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L’annuncio del Regno inizia con il riempire di compagnia la solitudine dell’altro

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 11/06/20
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Una persona ha incontrato Cristo quando trova qualcuno che lo aiuta a ripartire lì dove si sente bloccato e morto.In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi». (Mt 10,7-13)

Le istruzioni che Gesù dà ai suoi discepoli nel vangelo di oggi, rimangono la magna charta di ogni discepolo di Cristo in ogni tempo della storia. “E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino”. La prima grande indicazione che Cristo dà ai suoi, è quella della prossimità. Un cristiano deve poter riempire la distanza che la vita mette nelle storie delle persone riducendole all’inferno della solitudine, dell’emarginazione, dell’incomprensione. La predica del regno inizia con il riempire di compagnia la solitudine del prossimo. “Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni”. Nei verbi che seguono la prossimità c’è la chiara indicazione a far ripartire la vita bloccata, morta, della gente che incontriamo. Una persona ha incontrato Cristo quando ha incontrato qualcosa o qualcuno che lo aiuta a ripartire lì dove si sente bloccato. “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Ma forse la misura più alta della nostra credibilità la si gioca nella gratuità. Il nostro amore deve essere sempre un amore gratuito, cioè un amore che non cerca il contraccambio, fosse anche il contraccambio di vedere quella persona convertita secondo il nostro desiderio. Cristo ci chiede solo di amare gratuitamente. Se poi qualcuno cambierà vita, questo dipenderà esclusivamente dalla Grazia di Dio e dalla libertà delle persone stesse. “Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento”. Per annunciare il Vangelo non c’è bisogno di nessun rifornimento di natura materiale. Dio provvede sempre a chi si mette a servizio del vangelo. Molto spesso, invece, noi pensiamo che non possiamo fare nulla nelle nostre comunità, nelle nostre esperienze ecclesiali, o anche personalmente semplicemente perché non abbiamo i mezzi materiali. Il vangelo non ha bisogno del denaro per essere propagato. Ha bisogno della fiducia di chi lo annuncia.
Matteo 10,7-13

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QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA DON LUIGI MARIA EPICOCO