la verità. I legami dell’anima forgiati in lotte e vittorie condivise esprimono alcuni degli aspetti più elevati e nobili della nostra condizione umana. Questi risultati sono manifestazioni di amicizia.
Desideriamo essere uniti. È un grande anelito. Siamo fatti per questo. Che abbiamo conosciuto solo un tranquillo rispetto per l’altro, abbiamo scavato carbone insieme o siamo dimenticati amici, solo l’unione soddisferà il cuore umano.
Ma il livello naturale ci lascia ancora insoddisfatti. Sappiamo che solo l’unione soprannaturale, solo l’amicizia con Dio, ci soddisferà. L’Eucaristia è questo. È questo che offre questo sacramento incredibile.
Il frate domenicano Marie Vincent Bernadot descrive questa unione dicendo: “In quel momento [il momento della recezione della Santa Comunione] si stabilisce una splendida unione. Anche le unioni più intime del mondo non possono esservi paragonate”. Nel momento in cui si riceve l’Eucaristia, Gesù è così totalmente unito a noi che si può dire che tutti i nostri pensieri e i nostri affetti siano i Suoi!
L’Eucaristia fa sì che si verifichi questa unione. Mediante il potere del sacramento, siamo uniti non solo a Cristo, ma anche all’intero corpo dei credenti. Il Catechismo afferma:
“La comunione della vita divina e l’unità del popolo di Dio, su cui si fonda la Chiesa, sono adeguatamente espresse e mirabilmente prodotte dall’Eucaristia. In essa abbiamo il culmine sia dell’azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono a Cristo e per lui al Padre nello Spirito Santo (CCC 1325).
Perché, però, non sentiamo sempre questa unione? Se è vero che l’Eucaristia ci lega a Cristo in modo tale che Egli pensa e sente i nostri pensieri e i nostri affetti, perché potremmo sentirci distanti da Lui? Se l’Eucaristia ci lega alla Chiesa, perché potremmo trovarci in contrasto con altri credenti?
Il domenicano Bernadot ci guida al cuore del mistero, scrivendo: “Se un’anima ha solo un po’ d’amore, Gesù è costretto ad adattarsi ai limiti ristretti di quell’anima e a limitare i suoi doni”. Cristo non si limita. Piuttosto, siamo noi a limitare e ostacolare i movimenti di grazia che intende per noi.
Cosa ci incatena? Quel è la virtù spirituale principale che possiamo coltivare? Il distacco. Come afferma padre Bernadot, “a chi si comunica, che è distaccato sia da se stesso che dalle creature, che si dona senza riserve con un cuore puro, Gesù dà in cambio Se stesso come solo Dio sa fare”. Il distacco promuove l’unione. Il distacco ci unisce al nostro Dio.
Per essere distaccati, dobbiamo innanzitutto allontanarci dalla nostra visione di noi stessi. Santa Caterina da Siena parla del bisogno di “entrare nella cella della conoscenza di sé”. Stare da soli con Dio, abbassare la guardia, essere onesti sui propri punti di forza e i propri peccati… questo ci permette di essere quello che siamo davvero. Dobbiamo allontanarci da qualsiasi maschera, da qualsiasi visione falsa della nostra identità.
Dobbiamo poi essere distaccati dagli altri. Dobbiamo distaccarci da qualsiasi cosa terrena occupi i nostri affetti, da qualsiasi cosa terrena ci limiti. Dobbiamo scrollarci di dosso le catene dei nostri progetti e permettere a Dio nella Sua provvidenza di guidarci.
Il distacco promuove l’unione. Distaccandoci, non cadiamo nel nulla o in uno stato di tranquillità. Ci leghiamo più strettamente a Cristo. Ci leghiamo alla Chiesa. Solo l’Eucaristia rende possibile questo stile di vita. Solo l’Eucaristia offre qui e ora il gusto dell’unione soprannaturale per la quale siamo stati creati!
“Che possiamo essere tutti un unico pane, un unico corpo,
attraverso questo santo sacramento di unità!”