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Papa Giovanni Paolo II: “Mi taglierebbe i capelli perché stia bene al conclave?”

MARIAN MARKIEWICZ

fot. archiwum prywatne

Anna Gębalska-Berekets - pubblicato il 08/06/20

Fra' Marian Markiewicz, testimone di molti eventi importanti nella vita di Giovanni Paolo II, ricorda le sue esperienze

“Il Santo Padre ha sorriso, e puntando il dito verso di me ha detto: ‘Io lo conosco. È il colpevole del fatto di avermi portato al conclave e di avermici lasciato’”, racconta fra’ Marian Markiewicz, testimone di molti eventi importanti nella vita di Giovanni Paolo II.

Nel gennaio 1977, fra’ Marian ha iniziato a lavorare al Collegio Polacco di Piazza Remuria, a Roma. Nell’ottobre 1978 è andato a prendere il cardinale Wojtyła all’aeroporto.

Si erano già visti ad agosto, quando il porporato era volato a Roma per il conclave dopo la morte di Papa Paolo VI. Era stato allora che fra’ Marian aveva pensato che fosse il momento che il “nostro cardinale” venisse eletto Papa.

Il frate ricorda Wojtyła come un uomo ben organizzato, che sfruttava ogni momento libero per leggere.

“Amava allontanarsi dalla città”, ricorda il religioso. “Quando è arrivato all’aeroporto di Roma, il cappello gli copriva un po’ gli occhi; era pensoso, come se fosse distratto”.

La lista dei chierici partecipanti al conclave includeva il nome del cardinal Wojtyła, ma nessuno si aspettava quello che sarebbe successo poco dopo.

“Marian, lo Spirito Santo sarà la nostra guida”, ha detto il porporato. Il frate ha portato il cardinal Wojtyła e padre Stanisław Dziwisz agli incontri in Vaticano. Ricorda ancora il giorno in cui è iniziato il conclave. Ha portato la valigetta del cardinal Wojtyła alla stanza 96 del Vaticano, situata proprio sopra l’appartamento papale.

I capelli del Papa

Il cardinal Wojtyła ha chiesto a fra’ Marian di tagliargli i capelli. “Marian, mi taglierebbe i capelli perché stia bene al conclave?”, ha chiesto il futuro Papa.

Il frate aveva una certa esperienza nel tagliare i capelli, perché lo aveva già fatto per alcuni confratelli in convento. “Indicavo con orgoglio le prime fotografie del nuovo Papa dicendo ‘Guardate che bella pettinatura, l’ho fatta io’”, racconta allegro fra’ Marian.

MARIAN MARKIEWICZ
fot. archiwum prywatne

La fumata bianca

In quei giorni, il cardinal Wojtyła ha scoperto che un suo caro amico, il vescovo Andrzej Deskur, si era ammalato.

Dopo pranzo è andato dal Pontificio Collegio Polacco al Policlinico Gemelli. Karol Wojtyła indossava già gli abiti richiesti per il conclave, e da lì insieme al frate è tornato rapidamente in Vaticano. C’era pochissimo tempo, perché pochi minuti dopo doveva essere chiusa la porta di bronzo.

Il congedo di fra’ Marian dal cardinal Wojtyła è stato filmato dalla televisione francese. “Quella sequenza è stata usata da Krzysztof Zanussi nel film From a Far Country”, ha spiegato fra’ Marian.

Il 16 ottobre 1978 tutti aspettavano la fumata bianca, che è finalmente apparsa.

“Ero nella sala della televisione della facoltà quando ho sentito il primo nome, ‘Carolum’, e il cognome ‘Wojtyła’. Per la gioia, ho preso uno degli allievi sulle spalle e sono uscito correndo dalla sala”, racconta.

Il religioso aggiunge che gli Italiani volevano avere un secondo Giovanni Paolo, un Papa sorridente. “Ricordo il suo breve discorso in Piazza San Pietro. Alcuni pensavano che fosse stato eletto qualcuno dell’Africa o di un altro continente. Il nome Wojtyła suonava strano sulla bocca del cardinale che annunciava l’elezione. Il Papa ha benedetto i fedeli, il giorno dopo ha sciolto il conclave e ha celebrato la Santa Messa”.

“Stanisław, niente più gite sugli sci”

Fra’ Marian Markiewicz ricorda che Giovanni Paolo II era una persona con cui tutti volevano stare. Aveva un grande senso dell’umorismo e si prendeva cura di tutti. La sua grandezza risiedeva nel fatto di essere profondamente osservatore.

Il giorno dopo, Marian ha avuto la possibilità di chiedere a padre Dziwisz le sue prime impressioni, qusti ha risposto che quando è uscito vestito di bianco Giovanni Paolo II ha scherzato dicendo: “Stanisław, niente più gite sugli sci”. Quando è entrato nella Biblioteca Papale ha poi detto: “Dio mio, quando riuscirò a leggere tutti questi libri?!”

Giovanni Paolo II è ricordato da fra’ Marian come un “Papa molto umano”.

“Quando c’era bisogno di risolvere una questione urgente lo faceva. Indicava in modo chiaro e diretto cosa si doveva fare. Iniziava e concludeva la sua giornata in preghiera. Era sempre il primo ad arrivare in cappella. Traeva la sua forza dalla preghiera. Era molto ben organizzato. Si sentiva che stava parlando con Dio. La Santa Messa era il centro della sua vita. Recitava tutti i giorni il Rosario, e seguiva la Via Crucis”.

Il frate era solito far visita al Papa, fungendo soprattutto da guida per i vescovi polacchi, che non nascondevano la propria gioia per il fatto di avere un Papa del loro Paese”.

Tentato omicidio

Fra’ Marian ricorda anche il tentato omicidio del Santo Padre il 13 maggio 1981. Stava portando alcuni vescovi polacchi a una conferenza realizzata in Vaticano, e avrebbe dovuto consegnare dei documenti in Via Pfeiffer. Ha consegnato il plico e poi si è diretto verso Piazza San Pietro. Un elicottero sorvolava l’area, e le sirene annunciavano qualcosa di strano. Il frate si è avvicinato.

“Una donna è corsa nella mia direzione e ha gridato che il Papa era stato assassinato”, ha ricordato Marian. “I pellegrini giunti dalla Polonia, da Kościan, hanno messo sul trono papale un’immagine di Nostra Signora di Częstochowa. Una folata di vento ha tirato giù il dipinto, e la gente temeva che fosse un cattivo presagio e che il Pontefice fosse morto”.

In quel momento stavano già portando il Papa in ospedale. Tutti pregavano per lui. “Ho dimenticato di cercare i due vescovi che avevo portato prima. Per fortuna, nonostante fosse tardi, la conferenza non era ancora terminata”, ha ricordato Marian. Si è allora avvicinato al vescovo Szymecki e ha detto quello che sapeva. Anche il presule gli ha trasmesso informazioni sconfortanti. I vescovi pregavano perché l’intervento a cui dovevano sottoporre il Santo Padre andasse a buon fine.

Voce del Papa

Il frate ricorda anche che il 17 maggio 1981 i fedeli riuniti in Piazza San Pietro hanno sentito una registrazione della voce del Papa, piena di sofferenza e dolore. Il Santo Padre perdonava l’uomo che gli aveva sparato.

“Tutti, anche gli uomini, avevano le lacrime agli occhi. Si sentivano solo i piccioni che mormoravano e l’acqua che scorreva dalle fontane. Le persone in piazza non parlavano tra loro”.

Nel 1982, Marian Markiewicz è tornato in Polonia. Vedeva il Papa solo quando faceva da guida a gruppi di pellegrini o vescovi polacchi a Roma.

Oggi molte persone gli chiedono di pregare per intercessione di San Giovanni Paolo II.

“La gente mi dice che, visto che gli ero tanto vicino, il santo è obbligato ad ascoltare le mie preghiere”.

Fra’ Marian ricorda che quando il Papa stava visitando la città polacca di Skoczów, è rimasto accanto all’allora Primo Ministro polacco Józef Oleksy e al Presidente Lech Wałęsa.

“Al momento della presentazione, all’improvviso mi sono visto in primo piano. Il Santo Padre ha sorriso e ha puntato il dito verso di me: ‘Io lo conosco. È il colpevole del fatto di avermi portato al conclave e di avermici lasciato’”, ha concluso Marian.

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