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L’unica domanda da porsi dopo una rottura

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© fizkes - shutterstock

Mathilde De Robien - pubblicato il 10/06/20

Scelta o subita, una rottura amorosa non lascia indenne nessuno. La cicatrizzazione della ferita richiede più o meno tempo, fino al giorno in cui rinasce il desiderio di “rischiare” in una nuova relazione. Come sapere se il cuore è pronto ad avventurarsi di nuovo?

“È il momento di voltare pagina”, “Bisogna iniziare un nuovo capitolo”… Con queste affermazioni, molti cercano di incoraggiare una persona cara che si è ritrovata col cuore spezzato, ma solo chi ha vissuto una rottura amorosa può sapere se è il momento giusto, se si trova nel punto di mezzo tra una nuova storia forse precipitosa e un lungo ripiegamento su se stessa.

Porsi le domande appropriate può aiutare a vedere le cose con maggiore chiarezza e a individuare i segni che indicano che è effettivamente il momento di buttarsi.

“Un atto riflesso dopo una delusione amorosa può essere quello di buttarsi a cercare altri incontri, ma non siamo necessariamente disponibili a livello interiore”, afferma Claire de Saint Lager nel suo libro Comme des colonnes sculptées (“Come colonne scolpite: l’essere single, un cammino di speranza”, Editions Emmanuel).

Come per un lutto, la cicatrizzazione richiede tempo e ha bisogno di varie tappe:

  1. commozione
  2. negazione
  3. dolore
  4. colpa
  5. negoziazione
  6. tristezza
  7. accettazione in vista della ricostruzione

“Il tempo necessario per guarire, rialzarsi, lasciare che il nostro cuore si configuri per assumere una forma nuova con i suoi frammenti e la sua maturità è qualcosa di molto personale”, sottolinea la saggista.

La situazione dipende “dal modo in cui siamo entrati nella relazione, come l’abbiamo vissuta, dalle speranze coltivate, dalle ferite riattivate”.

“Ho ancora dentro di me il desiderio di vivere e amare?”

Un giorno, però, rinasce il desiderio di annodare una relazione amorosa. Per misurare la disponibilità alla relazione, Claire de Saint Lager invita a porsi questa domanda: “Ho ancora dentro di me il desiderio di vivere e amare sotto le macerie della sofferenza?”

Anche se la scrittrice esorta a non gettarsi a capofitto in un’altra relazione, esorta anche ad “accettare la piccola spinta di un incontro provvidenziale che viene a richiamarci alla vita”.

Un’esperienza di crescita umana

Quando riusciamo ad assumere un po’ di prospettiva, una rottura amorosa può non essere del tutto negativa. “Può anche essere un’opportunità per effettuare una trasformazione profonda”, precisa Claire de Saint Lager. Insegna a conoscere se stessi, invita a certi cambiamenti, risulta rivelatrice. In questo senso, una rottura amorosa “è anche un’esperienza di crescita umana e spiritualmente profonda”.

Madre Isabelle scrive in Paroles d’accompagnement spirituel (“Parole di accompagnamento spirituale”, edizioni Parole et Silence) che “la vita si sviluppa quando viviamo la sofferenza, perché la sofferenza apre il nostro cuore, ci rende più umili e più giusti”. Una fecondità, in un certo senso, di un’unione che non è finita.




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